Vieni a donare il 19 di agosto SOS SANGUE! – Buon Ferragosto! – L’elogio del buon cibo da Minichin. – E tu di che gruppo sei? – Dalla tontina al tontineur. – Dal fuco al drone per non parlare del bordone. – Abbiamo tutti la nostra stella danzante… LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Vieni a donare il 19 di agosto a Favria SOS SANGUE!
Io dono, loro donano e Tu cosa aspetti vieni a donare con noi sabato 19 agosto donazione straordinari di zona 2 FIDAS a Favria dalle 8- all2 11,20 cortile interno del Comune. SOS sangue abbiamo bisogno di Te! Vieni a donare il 19 agosto grazie!
Favria 15.08.2016

Buon Ferragosto!
Un caro saluto e auguri di buon Ferragosto, nella vita di ogni giorno le cose più belle le osservo con gli occhi ma poi li sento nell’animo. Buon Ferragosto, con il sincero augurio che sia un giorno di serenità e leggerezza, traboccante di piccole grandi cose, quelle che fanno bene all’animo, come il sincero sorriso di chi incontro e la dolce compagnia di chi mi vuole bene. Nella vita non servono per fare una bella giornata e oggi c’è la boa intorno a cui vira l’estate, ma siamo felici e non cediamo alle malinconie dell’autunno, viviamo bene giorno dopo giorno mordendolo con lieta serenità come una fetta di melone. Estendo a tutti la speranza che le ferie durino il più a lungo possibile. Che sia un ferragosto straordinario,
Favria, 15.08.2017 Giorgio Cortese

Il mio primo dovere è quello di essere sempre me stesso.

L’elogio del buon cibo da Minichin.
Sono stato a mangiare a pranzo da Minichin invitato alle nozze d’oro dei cari amici Fiorenzo e Dalina. Nozze d’oro vuole anche significare oltre a stare bene insieme, tanti sacrifici, tante pene ansie, e anche gioie e sono stato molto onorato di essere stato invitato con i miei familiari e di poter festeggiare il loro grande amore e non poteva che essere coronato da un ottimo pranzo da Minichin. Dicono che mangiare bene è poesia, allora qui da Minichin a S.Elisabetta si ritrova l’amore per le cose buone e ci si innamora dei piatti serviti. Ottimo cibo, servizio impeccabile e tanta simpatia, che cosa si può desiderare di più? Una finestra panoramica sul Canavese? Beh c’è pure quella e allora cosa aspettate? Prenotate e recatevi a Santa Elisabetta in Via Via Quinzeina 61 a Colleretto Castelnuovo…gustare del buon cibo per credere!
Favria, 16.08.2017 Giorgio Cortese

La fotografia, come la musica, coglie l’attimo che non riusciamo a cogliere, ciò che siamo stati, ciò che avremmo potuto essere.

E tu di che gruppo sei?
Ho letto in un libro che il gruppo sanguigno di un soggetto è stabilito dagli antigeni che si trovano sui globuli rossi nel sangue. Negli esseri umani ci sono quattro gruppi sanguigni, ovvero A, B, AB e 0. Ciascuno di essi può essere positivo o negativo. Si dice a volte di avere un gruppo sanguigno raro, questo è dato per avere Rh negativo. Rh prende il nome della scimmia Macacus rhesus, i cui globuli rossi possiedono un agglutinogeno presente anche in quelli di gran parte degli individui della specie umana. In generale, quello che viene considerato il più raro di tutti è lo 0 Rh negativo. Nel mondo i gruppi sanguigni non hanno una distribuzione uniforme, ma nella Vecchia Europa e nel Nord America sono i gruppi 0 e A ad essere in prevalenza. In Asia il gruppo sanguigno B. Per quanto riguarda l’Italico Stivale, ci sono delle diversità in base alla regione, il gruppo 0 positivo appartiene a circa il 40% dei cittadini italiani, ma distanziato di poco il gruppo A positivo con il 36%. Gli altri gruppi sanguigni sono presenti in percentuali davvero molto ridotte, lo 0 negativo è presente nel 7% della popolazione, mentre il gruppo AB negativo si trova solo nello 0,5%. Il gruppo B negativo ha una diffusione pari all’1,5%. Vuoi sapere di che gruppo sei vieni a donare sabato 19 agosto dalle ore 8,00 alle ore 11,20 cortile interno del Comune, donando salvi una vita ma tieni sotto controllo la Tua salute, la donazione vale doppio. Vieni Ti aspettiamo, siamo SOS, condividi la Vita, diventa donatore di sangue, grazie se fai circolare il messaggio. Vieni a Favria sabato 19 agosto cortile interno del Comune a Favria dalle ore 8 alle 11,20. Grazie!
Favria, 17.08.2017 Giorgio Cortese.

Donare sangue una buona idea, specialmente adesso in esate dove c’è bisogno, perché la richiesta di sangue non va mai in vacanza. Vieni a Favria sabato 19 agosto cortile interno del Comune a Favria dalle ore 8 alle 11,20. Grazie!

Dalla tontina al tontineur
Si avete letto bene non voglio dire una piccola persona tonta ma tontina che significa contratto in cui gli aderenti versano una quota, in virtù della quale percepiscono poi interessi o rendite, che si accrescono via via assorbendo quelli spettanti agli aderenti deceduti, e in cui alla fine il capitale intero va allo Stato o all’ultimo sopravvissuto. Questa parola trae origine dal nome di Lorenzo Tonti, banchiere italiano del seicento. Questo banchiere di origini napoletane che i propose al potentissimo cardinale Mazzarino, reggente di Francia durante la minore età di Luigi XIV, un nuovo modo per richiamare denari nelle fameliche casse dell’erario. Secondo il banchiere italiano ii privati che aderivano alla tontina, versando un capitale iniziale allo Stato, ottenevano il diritto a una rendita vitalizia garantita. Tale rendita aumentava a mano a mano che gli aderenti morivano e le loro quote accrescevano quelle dei superstiti. Morto l’ultimo sottoscrittore, lo Stato si teneva il capitale. Dovevano ovviamente essere sottoscrizioni scaglionate per età, anche per ceto sociale, una dorma di polizza assicurativa. Ma allora, questa invenzione non ebbe successo, ma la tontina gestita da privati ebbe successo e si ricorse per mettere insieme dei capitali sostanziosi e per accumulare ricchezze eludendo le tasse. Oggi la tontina è illegale. Ma nel Terzo Mondo come nell’Africa Subsahariana con le tontine si identifica anche un servizio offerto dalle banche locali, rivolto a singoli, quasi sempre donne, che si struttura nel modo seguente. Tutti i giorni della settimana, sette su sette, per un mese intero, la persona iscritta al programma versa la quota stabilita. Chi raccoglie la quota il tontineur, un funzionario della banca e passa a domicilio o al mercato per prendere il denaro, tenendo la contabilità su un quaderno. L’ultimo giorno del mese viene restituito alla partecipante quanto versato, al netto dell’ultima quota, quella versata il trentesimo giorno, che resta all’istituzione che ha organizzato la tontine. Così come descritta, la tontina è utilizzata prevalentemente dalle donne e permette loro di salvaguardare i propri guadagni e avere una disponibilità certa a fine mese. In questo modo i piccoli risparmi di molti vengono aggregati per fornire credito o acquistare beni comuni. Senza che però permanga la scommessa sulla premorienza degli altri soci e si aiutano i deboli e le donne e di tontine al posto di tonti ne abbiamo bisogno anche noi.
Favria 19.08.2017 Giorgio Cortese

Donare sangue è sempre una buona idea, soprattutto in estate. Di sangue c’è sempre bisogno. Grazie a tutti i donatori e a chi sceglierà di diventarlo oggi 19 agosto a Favria cortile interno del Comune ore 8 -11,20 Grazie di Cuore

Dal fuco al drone per non parlare del bordone
Oggigiorno si sente sempre di più parlare di drone e del suo plurale droni e che potrebbe essersi diffusa in italiano attraverso films di fantascienza COME Guerre Stellari, quindi prima che con le cronache delle operazioni militari americane.ma il significato di drone in inglese è fuco, il maschio dell’ape, da cui deriva il verbo drone, che descrive un ronzio o parlottio monotono. È una parola molto in voga, di questi tempi, soprattutto perché la tecnologia di aeromobili pilotati da remoto si è aperta alla grande massa. La suggestione di un aeromobile che viaggi senza pilota a bordo è piuttosto risalente: pensiamo agli attacchi ottocenteschi da parte dell’Austria su Venezia, compiuti tramite mongolfiere cariche di bombe abbandonate alle correnti. Ma la tecnologia di un aeromobile effettivamente pilotabile senza un pilota a bordo è stata conquistata nel ‘900 inoltrato nel 1946 che, in inglese, appare la parola drone col significato di aereo radiocomandato; fino a quel momento aveva il semplice significato di fuco, cioè di ape maschio, e al massimo, poiché i fuchi non fanno miele, arrivava a significare un pigro, sfaticato, ma è una diceria, in realtà si danno un sacco da fare. Ma il perché sia stato scelto proprio il nome del fuco per descrivere questo tipo di aeromobili: probabilmente il nesso è da ricercare nel fatto che il fuco è un elemento dell’alveare più sacrificabile rispetto alle controparti femminili, proprio come lo è un aeromobile senza pilota rispetto a uno con umani a bordo. Oggi il drone è un velivolo versatile di cui si fa largo uso, buono sia per missioni militari, sia per spettacolari riprese aeree. Questa voce inglese, in Italia, ha serenamente perso la sua pronuncia originaria, prendendone una italianissima. Ma nel gergo musicale drone, identifica una nota o un accordo continuo di accompagnamento, che suscita diversi effetti. In musica classica sono celebri quelli dello ‘Scherzo’ della Pastorale di Beethoven e del ‘Finale’ della sinfonia 104 di Haydn Nell’Europa continentale, per la verità, questo tipo di suono è meglio noto come bordone, bourdon in francese, bordon in spagnolo. Ad ogni modo, con questo significato, sia drone sia bordone sembra che abbiano la medesima origine: un’origine imitativa, che richiama proprio un suono basso e continuo del fuco, insetto.
Favria, 20.08.2017 Giorgio Cortese

Sono tre gli elementi essenziali nella vita quotidiana,: umiltà, chiarezza e coraggio.

Abbiamo tutti la nostra stella danzante.
Ho finito di leggere da poco “Il potere del fallimento” del filosofo francese Charles Pépin. Oggi viviamo in un mondo tutto proiettato verso il culto del successo, della visibilità a tutti i costi, dell’ansia della performance e leggendo questo libro emerge una grande verità, quella che errare è umano, ed aiuta aggiungo io! Il libro è piacevole e pagina dopo pagina vengono raccontati aneddoti e storie di personaggi più o meno famosi dove è testimoniato che spesso i grandi geni prima di essere riconosciuti come tali, ma prima hanno sbattuto mille volte la testa contro il muro. Ma loro, si sono sempre rialzati e hanno imparato dai loro sbagli per poi arrivare finalmente ad ottenere le risposte che cercavano. Nel libro vengono citati Thomas Edison e la sua celebre frase “Non ho fallito, ho portato a termine migliaia di tentativi” e poi Steve Jobs che in un primo momento venne licenziato dall’azienda che poi egli stesso trasformò in un colosso, ma anche grandi uomini politici come Lincoln e De Gaulle, artisti come Ray Charles, scrittori come J.K. Rowling e campioni come Rafa Nadal sono diventati se stessi accettando la sconfitta. Negli Usa vige il motto “Fallisci presto, impara presto” e oltre alle storie di questi uomini potrei citare migliaia di film che in qualche modo interpretano questo stile di vita. Storie di insuccessi, ma anche di self made woman/men. Persone che dall’essere nessuno arrivano a conquistare le più alte vette nella loro professione o che realizzano grandi progetti. La questione ritengp che sia origine culturale, perché allenandoci a sbagliare scopriamo le chiavi del successo. Pensate che dall’altra parte dell’Atlantico, In America i fallimenti vengono citati nei curriculum, invece in Europa li nascondiamo. Da noi se falliamo siamo dei perdenti e oltre allo smacco oggettivo del dover ricominciare, l’opinione pubblica certamente non aiuta a risollevarci perché sembra che si inneschi una sorta di accanimento mediatico contro che è caduto nel tentativo di raggioungere quanto si era prefissato.. E questo senza provare a capire le motivazioni che si sono state dietro all’insuccesso. Lo sconfitto, momentaneo, diviene una persona da emarginare, da tenere a distanza, un esempio negativo. Ma ricordiamoci che sbagliare non fa di noi delle brutte persone, sbagliare non intacca la nostra moralità, anzi forse la rafforza. E allora invece di seguire come pecoroni solo i modelli vincenti, perché non ci si domanda come mai sono vincenti. Hanno davvero faticato per arrivare alla loro posizione? Sono davvero esempio positivi da seguire? Nietzsche diceva che abbiamo tutti la nostra stella danzante, la nostra unicità. Bisogna sbagliare, provare, riprovare ancora con l’obiettivo di raggiungere la nostra unicità. Fallire a modo mio è sempre meglio che fallire come tutti gli altri. Ma il tema al tempo dei social diventa ancora più sferzante perché se la mia vita è in vetrina, il fallimento diventa un macigno. Ma il successo o l’insuccesso di una persona si misurano davvero in fan e follower? La visibilità si misura con i mi piace è davvero rappresentativa di me e del mio essere? Ecco allora che molti vivono con addosso l’ansia della performance che genera tanta paura di sbagliare e che paralizza. Questo genera l’affanno di dover incasellare tutto e non c’è più spazio per l’improvvisazione, la creatività, l’errore e quindi viene anche inibita l’emozione. Il fallimento è la maniera umana per capire le cose e siamo immersi tutti nel perverso meccanismo della ricerca di ammirazione che connota oggi giorno il modo di vivere, ma attenzione se abusato diventa distruttivo al punto che ci sono persone che per i social di tolgono la vita ed è davvero troppo. Con questo non intendo demonizzare il web ma ricordiamoci che sono solo mezzi immateriali di informazione e la differenza nella vita la fanno sempre gli esseri umani con il loro concreto agire. Come essere umano, sono perfettamente consapevole che la felicità assoluta non esiste. Ma senza conoscere il senso di delusione ed amarezza come poteri apprezzare lo stupore e la gioia, ed è per questo che il fallimento è rivoluzionario, come ricorda Pepin nel suo libro.
Favria, 21.08.2017 Giorgio Cortese

Penso che al mattino la gente non sorride perché ha ancora troppo sonno per mentire con efficacia.