Vieni a donare – Donazione sangue! – Riflessione. – Tra passato e futuro. – Lettera ad Automedonte – Le allergie in numeri. – Morire nel III Millennio. – 24000 coppi!… LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Vieni a donare
Lo si fa per la salute degli altri, ma ormai non ci sono dubbi: i benefici valgono anche per quella propria. Donare il sangue, come fanno ogni anno 1,7 milioni di italiani, è una scelta che contribuisce a migliorare la salute anche di chi compie il nobile gesto. Maggiore attenzione alla prevenzione, via libera all’adozione di stili di vita più sani, nuovi rapporti sociali da coltivare: recarsi con regolarità in un centro trasfusionale aiuta a salvare le vite degli altri e a prendersi un po’ più cura pure della propria. Allora cosa aspetti vieni a donare mercoledì 11 luglio a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8,00 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno di Te! E’ sospesa la donazione differita, se giudicato idoneo dal dottore doni subito! Per darti un miglior servizio e per informazioni telefona al cell. 3331714827 .
Favria, 9.07.2018 Giorgio Cortese .

Le tue gocce di sangue possono creare un oceano di felicità. Vieni a donare mercoledì 11 luglio a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8,00 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno di Te! . E’ sospesa la donazione differita, se giudicato idoneo dal dottore doni subito! Per darti un miglior servizio e per informazioni telefona al cell. 3331714827

Donazione sangue!
Ricordate che rispetto al ciclo normale del dare, ricevere e ricambiare, nel caso del sangue esiste solo il primo momento. Infatti se il sangue non è ricevuto come dono, nemmeno è restituito, o in piccola misura, e in ogni caso non lo si dona in primo luogo perché sia restituito. Le motivazioni del donatore sono soprattutto di ordine morale. Anzi, spero sempre di non averne mai bisogno di ricevere, ma ho fiducia che altri farebbero come me se un giorno ne avessi bisogno. Ricordate che le lacrime di una madre non possono salvare il suo bambino, ma il tuo sangue può.
Donare il sangue significa pochi minuti per Te, ma una vita per qualcun altro. Vieni a donare mercoledì 11 luglio a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8,00 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno di Te! . E’ sospesa la donazione differita, se giudicato idoneo dal dottore doni subito! Per darti un miglior servizio e per informazioni telefona al cell. 3331714827
Favria 10.07.2018 Giorgio Cortese

Nella vita i momenti sereni non durano che il tempo di un caffè, ma ce ne sono tanti, allora assaporiamoli con gusto.

Riflessione.
Oggi c’è a Favria mercoledì 11 luglio ore 8-11,20 il prelievo collettivo di sangue. Mi viene in mente la sacca di sangue che oggi doniamo entrerà nelle vene di qualcuno, che sentimenti proverà quella persona. Ecco dono il mio sangue per una ragione, e questa ragione è la vita Il sangue viene rigenerato dopo pochi mesi, ma la vita no, per favore donate il tuo sangue. Ogni singola goccia conta e chi dona sangue ama la vita. Vi aspetto questa mattina a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8,00 alle ore 11,20 . E’ sospesa la donazione differita, se giudicato idoneo dal dottore doni subito!
Abbiamo bisogno di Te!
Favria 11.07.2018 Giorgio Cortese

Cambia il mondo, dona sangue ogg!. Vieni oggi a donare mercoledì 11 luglio a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8,00 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno di Te! . E’ sospesa la donazione differita, se giudicato idoneo dal dottore doni subito! Per darti un miglior servizio e per informazioni telefona al cell. 3331714827 .

Tra passato e futuro.
A Cuorgnè, Corrado e Selena hanno dipinto un murale, in via Roma edificio attiguo ex Agenzia delle Entrate, beh sarebbe giusto dire murales in spagnolo, un dipinto realizzato su di una parete, genere pittorico artistico decorativo divenuto celebre per il movimento artistico nato in Messico dopo la rivoluzione del 1910 e noto come muralismo, nato per produrre opere monumentali destinati al popolo. In questo murale hanno dipinto Atlas Ufo Robot (Goldrake) che quest’anno ricorre il quarantennale dell’arrivo in Italia e la torre di Carlevato, quella tonda, emblema di Cuorgnè. Dipinto che riunisce passato e futuro ma anche un filo della storia. Una leggenda, relativa alla torre narra che: “ intorno all’anno 1000, un giovane molto povero, ma con sogni di grandezza, veniva deriso dai suoi concittadini; andò all’estero, fece fortuna, ma ritornò vestito da mendicante e solo la famiglia di un vecchio amico lo accolse, mentre gli altri lo prendevano in giro col ritornello “Carlevato, Carlevato, povero partito, povero tornato”. Ma rapidamente un’alta torre venne costruita nel centro dell’abitato a mostrare la ricchezza del concittadino fortunato e deriso.” Interessante è il collegamento con il personaggio dei cartoni animati Altlas Ufo Robot, straniero, extraterrestre, in terra straniera che cerca di aiutare il popolo che lo ospita, tema molta attuale per rompere il velo di paura agitato dagli attuali demagoghi con lo straniero, l’altro, senza capire che da problema può essere una opportunità come il Carlevato della leggenda che da povero è ritornato dalla terra straniera ricco! Questo murale mi porta a riflettere che c’è per tutti noi la possibilità di un grande cambiamento nella vita che equivale più o meno a una seconda possibilità di nascere, perché il futuro è adesso!
Favria. 12.7.2018 Giorgio Cortese

Senza la dignità ed il rispetto, l’identità umana viene cancellata.

Lettera ad Automedonte.
Caro amico, permettimi che Ti chiami con il nome di fantasia Automedonte, per celare con sincero rispetto la Tua vera identità, ma anche per ricordare cosa hai fatto negli ultimi anni.
Carissimo ho saputo del Tuo problema e, appena ricevuta la notizia ho provato una profonda fitta al cuore. Il sapere del Tuo male, dell’operazione mi ha molto colpito. In queste situazioni, credimi sono a corto di parole.
Caro Amico riflettendo penso che la vita, la meravigliosa vita di tutti noi esseri umani sia simile ad un giardino fiorito in cui crescono molte piante, tra le quali purtroppo c’è anche la Tua malattia. Ma sono certo che la Tua malattia è stata debellata. Prego Dio perché Ti dia la forza di sopportare il presente dolore fisico.
Caro Amico mentre scrivo penso a queste belle giornate di Estate, penso ai fiori multicolori e mi immagino che Tu prendi con me i colori più belli ed insieme disegniamo un sogno.
Caro amico ricorda che ogni notte ha la sua inquietudine ma dopo la notte arriva l’alba luminosa con il sole della guarigione.
Caro amico, sono grandi i problemi, ma uniti nella fede sappiamo di avere un Dio estremamente immenso, che ci aiuta ogni giorno ad andare avanti, facendoci ritrovare il coraggio, sistemando ogni cosa anche quando la nostra natura umana vacilla.
Caro amico non perderti d’animo. Siamo più forti di quanto pensiamo, ma occorre un po’ di tempo per ritrovare l’equilibrio. Dio Ti aiuterà. La vita ha ancora in serbo per te tanta bellezza e tanta gioia. Ce la farai!
Caro amico devi crederci, niente, nessuno, può togliere la gioia della vita che appartiene a noi.
Ti auguro di ritornare presto ad essere la brillante persona di sempre.
Ti abbraccio con affetto, e prometto di venirti a trovare
Favria, 13.07.2018 Giorgio Cortese

Cuori gentili sono i giardini, Pensieri gentili sono le radici, Le parole gentili sono i fiori, Le buone azioni sono i frutti. Il silenzio è la gentilezza dell’universo

Le allergie in numeri.
Prima di dare numeri sulle allergie, pensiamo all’origine di questa parola, allergia. Tale lemma deriva dal tedesco “Allergie, composto da due parole greche, allo e attività. Tale parola fu creata dal medico austriaco Clemens von Pirquet, nel 1906 per designare in medicina, qualunque modificazione acquisita da un organismo animale nel modo di reagire a un’infezione o che ne sia venuto a contatto. pensate che in Italia il 10/20% soffre di allergia ai pollini. Nel 1859 il britannico Charles Harrison Blackley inizia gli esperimenti per provare che il polline è la causa della “febbre da fieno”. Il polline di Ambrosia può viaggiare per 600 km. L’artemisiaartemisiifolia è una specie che proviene dal Nord- America che provoca allergia per la grande quantità di polline prodotto dalla pianta. Pensate che il 3,5% degli italiani è allergico a uno o più alimenti, nei bambini i 3 cibi più frequentemente responsabili di allergia sono uova, latte ed arachidi ed il 14,5% dei bambini pare ad 1 milione soffre di rinite allergica ed il 9% pari a 630.000 ha l’asma. Di allergie c’è ne sono tant ema non le elenco tutto perché poi diventate allergici a ciò che scrivo.
Favria, 14.07.2018 Giorgio Cortese

La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare

Morire nel III Millennio.
La storia dell’ umanità sino dagli albori è permeata dalla morte che si alterna con la nascita, vita e morte sono la nostra fine ed il nostro inizio. Sino dalle origini alla morte naturale si è affiancata la morte violenta per opera di qualche fiera, poi per rubare e razziare i raccolti e con la nascita delle prime civiltà, per la bramosia dell’oro e per il bottino di altri esseri umani da ridurre in schiavitù. Oggi si combatte per l’oro nero e l’oro blu e a queste tipologie di morti violente si è aggiunto con il progresso della civiltà, la morte sul lavoro e la morte per strada per incidente. Tutti eventi drammatici ma che hanno una loro triste logica, ma morire annegati in un sottopassaggio nel Terzo Millennio in un Paese che si definisce civilizzato: No! Qui che deve uscire forte la voce del “Bene Comune” sotto l’egida del buon senso quando si effettuano dei lavori pubblici per evitare di lasciare delle simili trappole per l’incauto viaggiatore notturno. Spero che questa persona mio concittadino, non sia morto invano che adesso per quel sottopassaggio della morte si prendano gli opportuni ed inderogabili provvedimenti arrivando anche alla draconiana misura di chiuderlo per sicurezza! Quando nasciamo sappiamo che dobbiamo morire, ma morire così non si può!
Favria, 15.07.2018 Giorgio Cortese

Ogni mattina mi riprometto di smetterla di vivere tra parentesi. Mettere un bel punto e andare a capo.

24000 coppi!
Ho avuto la fortuna di parlare con Mario, in casa di comuni amici che di mestiere faceva il carpentiere. Una persona di grandissima umanità ed umiltà, ricca di un bagaglio di esperienze ed aneddoti che meritano essere raccontati. Una precisazione sulla parola carpentiere deriva che dal latino carpentarius, di radice gallica che deriva a sua volta dal lemma latino carpentum , carro, secondo il modello del francese charpentier. In origine gli attuali “signori” dei tetti erano i fabbricatori di carri, oggi sono artigiani che lavorano sia nelle costruzioni edilizie, per l’esecuzione delle parti lignee come i tetti e la costruzione dei ponteggi, delle armature, delle casseforme per le strutture di cemento armato; sia nei cantieri navali, per la costruzione e il montaggio delle strutture lignee o metalliche, ossature, fasciami, puntelli, che costituiscono lo scafo dei natanti. La vita di Mario è un libro di esperienza e di che cosa vuole dire lavorare, iniziando con suo padre, come dice lui “mangiando pane e silenzio”, cioè lavorare e non discutere e cercando con l’attenta osservazione di carpire i segreti del lavoro paterno, “rubando il lavoro”. Una vita di ricordi e di emozioni che meritano essere trascritti, insegnamenti di umiltà, onestà e capacità che ha trasmesso ai figli Tommaso e Claudio che sono già la terza generazione. Quello che mi ha colpito è stato il racconto dei 24.000 coppi, portati a spalle, venti per volta per rifare dei tetti di alcuni edifici religiosi in un paese vicino, quando non c’erano mezzi meccanici in aiuto ma bisogna portarli 20 per volta sulle spalle salendo le irte scale, con fatica e sudore. Questo suo lavoro fisico compiuto per tantissimi anni mi fa riflettere che gli ostacoli sono fatti essenziali della vita. La storia dell’umanità, del suo progresso, pur con i passi indietro che possono essere letti come una storia di superamento dei limiti. Mario ha fatto suo il pensiero che a qualunque livello, la difficoltà aiutano la forza dell’intelligenza e della creatività ad esprimersi e a trovare soluzioni nuove ai problemi. L’entusiasmo con cui mi parlava del suo lavoro fatto, passione trasmessa ai figli, insegna che il lavoro non serve solo per portare a casa i soldi per mantenere la famiglia, ma la soddisfazione di aver fatto un lavoro ben fatto da una gratificazione che non ha prezzo. Altro insegnamento è che il lavoro è una grande occasione nella vita per entrare in rapporto con persone, realtà, idee. Non solo strumento della personale espressività personale ma anche per il bene che si prova per gli altri. La vita di Mario, prima come apprendista con suo padre e poi con i figli insegna quanto è immensa la forza della “collaborazione” e del “fare rete”.
Favria, 16.07.2018 Giorgio Cortese

Ho letto in un libro che nella vita è importante non tanto essere forte, quanto sentirmi gagliardo, mettendoci alla prova ogni giorno.
giorgioCorte