Valprato: senza neve un futuro su… due ruote ? – Allo studio utilizzi alternativi della nuova seggiovia “Ciavannassa”

Sulle montagne sopra a Piamprato in alta valle Soana, in questo inverno anomalo (l’ultimo di una lunga serie) che già a fine gennaio profuma di primavera, la neve è paradossalmente un’ospite fugace che, di fatto, finora non è mai riuscita ad attecchire in modo consistente e duraturo sui pendii, dove il marrone chiaro dell’erba secca resta il colore dominante.
tratto da IL RISVEGLIO POPOLARE del 4 febbraio 2016
Tanto che, per poter comunque sciare, i ragazzi dell’associazione “Pianeta Neve” hanno dovuto riversare metri cubi di neve artificiale sulla pista del piccolo comprensorio sciistico all’ingresso del paese, garantendo così almeno l’apertura dell’impianto di discesa e del “baby snow park”, mentre  lo sci di fondo nel pianoro di Piamprato (tra carenza di neve e… circonvallazioni stradali che hanno preso il posto dei prati) sembra ormai relegato ai margini di obiettivi ed interessi.
Ed alla luce di questa situazione meteo pare lecito chiedersi se la nuova seggiovia Ciavannassa, preventivamente risolti i perduranti problemi di accesso stradale invernale e trovato un gestore dell’impianto, quest’anno avrebbe comunque mai potuto entrare in funzione, vista la mancanza in loco di un impianto di innevamento artificiale dell’annessa pista di discesa.
D’altronde, nel caso invece di un innevamento più copioso, per raggiungere la stazione di partenza di Prariund della seggiovia, situata a più di un chilometro di strada non asfaltata di distanza dal paese di Piamprato, proprio la neve avrebbe rischiato di diventare un ostacolo difficilmente sormontabile per l’accesso degli sciatori: insomma, il classico gatto che si morde la coda, un dilemma che rischia di togliere il sonno agli attuali amministratori comunali di Valprato Soana alle prese con un rebus di difficile soluzione.
Dopo aver speso quasi due milioni di euro per una sciovia che avrebbe dovuto essere soltanto il primo tassello di un progetto cinque volte più oneroso ma ormai messo in soffitta, capace di mettere in comunicazione la valle Soana con la confinante e valdostana vallata di Champorcher, oggi ci si arrabatta nel cercare soluzioni alternative che siano in grado di dare comunque un futuro a questo impianto che, altrimenti, rischia davvero di trasformarsi in una cattedrale nel deserto.
E via dunque alla costruzione di un rifugio alpino (in fase di completamento) nei pressi della stazione di arrivo della seggiovia, per la quale ora si ipotizza anche un uso estivo come veloce e comodo mezzo di risalita per escursionisti ed appassionati di mountain-bike per la pratica del downhill. A tale proposito proprio in questi giorni è in pubblicazione un bando del Comune di Valprato Soana  per sondare eventuali manifestazioni d’interesse per la gestione della seggiovia e del rifugio che sta sorgendo in località Ciavanassa: “Valuteremo tutte le proposte sia a livello economico che gestionale – spiega il vicesindaco  Diego Gallo Balma- e tra le varie ipotesi oltre a l’utilizzo invernale c’è anche quello estivo, dato che la seggiovia in questione è omologata anche per questo tipo di attività e trasporto. Siamo di fronte alla sfida più grande del nostro mandato amministrativo, che tutti gli elettori e abitanti di Valprato ci hanno imposto, quella di rendere funzionale la seggiovia,  fonte di speranza ma anche di preoccupazione di molti cittadini – aggiunge ancora Gallo Balma – La strada è ancora molto lunga e ricca di ostacoli, ma con la buona volontà e la voglia di fare si potrà sicuramente ottenere qualche  buon successo”.
Marino  Pasqualone  (marino-cobra@virgilio.it)
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