valli Orco Soana: una comunita’ alpina da ricostruire di Marino Pasqualone

I mutamenti climatici in corso, dei quali domenica scorsa ne abbiamo avuto l’ennesimo “assaggio” a Sparone, irrompono in modo sempre più frequente nella nostra vita quotidiana, ma noi, distratti dal chiacchiericcio di troppe cose e parole inutili, ce ne accorgiamo solo quando diventano estremi o rovinosi.
Intanto le montagne delle valli Orco e Soana diventano ogni giorno che passa sempre più selvagge e, da un certo punto di vista, anche “ostili” alla presenza umana: ovviamente è nella loro Natura, e troppo sovente si dimentica che era stato il montanaro, con un incessante e secolare lavoro quotidiano, ad “addomesticarle”.
Plasmando così quel gradevole paesaggio alpino, decantato fin dall’ottocento da poeti e viaggiatori, che, ben lungi dall’essere quello veramente “naturale”, comunque fino a poche decine di anni fa tutti conoscevamo ed apprezzavamo.
Questa è, o per meglio dire sarebbe, la prima emergenza da risolvere per chi vive e, soprattutto, per chi amministra questi territori, anche perché senza cura, ed agricoltura, del territorio, è impensabile la promozione di un turismo che diventi qualcosa di più del “mordi e fuggi” domenicale, peraltro concentrato in pochi luoghi delle valli.
E’ venuto quindi il momento di confrontarsi ed unirsi tutti, dai semplici cittadini ai sindaci, per affrontarla, mettendo insieme idee e proposte innovative, smettendola con i campanilismi e le “unioni” disunite di queste valli ai piedi del Gran Paradiso.
Bisogna rendersi conto una volta per tutte che non ci si salva da soli, chiudendosi nelle rispettive torri d’avorio di piccoli o grandi “feudi” ormai anacronistici, ma solo tutti insieme, ridiventando davvero a tutti gli effetti una “comunità alpina” con intenti ed obiettivi condivisi, con un comune sentire, senza invidie e priva di protagonismi individuali o comunali.
Perché adesso e qui, mentre i paesi continuano a spopolarsi e tutto intorno ormai sta andando in malora, mentre le fabbriche ed i negozi chiudono, mentre scompaiono i prati ed il bosco avanza verso le case, o si rifondano le Valli Orco e Soana o si muore.
Chi non lo ha ancora capito è ormai fuori dalla storia, ma alla fine tutti ne pagheremo le conseguenze.
Marino Pasqualone
valliorcosoana