Sono buone e saporite. – E’ importante donare il PLASMA – Viaggio in Sicilia di Pasquale Siano. – Il senso della vita. – Fare l’indiano? – Energia per sette miliardi di esseri umani! – Sei lire…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Sono buone e saporite.
E’ arrivato l’autunno, e cadono le castagne. Ma a Favria la Pro Loco le ha già raccolte molte. Le castagne stavano in mezzo ai boschi ed i volontari della Pro Loco ne hanno raccolte molte. Stavano ai piedi degli alberi, nascoste tra le foglie. Alcune erano ancora dentro i ricci, altre invece ne erano già uscite e apparivano belle piene e tutte lucide. Domenica 22 ottobre nel primo pomeriggio la Pro Loco di Favria sempre operosa prepara una castagnata poderosa, con frittelle e musiche occitane, da non perdere Li Barmek con balli e canzoni che fanno vivere nell’animo emozioni. W la Pro loco che ci regala anche con il mercatino di antiquariato una domemica di ottobre briosa con castagna, vin bulè canti e balli ed espositori. Le castagne credetemi sono buone e saporite se non passate a mangiarle perdere l’occasione di assagiarle perché sono squisite. Domenica in Piazza Repubblica davanti al Comune di Favria evvai con la castagnata della Pro Loco
Favria 17.10.2017 Giorgio Cortese

Ogni giorno cerco sempre di fare al meglio il mio lavoro e poi quando ho raggiunto quanto mi ero proposto, per stare sereno mi impegno nel fare un passo indietro.

E’ importante donare il PLASMA.
Ogni giorno i pazienti di tutto il mondo ricevono cure di ogni tipo, che sarebbero assolutamente impensabili e irrealizzabili se non esistesse un’eccellente fornitura di plasma necessaria allo sviluppo di cure, terapie e medicinali. Il plasma utilizzato a questo scopo proviene ovviamente dalle donazioni volontarie ed è pertanto essenziale assicurarsi che sempre più persone donino il proprio plasma. Il sangue si compone essenzialmente di due parti: la parte solida e la parte liquida. La parte solida è composta da tutte le cellule che si trovano nel sangue, ossia dall’insieme dei globuli rossi, dei globuli bianchi e piastrine. La parte liquida del sangue è invece chiamata plasma. Il plasma è composto prevalentemente da acqua, circa per il 92%, quantità che varia in funzione del grado di idratazione, mentre il restante 8% è costituito da proteine e sali mminerali. La funzione del plasma nel sangue è quella di essere il mezzo di trasporto di una vasta gamma di molecole quali il glucosio necessario al metabolismo cellulare, lipidi, ormoni, diversi prodotti di scarto derivati dal metabolismo, ossigeno e anidride carbonica. Contiene inoltre moltissime proteine, che mantengono la pressione osmotica del sangue che consente tra le altre cose gli scambi di gas e altre molecole all’interno del corpo. Di colore giallo paglierino, il plasma viene separato dalla frazione cellulare del sangue tramite centrifugazione. La donazione di plasma, o plasmaferesi, avviene con un normale prelievo di sangue che, a differenza dei prelievi di sangue intero, viene immediatamente sottoposto a centrifugazione. Viene utilizzato uno specifico macchinario, la centrifuga, che ruotando molto velocemente spinge la frazione corpuscolata del sangue, cioè la frazione cellulare del sangue, più pesante, a separarsi dalla frazione liquida, il plasma apppunto, più leggera. Questo consente la separazione meccanica delle due componenti del sangue, in modo da isolare il sangue. Per potersi sottoporre ad un prelievo per la donazione di plasma, sono necessari diversi requisiti fondamentali. Si deve avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni, con un peso corporeo maggiore o uguale a 50 kg. Prima di effettuare il prelievo del plasma si viene sottoposti a diverse analisi del sangue, per verificare che i valori di proteinemia, piastrine ed emoglobina siano nella norma e consentano il prelievo in totale sicurezza. Per quanto riguarda il donatore, c’è differenza tra il prelievo di sangue intero e prelievo di plasma. Il prelievo di plasma infatti richiede un tempo maggiore, circa 40 minuti, in quanto è diviso in più fasi. La prima fase è quella di prelievo vero e proprio; c’è poi la fase di centrifugazione per la separazione delle due frazioni del sangue e infine la fase di reimmissione nel circolo sanguigno della componente corpuscolata. Il volume di plasma che viene prelevato arriva a 500 ml; questo volume viene immediatamente reintegrato nel donatore attraverso l’assunzione di liquidi prima e dopo il prelievo, il che rende la donazione di plasma assolutamente sicura per la salute di chi vi si sottopone. La plasmaferesi è una procedura fondamentale in quanto consente lo sviluppo di numerosi farmaci noti come farmaci plasmaderivati. Nel plasma si possono individuare oltre ai sali minerali, vitamine, glucosio e sostanze insolubili, numerose proteine tra cui i fattori della coagulazione. I fattori della coagulazione possono essere isolati ed estratti dal plasma, così come tutte le altre proteine in esso contenute. Tra queste troviamo anche gli anticorpi, ossia i fattori responsabili della risposta immunitaria del corpo alle infezioni batteriche o virali. La plasmaferesi è importante proprio perché, consentendo ll’estrazione di queste sostanze, permette la produzione di cure e terapie per tutti quei pazienti che soffrono di patologie legate al deficit delle diverse sostanze plasmatiche. Ad esempio, pazienti affetti da emofilia che soffrono per la mancanza di specifici fattori di coagulazione del sangue, possono essere curati grazie alla somministrazione di questi fattori che vengono estratti dal plasma donato. Esistono inoltre patologie per le quali la cura più efficace consiste nella somministrazione del plasma intero, ossia del plasma che non è stato sottoposto ad estrazione di specifiche sostanze. Questa casistica riguarda patologie particolari, ad esempio legate ad una carenza sistemica di anticorpi ed è fondamentale anche per la terapia delle gravi ustioni. La donazione di plasma riveste quindi un ruolo fondamentale nella cura di molte patologie croniche anche rare; molti disordini genetici possono essere trattati unicamente attraverso la somministrazione di plasma o sostanze da esso estratte, pertanto chi decide di donare il plasma offre la possibilità di salvare molte vite e di aiutare chi non ha un’alternativa. Se sei donatore o vuoi diventarlo e Ti interessa donare plasma, tel al numero cell 3331714827 /mail corteseg@tiscali.it Grazie. Dona sangue, dona la vita per salvare più vite! Come gruppo Fidas Favria abbiamo la possibilità di prenotari il prelievo di plasma presso la sede del Gruppo di Rivarolo o al Gruppo di Ciriè.
Favria, 18.10.2017 Giorgio Cortese

Nella vita quotidiana purtroppo ci sono delle persone che non agiscono in coerenza con i propri valori, che delusione.

Viaggio in Sicilia di Pasquale Siano.
Ho avuto l’onore ed il piacere di assistere alla lettura dello poesie di Pasquale Siano relative ai suoi viaggi in Sicilia. Nei versi di Pasquale il viaggio in Sicilia avviene sulle dolci ali dello spazio che nel tempo. Il poeta è partito dalla fervente devozione che gli ennesi riservano al culto del venerdì Santo rimasto immutato nei secoli. Questa processione possiede una caratteristica unica, avviene in silenzio più assoluto con gli oltre tremila membri incappucciati appartenenti alle sedici confraternite. Un corteo silente, scandito solo della marcia funebre e dai canti del coro. Ed è proprio del pathos di questa cerimonia religiosa il poeta Pasquale Siano con Pansy si è trovato ad Enna in questi momenti suggestivi ed ha tratto dei bellissimi versi per poi portarci nella Magna Grecia con Selinunte fino ad arrivare nella valle del Belice con il Gattopardo. Per questo Poeta le parole che per me possono essere solo dei caldi abbracci, nei suoi versi il mio cuore si ferma, per riposare il suo andare, per riflettere e per rigenerarsi. La forza della poesia crea dei miraggi simili ad una amicale carezza, e quel verso di luoghi lontani sembra una brezza, poi s’avvicina alla mente ed è poesia. Il Professor Siano mi sembra simile ad un pittore che dipinge nella mia mente mentre legge le sue interessanti poesie. Grazie di cuore perché condivide le Sue emozioni sullo scrittoio della vita. Penso che l’arte dello scrivere di un poeta, da vita al suo cuore nelle mani delle esperienze vissute, dove l’anima è autrice delle emozioni, e solo il destino del tempo ne darà merito sul palcoscenico del futuro, e vero plauso da raccogliere respirandone le sue essenze, sarà il suo ricordo ad aleggiare nei cuori in chi avrà lasciato l’impronta.
Favria, 19.10.2017 Giorgio Cortese

Un sorriso non dura che un istante ma nel ricordo può essere eterno, è un istante perfetto, che si mangia gli altri. Dopo posso digiunare anche tutta la vita..

Il senso della vita.
Quali azioni, sentimenti, valori danno significato all’esistenza? Cos’è “il senso della vita se non in queste quattro parole: Amore, Lavoro, Pace e Salute. L’amore, il sentimento profondo che lega tutti noi esseri umani e anche altre specie viventi e che rivolgo anche alla natura ed agli animali, a tutto il Pianeta Terra. Il lavoro che è in’attività fondamentale, senza la quale non è possibile sopravvivere. Il lavoro mi dà libertà e dignità come essere umano, ma purtroppo ancora molte persone vengono sfruttate in durissime condizioni al limite di una nuova schiavitù. La pace, ritengo che vivere in pace con gli altri e con me stesso nel rispetto dell’altro e degli esseri viventi e di tutto il Creato è importantissimo. Eppure la pace viene soffocata dai conflitti ma è una bisogno che non posso rinunciare. Ed infine la Salute che forse dovevo mettere per prima, perché se manca la salute nella vita manca tutto! La salute non è solo assenza di malattia è una condizione fondamentale per la ricerca del benessere fisico e mentale, e quando c’è mi rende felice e non so quanto sono ricco. Ed il Vostro senso della vita cos’è?
Favria, 20.10.2017 Giorgio Cortese

Non c’è ricchezza che possa comprare lo stupore del respiro quando mi emoziono.

Fare l’indiano?
La frase : “Fare l’indiano”, come modo di dire, attestato fin dal Settecento, è usato in riferimento a chi, in diverse circostanze, fa finta di non sapere o di non capire qualcosa. Incerta è a quali indiani si attribuisce. Secondo alcuni, questa espressione fa riferimento al cliché dei nativi americani, indiano delle Indie Occidentali, le Americhe,, che avrebbe, nell’immaginazione popolare, un atteggiamento generale di indifferenza e apatia, come chi non capisce quello che sta accadendo o che gli viene detto. Secondo altri tale espressione è molto più vecchia ed è nata dopo le crociate, quando cominciarono ad affluire a Venezia i primi mori, così venivano chiamati indifferentemente neri, arabi e indiani, venivano guardati con curiosità, come oggi guarderemmo noi un marziano. Il loro atteggiamento, il modo di vestire, li rendevano oggetto di interesse che essi accrescevano facendo finta di non capire nulla di quello che li circondava.. pensate che anche Alessandro Manzoni, nel dodicesimo capitolo dei suoi Promessi sposi, mette in bocca questa locuzione a uno dei partecipanti all’assalto ai forni: “Ho già visto certi visi, certi galantuomini che giran, facendo l’indiano, e notano chi c’è e chi non c’è: quando poi tutto è finito, si raccolgono i conti, e a chi tocca, tocca”.
Favria, 21.10.2017 Giorgio Cortese

Bisognerebbe vivere con la stessa grazia con cui una barca scivola sulle acque immobili di un lago in un dolce pomeriggio primaverile, senza obiezione alcuna, senza porsi rigide mete, senza nessuna resistenza al mite fluire.

Energia per sette miliardi di esseri umani!
Presto sulla vecchia Terra saremo sette miliardi di essere umani! Tantissimi certamente, e qualcuno potrà dire troppi. La sovrappopolazione sarà un problema per l’intero pianeta o solo per alcuni? Mi domando come inciderà tutta questa popolazione sulla vita sociale, visto che la vita media si allunga per tutti gli esseri umani? Di domande me ne pongo tantissime e potrei continuare, e l’unica certezza che dicono gli esperti di demografia è che nel 2050 saremo ben nove miliardi!!! L’unica considerazione che posso fare è che per tante persone cosi servirà tantissima energia. Energia necessaria per la nostra vita quotidiana, per fare luce nelle case e nelle città, per muovere le macchine e attivare le industrie e i treni. La nostra attuale società ne ha sempre più bisogno, senza energia la nostra attuale società rischia il tracollo. Mi viene da pensare all’alto tenore di vita e di consumo di energia negli Stati Uniti o al consumo di energia come la Cina paese emergente, il fabbisogno energetico aumenterà vertiginosamente. Oggi usiamo solo il petrolio come prima fonte di energia, ma prima o poi, forse prima finirà. L’energia nucleare non mi sembra sicura e allora dobbiamo rivolgersi a fonti alternative per fare camminare il Mondo, questa è la vera sfida che i governanti del mondo dovrebbero porsi
Favria, 22.10.2017 Giorgio Cortese

Durante la giornata devo cercare non solo di compiere le mie azioni bene, ma di farle al meglio, cercando sempre di fare la differenza accettando le quotidiane sfide.

Sei lire….
Un caro amico, antico come lui si definisce con questo aggettivo, mi ha raccontato che da bambino, siamo negli anni trenta del 900 al pomeriggio si recava a lavorare da un raccoglitore di ferrovecchio a Torino dove abitava con la sua numerosa famiglia. Passava il pomeriggio li, per raccogliere giorno dieci soldi. Il lavoro consisteva nel tagliare dei vecchi fili di ferro per fare delle mazzette che successivamente venivano vendute ai saldatori. Era un lavoro che compiva con le sue giovani mani, aveva allora circa 7 anni e passava così l’estate senza campi estivi o villeggiatura in montagna o al mare e neanche in campagna come si usava allora. Dopo il lavoro dell’intera estate e dell’inizio autunno di duro lavoro, il bambino di allora, aveva messo da parte un gruzzoletto di circa sei lire che erano già una bella sommetta e tra se pensava di utilizzarla per qualche suo acquisto o darne una parte i famiglia per le spese familiari. Ma con l’inizio dell’Inverno il fratello maggiore prese la somma, che lui aveva sudato per tutta l’estate e per l’autunno per andare a sciare a Bardonecchia, prendendo il treno da Porta Nuova. Lui ci rimase molto male, rimase deluso, non provava rabbia per suo fratello. Ma delusione si per l’aspettativa che aveva delle sei lire andate in fumo. Non si perse d’animo e riprese a fare dei lavoretti, stando però attento a non dirlo dove metteva i suoi piccoli risparmi ai suoi fratelli imparando a sue spese che nella vita le sconforto arriva proprio dalle persone che hai vicino. Da allora ha sempre coltivato nell’animo la speranza che colorava il grigio della vita rendendo tutto più sopportabile, e questo lo ha aiutato ad andare avanti nei momenti bui.
Favria 23.10.2017 Giorgio Cortese

Oggi Dio mi ha dato un regalo da 86.400 secondi, ed io ne ho usato uno solo per ringraziarlo