Ronco, trote da favola per il turismo

Sette ragazzi affittano un tratto del torrente Forzo e creano una riserva.
Pescatori dalla Lombardia
Rilanciare il turismo e creare occasioni per dare linfa alle attività di una valle che, dicono i numeri, è a rischio spopolamento. Un esperimento, per ora baciato dal successo, è legato alla valorizzazione di ciò che il territorio offre, torrenti compresi. Ed è proprio in un bellissimo tratto del Forzo che alcuni giovani del posto hanno creato una riserva naturale di pesca, incastonata in un paesaggio mozzafiato dove la natura è ancora in larga parte incontaminata.
E domenica, per l’apertura della riserva, c’erano pescatori da tutto il Piemonte, dalla Lombardia e dalla Liguria. La “Riserva di pesca turistica del torrente Forzo” è gestita dall’associazione “Li Fòsatin”, già ideatrice ed organizzatrice delle tre edizioni del Fòss Beer Fest, la mitica festa della birra della Valle Soana. «Un’ associazione nata da famiglie e giovani della Valle di Forzo, da sempre “comunità” con propria identità all’interno della comunità valsoanina (nel 1901 fu fondata la Società operaia di mutuo soccorso Valle di Forzo)», dicono in Comune La riserva, voluta proprio dall’amministrazione comunale sette anni fa, era chiusa da due anni.
«Da qui l’idea, vista la passione per la pesca di qualcuno dei ragazzi e la scusa per trovarsi in compagnia una volta in più del solito per gli altri – scrivono gli ideatori del progetto – di partecipare al bando e di rendere la riserva reale risorsa turistica all’interno del panorama delle attività outdoor della Valle, Valle che, pochi chilometri oltre, ospita dal 2017 una pista attrezzata per il downhill (discesa in bici su sentieri montani) che ha riportato in vita la vecchia seggiovia, inutilizzata da anni
«È nato tutto un po’ per gioco, ma già dopo la prima stagione sono arrivati riscontri positivi da parte dei pescatori, provenienti per la maggior parte dal Canavese, ma anche dal biellese, novarese, astigiano e dalla Lombardia. – dicono i ragazzi dell’associazione – Abbiamo parlato con tutti. Uno ad uno. E ne abbiamo raccolto critiche e suggerimenti. Ad esempio la qualità delle trote, sentieri puliti e accessibili e un pizzico di solitudine. Chi ama la ressa va nei laghetti. Credo che pescare in acque come quelle del Forzo sia il nostro valore aggiunto: la loro qualità è indiscussa (siamo a 1000 metri in ambienti veramente incontaminati nel Parco nazionale Gran Paradiso) e di conseguenza anche i pesci godono di questi ecosistemi, non riscontrabili altrove».
A Ronco la pesca sportiva è da sempre stata un’attività volano per l’economia locale della Valle Soana: le acque degli affluenti del Soana sono oggetto di diritti esclusivi di pesca del Comune di Ronco in quanto furono donati da Re Vittorio Emanuele alla popolazione del comune e pertanto costituiscono una risorsa reale, sia per l’amministrazione che affida la loro gestione ai privati, sia per le realtà economiche: l’indotto turistico delle riserve è tale da essere imprescindibile, ancora oggi quando tuttavia i vecchi tempi “d’oro” sono passati. A Ronco poi si verifica un fatto del tutto eccezionale: è uno dei rarissimi casi in Italia dove – grazie al lascito del Re che è antecedente alla costituzione – è consentita la pesca all’interno di un’area protetta nazionale. «Ecco che il torrente Forzo è oggi uno dei torrenti più rinomati per la pesca sportiva nel Nord Italia: nella storica riserva dell’alto vallone di Forzo sono da sempre venute a praticare questo sport personalità del mondo dell’industria e dello spettacolo. Uno su tutti: il comico Antonio Albanese».
tratto da La Sentinella del Canavese di Mauro Giubellini
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