Quale lavoro? – Ciao Stefania! – Gustare del buon cibo e rilassare l’animo – Vieni a donare. – L’animo nobile. – Rosa e gelsomino.. – Res Gestae Favriesi, 1 Torneo di tennis 1972.- La ricchezza. – Le radici dell’onestà…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

La Costituzione italiana difende il diritto al lavoro, ma difende il diritto alla felicità? Oggigiorno il lavoro, la sua angosciosa ricerca spesso rappresenta un pensiero assillante, che tutto rende fuorché felice. Oggi i robot, internet insomma tutta la tecnologia degli ultimi anni sono una minaccia al lavoro o un mezzo per essere più felici? Al giorno d’oggi il tempo che ogni essere umano dedica al lavoro, nonostante la disoccupazione che in alcuni paesi come il nostro sembra non avere fine, è ancora tanto. E che il lavoratore possa essere sostituito dalla macchina è una possibilità ed evenienza che preoccupa, poiché vedo sempre più giovani restare disoccupati o con lavori saltuari al limite di una moderna schiavitù? Secondo Locke su lo “stato di natura” cioè come tutti quanti nascono prima di costituire una società civile, uno stato in cui vige l’assoluta libertà, dove nessuno è assoggettato ad un padrone, quindi nessuno è schiavo. Ma oggi quella utopia è irrealizzabile perchè siamo schiavi del lavoro e della disoccupazione? Ed è proprio questo il più grande problema di oggi, lasciatemelo dire. Ci sono dei nuovi oligarchi che dietro le quinte tirano le fila a livello mondiale seguendo solo i loro interessi e che usano l’illusione dell’ “occupazione” ed elargendo lavori e stipendi da schiavi moderni. Ma prima di riconsiderare il concetto di lavoro e di gridare a degli occulti complotti ci sono persone come gli insegnanti, infermieri, medici, artigiani ed altri, gli esempi sono tantissimi, che hanno deciso per vocazione di fare quel lavoro lì, quindi non tutti i lavori escludono la felicità! C’è anche chi è felice, come il sottoscritto, di fare il lavoro che fa, e mi sento pure soddisfatto. Ma il lavoro è sempre per la stragrande maggioranza di noi poveri mortali l’unico mezzo di sostentamento e a volte di vera e propria sopravvivenza. Quindi quello che probabilmente si è perso oggi è la concezione del lavoro come qualcosa che ci possa appagare come reddito di vita dignitosa e come morale. Forse è questo tipo di concezione che la nostra Costituzione aveva del lavoro e le moderne tecnologie potrebbero è vero servire a risolvere molti problemi, sostituendo l’uomo lì dove possibile. Insomma se è vero che l’automatizzazione e la tecnologia dei processi ha tolto del lavoro potrebbe benissimo diventare mezzo per la nostra felicità facendoci magari lavorare di meno e tutti, con un reddito decorso e dandoci più tempo da dedicare alla felicità. In teoria, ma non con l’amara realtà con una produzione automatizzata scientificamente tarata per soddisfare le esigenze di tutti non avrebbe più alcun senso pretendere un prezzo in cambio dei prodotti ma, al limite, solo un piccolo contributo lavorativo, in termini di competenze, di tempo esistenziale e di progettazione, per far sì che il sistema funzioni correttamente e venga ottimizzato e che ci sia lavoro per tutti specialmente per i giovani che vedo sempre di più senza futuro.
Favria, 1.05.2017 Giorgio Cortese

Ciao Stefania!
La notizia della Tua improvvisa dipartita mi ha colto impreparato come penso tutti noi Tuoi concittadini favriesi e i Tuoi amici e conoscenti. Ti avevo vista ancora alla ricorrenza del XXV Aprile, non sapendo che quella era l’ultima volta. Adesso Tu sei in cielo ma non Ti abbiamo perduta ma dimori prima di noi nella luce di Dio. Il mio pensiero dopo aver saputo della Tua scomparsa su questa terra e del dolore straziante di Tuo marito Daniele e dei Tuoi figli Oscar e del caro Vittorio. Ritengo che non è mai umanamente facile affrontare la morte di una persona cara, amico o parente che sia. Come dicevo appresa la notizia, ho sentito un peso nell’animo e una grande malinconia, ho provato la sensazione simile a quella di avere un coltello inchiodato nel petto che mi impediva di respirare. Ma il ricordo che io ho, come moltissimi favriesi hanno di Te non morirà mai su questa terra, perché conserveremo sempre la memoria del Tuo sorriso e della Tua grande umanità nel nostro cuore. Ciao Stefania lasci in tutta la Tua Comunità un vuoto incolmabile, un pezzo del nostro essere se ne va via con Te, e personalmente ad ogni evento non potrò non pensare a Te che eri sempre presente ed attenta alla vita della nostra Comunità, sei e sarai sempre nei nostri cuori emerito Presidente della Pro Loco di Favria
Favria 29.04.2017 Giorgio Cortese

Quale lavoro?

Ogni giorno la mancanza di entusiasmo è il quotidiano ostacolo da superare

Gustare del buon cibo e rilassare l’animo
Gustare del buon cibo tra i boschi del verde Canavese a S.Anna di Campore. Già arrivando al luogo dove si trova il ristorante ci si trova immersi nel verde e poi vicino al locale il territorio è immerso nel verde e all’ombra dei castagni secolari, con parcheggio privato e campi da bocce, con ampio giardino privato per la tranquillità dei bimbi. Le specialità del luogo sono quelle tipiche piemontesi e canavesane. Consiglio il fritto misto alla Sant’Anna e come pietanze quelle a base di pesce e la pasta Pasta fresca dello chèf. Dicono che l’uomo è ciò che mangia e mangiare è come incorporare un territorio e allora da Gloria e Michela, tel 0124 657164, apprezzerete le migliori specialità del territorio e la genuità della cucina canavesana. Nel mangiare in questo Ristorante vi posso raccontare la mia impressione al primo boccone quando ho schiacciato il cibo dolcemente tra lingua e palato, in quel momento l’antipasto fresco e delizioso lentamente comincia a fondersi e poi sfiorava le tonsille non prima di aver sfiorato il palato molle. Non posso descrivere la gioia dell’animo quando il cibo accogliente è penetrato nell’esofago accogliente e poi si è deposto nello stomaco che ride di folle appagamento. Ma oltre all’ottimo cibo la tranquillità e la brezza serale rendono il ristorante un luogo ideale per trascorrere una giornata domenicale lontano dal caldo cittadino, facilmente raggiungibile con il treno della GTT da Torino P.S. con fermata prima di Pont C.se (TO). In conclusione, dicono che le ore più belle della nostra vita sono tutte collegate, con un legame più o meno tangibile, a un qualche ricordo della tavola e questo della cena a S.Anna di Campore ne rimane uno dei migliori.
Campore, 2.05.2017 Giorgio Cortese

Nella vita di ogni giorno sono solo le parole che escono dal cuore che aiutano chi ha un sentimento profondo e che così potrà provare le stesse cose.

Vieni a donare
Corriamo dentro le Tue vene e siamo fonte vitale ed in caso di bisogno siamo pronti ad aiutare. Dentro ogni essere umano portiamo la sua storia, con diversi nomi: Plasma, Geni, Globuli e Piastrine. il Tuo sangue è una eccellenza, che serve per ogni emergenza. Se vieni 12 MAGGIO, cortile interno del comune di Favria dalle ore 8 alle ore 11,20 con l’aiuto di dottori, volontari e donatori, diamo un filo di speranza a chi soffre nei dolori. Su dai vieni, coraggio non temere, vieni a iscriverti anche Tu, e nel gioco della vita donerai sorrisi in più.
Favria 3.05.2017 Giorgio Cortese

Quando si arriva ad un bivio a della vita devo scegliere, non perché conosco la strada, ma solo perché devo proseguire.

L’animo nobile
Nelle conversazioni quotidiane in casa, sul lavoro, fra amici, ma anche nella stampa, nella televisione, tendiamo sempre di più ad usare un linguaggio impoverito, che non riesce a descrivere le qualità spirituali e morali di una persona. E, quando non sappiamo più nominarle, smettiamo anche di vederle. Per recuperare questa capacità dobbiamo rallentare il ritmo, riportare alla luce antiche parole. Proviamo a fare uno di questi scavi. Proviamo a prendere una delle vecchie espressioni come “animo nobile”. Si può ancora usare ? Ci sono ancora oggi persone di animo nobile ? Proviamo ad identificarle, a descriverle, distinguendole da quelle di animo meschino. Ha un animo nobile chi non è rinserrato su se stesso, chi non si occupa soltanto del suo Io, del suo interesse, ma che ha energia e ricchezza interiore per dedicarsi anche agli altri, per farsi carico dei loro bisogni. Chi si spende, chi si prodiga. Quindi un generoso. Ma con qualcosa in più. Vi sono persone buone d’animo, oneste, con un orizzonte mentale limitato. Sono convinte che il loro partito sia il migliore, che la loro religione sia la migliore, pensano sempre di sapere che cosa è bene e che cosa è male. In realtà non sanno uscire dal proprio punto di vista unilaterale. C’è invece una generosità intellettuale, una apertura mentale, capacità di comprendere, nel proprio universo, anche il punto di vista degli altri e di vedere se stessi come loro, in modo relativo. Chi ha un animo nobile non si sopravvaluta, sa imparare ed è riconoscente. Le persone di animo povero, meschino, vedono solo la propria meta. Confondono il proprio utile con la giustizia. Se qualcuno ostacola i loro desideri lo odiano, lo insultano, lo denigrano, sono disposti a commettere nei suoi riguardi qualsiasi ingiustizia, qualsiasi malvagità. L’animo nobile cerca di raggiungere la meta, ma non odia l’avversario. Lo rispetta, gli riconosce un valore, una dignità. Finita la lotta dimentica la collera, non coltiva nel cuore il desiderio di vendetta, perdona. Spesso si confonde l’orgoglio con la dignità. Orgoglio è mettersi al di sopra degli altri. Dignità vuol dire che certe qualità hanno valore e che vanno salvaguardate. Chi ha dignità non si abbassa a compiere atti ignobili. E non sopporta nemmeno che gli altri vengano costretti a farlo, che vengano umiliati. Le persone d’animo nobile vogliono attorno a sé uomini liberi. Preferiscono esporre i propri programmi con chiarezza, ascoltare apertamente le obiezioni. Governano con il consenso, stimolando, convincendo, trascinando gli altri. Creano attorno a sé un senso di fiducia. Nessuno si aspetta inganni e trabocchetti perché le regole del gioco sono chiare, e loro sono i primi a rispettarle. Sanno rimproverare chi si comporta male e premiare chi merita. Tutto questo richiede esercizio e disciplina, che si traduce in un equilibrio intimo, in armonia interiore. La nobiltà d’animo mi fa venire in mente anche la tenacia, il coraggio morale di chi sa resistere, nella solitudine, alla sventura, la forza di chi non cede alle tentazioni. E possiamo domandarci, a questo punto, se questo tipo di persone esistano veramente o non appartengano al mito dei cavalieri senza macchia e senza paura. Per fortuna ce ne sono, e a tutti i livelli sociali. Se guardiamo il mondo con animo sereno, le riconosciamo.
E’ grazie a loro che la mia vita resta gradevole
Favria, 4.05.2017 Giorgio Cortese

Il ridicolo non esiste: chi ha osato sfidarlo a viso aperto ha conquistato il mondo. Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può mai sottrarre

Rosa e gelsomino.
Il duetto dei fiori è estratto da Lakmé, un’opera in tre atti del compositore francese Léo Delibes L’opera è ambientata in India durante il periodo della dominazione inglese e parla dell’amore impossibile tra un ufficiale inglese e Lakmé, la figlia di un sacerdote Indù. Alla fine moriranno entrambi, lui per la ferita inferta dal padre di lei e lei dopo essersi avvelenata. Il duetto Lakmé-Mallika, noto come “Duetto dei fiori”, è la pagina più famosa dell’opera, anche grazie al suo ripetuto impiego in pubblicità e film. Il duetto è bellissimo e ritengo difficile con i sopracuti e nell’agilità dell’esecuzione. Nella vita ci sono duetti che fanno scintille per i contrasti che li caratterizzano, come tra due contendenti politici e ce ne sono altri invece che sono autentiche opere d’arte e allietano lo spirito, come ”Il duetto dei fiori”, bellissimo che vi invito ad ascoltare e che forse avete già sentito dell’utilizzo fatto dalla pubblicità commerciale e dalla quale ne esce sempre malconcio. Il duetto è un dialogo tra la principessa indiana Lakmé e la sua ancella Mallika, nel I Atto dell’opera, mentre le due giovani donne stanno per entrare nel fiume, cogliendo fiori. Ci sono parti dialogate, e una lunga parte, ripetuta, in duetto dove le due voci cantano parole leggermente diverse ma che sono bellissime:”….Sotto la cupola fitta di bianco gelsomino Che si avviluppa alla rosa sulla riva fiorita che ride al mattino…”. Ritengo che i fiori sono le cose più dolci che Dio abbia mai creato e ha dimenticato di infondergli un’anima, ma hanno un’espressione simile ad un viso, così come gli uomini o gli animali. Alcuni sembrano sorridere o sono semplici, onesti e retti come degli esseri umani, anche se questa categoria per noi bipedi evoluti è sempre di più a rischio estinzione.
Favria, 5.05.2017 Giorgio Cortese

La vita di ogni giorno senza ideali è buia, senza la passione scolorita e senza dolore è muta

Res Gestae Favriesi, 1 Torneo di tennis 1972
Nel 1972 e precisamente il 6 maggio, di sabato, sui campi del Collegio Bertano avvenne il primo torneo sociale di tennis organizzato dal Tennis Club Favria.
Favria, 6.05.2017 Giorgio Cortese

Ricordiamoci sempre che nella vita nessuno è indispensabile, ma solo utile. Nessuno può farci sentire inferiori e che la maggior parte degli adulatori sono falsi. Certe persone mi criticano solo perché mi invidiano e coloro che vorrebbero cambiarmi è perché vedono in me ciò che loro non potranno mai essere, ma soprattutto ricordiamoci sempre ogni giorni di quanto valiamo. Cura ut valeas!

La ricchezza
La ricchezza di una persona non sta nel cambiare cellulare o macchina ogni giorno, ma nell’umiltà d’animo, nella sensibilità, nella sincerità e nella sua capacità di donare amore senza pretendere nulla in cambio. Anche donando un poco del suo sangue, fonte di vita, vieni a donare venerdì 12 maggio ore 8-11,20 Ti aspettiamo cortile interno del Comune a Favria. Abbiamo bisogno di Te
Favria 7.05.2017 Giorgio Cortese

Spesso mi chiedo perché le persone mentano sempre e fingono di essere ciò che non sono. La fiducia, rispetto e sincerità dovrebbero essere alla base di ogni rapporto, perché rovinare qualcosa che è ancora agli inizi o che dura da tempo, forse sarà per abitudine o insicurezze, ma ormai sono sempre più convinto che le persone vere sono sempre più rare

Le radici dell’onestà.
Se una persona parla di radice, lemma che deriva dal latino radix, viene subito in mente l’apparato sotterraneo di una pianta, detta anche fittone o tubero con il compito di assorbire sostanze, minerali e acqua. Ma esiste anche la radice o root in informatica che è il punto iniziale del file system, ma anche in linguistica la parte generalmente non soggetta a variazione, che contiene il significato fondamentale della parola, come correre, corrente, corridore, corriere, corsa, corsaro, che condividono tutte la stessa radice corr- / cors-. e che cambiano solo la desinenza. In matematica la radice è la soluzione di una equazione e per i dentisti la radice è la parte del dente non visibile. Come si vede la parola radice assume svariati significati ed ecco perché forse noi esseri umani ci immaginiamo simili ad alberi, ben radicati al suolo con una estremità, con le nostre tradizioni e modi di vivere ma anche protesi con speranza e passione alla vita, e tanto più possiamo protenderci quanto più forti sono le nostre radici interiori costituite da buon senso, onestà e rispetto per i nostri simili e tutto il creato. Ho fatto questa premessa per raccontare quanto successe ad una cara persona, diversamente giovane, quando era bambina. La signora già da bambina era amante dei fiori e del magnifico stupore che generano nell’animo umano. Allora abitava in aperta campagna e per andare a casa da scuola passava davanti ad una cascina dove facevano bella mostre di sé lungo la siepe che costeggiava la strada delle viole del pensiero, margheritine odorose e degli sprazzi di colore delle peonie. Insomma quella siepe era veramente allettante ed era piana di sfumature e profumi sempre più intensi. Recita un vecchio proverbio popolare che aprile fa il fiore e maggio gli dà il colore. E allora la bambina irretita da quello spettacolo che dava gioia con i suoi profumi, allietava gli occhi con i magnifici colori non seppe resistere alla bellezza della natura e strappò alcuni fiori con la radice. Arrivata a casa la madre si accorse delle radici e gli chiese dove aveva preso quei fiori, superate le prime reticenze, la bambina di allora, disse dove li aveva strappati dal terreno davanti alla casa di tale. La madre di rimando, la prese per un orecchio e la portò sino a dove aveva preso i fiori e chiamata la padrona di casa, gli fece chiedere scusa. Forse qualcuno sorride per la rigidità di questa madre, ma la signora mi ha raccontato che nella vita quell’episodio gli ha insegnato l’onestà e del non desiderare mai la roba degli altri, fossero anche alcuni fiori. Questa è la radice dell’onestà dal latino honestas, una qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente. Ammiro questa diversamente giovane perché ama la correttezza e vive nell’onestà. Una persona con la schiena dritta, merce rara in questi tempi, lontana dalle scuse patetiche, dai troppi “se” e troppi “ma”. Penso che se tutti amassimo sempre di più la verità senza indugiare di fronte alle quotidiane scelte per prendere sempre quella più a noi conveniente il mondo sarebbe migliore. Ma l’onestà è qualcosa che nasce e vive dentro alle persone attraverso i primi insegnamenti forniti dai genitori, specialmente dalla madre, perché le donne sono la culla del mondo, donano vita e amore che ci nutre, passione che incendia e tenerezza che disseta. Peccato che poi crescendo molti perdano il giusto significato della parola onestà e la predicano solamente! Personalmente mi auguro e spero di possedere sempre abbastanza fermezza e virtù per mantenere quello che considero il più invidiabile di tutti i titoli, il carattere di una persona che giorno dopo giorno cerca di rimanere sempre onesta.
Favria, 8.05.2017 Giorgio Cortese

Nella vita di ogni giorno è la forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni. Se posso cerco di allenarmi come un atleta e mangiare come un nutrizionista. Ma sicuramente dormo come un bambino per cercare di vincere ogni giorno la mia giornata come un campione