Puntagliera, acquedotto nuovo ma scorre solo un filo d’acqua di Ornella De Paoli

Ronco, proteste nella borgata della valle di Forzo, in questi giorni ripopolata dall’arrivo dei francesi L’ex sindaco Recrosio: «La condotta, dalla vasca di Faiei sino a noi, non è stata rifatta. Tubature vecchie»
tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
I lavori di costruzione del nuovo acquedotto sono ultimati, ma l’acqua non scorre dai rubinetti delle case. Succede a Puntagliera, una delle più grandi e popolate borgate della valle di Forzo, nel territorio del Comune di Ronco, dove in questi giorni d’estate vivono più di cinquanta persone, mentre d’inverno sono ancora una decina.
Persone che dalla scorsa settimana fanno fioccare ogni giorno lamentele e proteste in Comune e alla Smat e che sono sempre più esasperate per via della mancanza d’acqua, tanto più che tutt’attorno la vedono scorrere copiosa nel torrente e nei ruscelli che scendono dalle montagne.
Qui, la scorsa settimana, la Smat ha chiuso il cantiere aperto due anni or sono per realizzare il prolungamento dell’acquedotto che già serve le frazioni situate a monte e che è alimentato da una sorgente ad alta quota. Il nuovo tratto dell’impianto idrico parte dalla frazione Tressi (dove lo scorso anno vi era stato un sollevamento popolare per i danni provocati nei prati dalla costruzione di una pista a servizio di questo cantiere) e fornisce le frazioni Pezzetto, Lasinetto e Arcando, ossia le borgate Faiei, Sauderi, Quandin e, appunto, Puntagliera.
«Sono contento che finalmente sia stato realizzato il nuovo acquedotto – afferma l’ex sindaco Rodolfo Recrosio, residente nel paese – . Però, non mi aspettavo di rimanere senz’acqua e di dover protestare a più riprese perché venisse affrontato il problema. Ero convinto che il progetto prevedesse anche il rifacimento della condotta dalla vasca di Faiei fino alla nostra borgata, invece, le vecchie tubature non sono state sostituite e, a quanto pare, è proprio per questo che l’acqua non arriva nelle nostre case creando gravi disagi».
«Un disguido inaccettabile – fanno coro gli abitanti –. In primo luogo perché questo è un centro abitato, con famiglie con bambini piccoli e donne in attesa costretti ad approvvigionarsi come una volta, con i secchielli, della poca acqua che arriva ancora alla fontana pubblica. Senza contare che i lavori sono durati due anni ed in tutto questo tempo abbiamo dovuto rifornirci di acqua minerale per bere e ciononostante abbiamo continuato a pagare le bollette della Smat. Da tener conto, inoltre, che se scoppiasse un incendio, non sarebbe possibile domarlo, benché vi siano le apposite bocchette».
Dal Comune fanno sapere che la Smat sta conducendo verifiche per correre ai ripari, ma intanto a Puntagliera le proteste continuano. «Chiediamo di poter accedere ai dati tecnici relativi agli interventi effettuati e a quelli previsti – reclamano gli abitanti -. Il problema della distribuzione dell’acqua in paese deve essere risolto al più presto ed in modo definitivo. Non è pensabile che, dopo la realizzazione di un’acquedotto nuovo, la popolazione di un’intera borgata si trovi in tale situazione».
Ornella De Paoli