PONT: Sandretto, spunta l’ipotesi cooperativa di Ornella De Paoli

Pont, durante l’incontro di martedì sera in municipio. L’assessore regionale Pentenero possibilista, la Fiom Cgil meno
tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli

E adesso cosa succederà? Quale sarà il destino dei 127 dipendenti della Sandretto, del sito industriale che ha segnato la storia di Pont, del marchio conosciuto a livello mondiale dell’azienda pontese produttrice di presse? Sono le domande che tutti si pongono in questi giorni in paese, dopo la notizia della liquidazione della società Sandretto spa, facente capo al gruppo Photonike che aveva rilevato l’azienda nel 2013. A questi interrogativi si è cercata una risposta martedì sera, durante un affollatissimo incontro promosso dalla Fiom (almeno 150 persone), svoltosi nella sala consiliare del centro porta delle valli, dove, a stento, sono riusciti a trovar posto tutti i convenuti, tra i quali vi erano l’assessore regionale al lavoro, Giovanna Pentenero, i sindaci di Pont (Paolo Coppo), Rivarolo (Alberto Rostagno), Cuorgnè (Beppe Pezzetto), Locana (Giovanni Bruno Mattiet), Sparone (Anna Bonino), assessori comunali di Noasca, Collegno, Grugliasco, il segretario provinciale Federico Bellomo e rappresentanti della Fiom, della Camera del Lavoro di Ivrea, del Movimento 5 stelle.
Fabrizio Bellino, responsabile Fiom Cgil Ivrea e Settimo Torinese, da ormai due decenni in prima linea con i dipendenti della Sandretto, ha ricordato come il sindacato e i lavoratori in questi tre anni abbiano dato tutta la loro disponibilità per il rilancio e la ripresa della produzione che, però, non è mai avvenuta.
«La nuova proprietà ha generato aspettative che non si sono concretizzate – ha osservato Bellino -. Fino a ieri assumeva nuove figure professionali, assicurava che sarebbero state prodotte 10, 12 presse al mese, poi, all’improvviso, la liquidazione con la prospettiva dei licenziamenti. Valuteremo tutte le possibilità per evitare la chiusura e per difendere i posti di lavoro, ma occorre la volontà e la solidarietà delle istituzioni e di tutto il territorio».
La serata ha portato a un primo risultato: la convocazione da parte dell’assessore regionale di una riunione con i vertici della Sandretto, a cui sono invitati anche Confindustria, sindacati e Rsu, prevista per martedì prossimo, 19 luglio, alle ore 18, nella sede regionale di via Magenta, a Torino. Inoltre, la Fiom ha annunciato prossime iniziative unitarie per la difesa del lavoro che dovranno aver luogo a breve, dato che la cassa integrazione scadrà il 19 settembre, e, se non saranno trovate soluzioni, tutti i dipendenti si troveranno senza stipendio.
«Per quanto riguarda il marchio – ha precisato Pentenero -, ritorna alla Regione che lo deve restituire alla Romi». La possibilità che qualche imprenditore rilevi l’azienda è stata evocata, ma senza molta convinzione, mentre diversi tra gli intervenuti hanno preso in considerazione l’ipotesi della cooperativa e tra questi il sindaco di Rivarolo, Alberto Rostagno, e la stessa Pentenero, la quale ha portato l’esempio di una cartiera del cuneese acquistata dai dipendenti stessi. «Molto difficile pensare
alla cooperazione per una realtà come la Sandretto – ha osservato, però, Bellino -.Questa azienda non fa parte di un indotto, non fa componenti, ma un prodotto commercializzato a livello mondiale». Freno a mano tirato, dunque, e preoccupazione destinata a crescere.

Ornella De Paoli