Pont, alla Sandretto nasce un museo

Sinergia pubblico-privato, polo per attrarre turisti. Il 7 settembre apre la storica fabbrica, intitolata via al cavalier Modesto
tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
PONT. Sarà un polo museale dedicato alla storia di uno dei più antichi insediamenti industriali d’Italia, quello che sta per nascere al di là del cancello della Sandretto, o meglio la Manifattura, come ancora la chiamano i vecchi pontesi. In questi giorni, infatti, all’interno della cinta muraria in cui è racchiuso lo stabilimento, è in fase di allestimento un complesso museale unico nel suo genere. Formato da tre edifici d’epoca rimessi a nuovo, permetterà ai visitatori di tornare indietro nel tempo grazie a testimonianze dell’attività industriale che a Pont ebbe inizio nell’Ottocento con la Manifattura tessile e, allo stesso tempo, di poter ammirare l’eccezionale collezione del Museo della plastica, da anni chiuso al pubblico.

L’inaugurazione dell’area è prevista per l’inizio del 2015, ma un anticipo di quello che sarà il polo museale pontese si potrà ammirare già domenica 7 settembre, quando il cancello della storica fabbrica verrà aperto al pubblico e sarà possibile inoltrarsi lungo il viale e visitare le tre palazzine destinate ad ospitare le sale del museo, in occasione dell’intitolazione al Cavalier Modesto Sandretto della parte di via Marconi su cui si affaccia il complesso industriale. La decisione di cambiare il nome a questo tratto di via, compreso tra i numeri civici 20 e 30, 27 e 33, è stata presa dalla giunta comunale con una delibera dello scorso 28 luglio e la cerimonia di intitolazione è parsa a sindaco e amministratori l’occasione giusta per far conoscere alla popolazione cosa ferve alla Sandretto. Dietro a quel cancello, che lo scorso anno ha rischiato di chiudere per sempre, in effetti, oggi vi è un notevole fermento: da una parte sono in via di completamento i lavori di ristrutturazione dello stabilimento che ora, dopo vari passaggi di proprietà ed un lungo periodo di crisi, appartiene alla nuova Sandretto spa (facente capo alla società belga Photonike) e sta per riprendere la produzione di presse per la plastica; dall’altra è in corso, appunto, l’allestimento del polo museale, che funzionerà grazie ad una sinergia tra pubblico e privato. Sono di privati, infatti, gli edifici e le collezioni, così come il denaro impiegato per ristrutturazioni ed allestimenti, mentre sarà compito del Comune gestire e promuovere il progetto.

«Si tratta di una nuova attrattiva che va ad aggiungersi al museo etnografico, alle torri e agli altri monumenti presenti sul nostro territorio e ringraziamo i privati che offrono al nostro paese questa opportunità – osserva il sindaco Paolo Coppo -. Ci è parso doveroso, inoltre, lasciare un segno tangibile a memoria dell’operato del cavalier Sandretto Locanin Tomaso, detto Modesto, scomparso nel 2004, intitolandogli una via di Pont». La palazzina detta Bureau Centrale, antica sede degli uffici della Manifattura Mazzonis, che ospiterà “frammenti di storia”, e la ex Scuderia, dove saranno esposti vecchi macchinari utensili, sono di proprietà della famiglia di Gilberto Sandretto, figlio di Modesto, fondatore, con il fratello Dino, dell’omonima industria che negli anni Sessanta, dopo la chiusura della manifattura tessile aveva rilanciato l’economia pontese. L’altra palazzina adibita a Museo della plastica appartiene, invece, alla multinazionale Cannon, precedente proprietaria dello stabilimento. Entrambe le proprietà hanno lasciato i musei a disposizione del Comune, il quale intende aprirli al pubblico avvalendosi soprattutto dell’opera volontaria di tanti pontesi.

Ornella De Paoli