Per ogni fine c’è un nuovo inizio. – Buoni propositi. – Perché no! – Cominciamo ora. – Abbiamo bisogno di Te. – La quotidiana fatica. – ATTENZIONE!!!! PER I NUOVI DONATORI – I benaltristi…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE.

Un altro anno è passato, e per ciò che abbiamo vissuto “grazie!”, al futuro “si!” Che il nuovo anno sia per tutti noi un sorriso stupendo lungo dodici mesi. Buon 2018!

Per ogni fine c’è un nuovo inizio
L’obiettivo che mi pongo per il nuovo anno non deve essere quello di avere sempre nuove opportunità da ogni problema. Per il nuovo anno devo cercare di avere sempre una nuova faccia, un nuovo naso, piedi nuovi, una nuova spina dorsale, nuove orecchie e nuovi occhi. Nel 2018 le parole dell’anno trascorso appartengono al linguaggio dell’anno trascorso e le parole dell’anno a venire attendono un’altra voce. Devo ogni giorno scrivere nel mio cuore che ogni giorno è il giorno più bello dell’anno iniziando dal primo giorno del Nuovo Anno: un fresco inizio. Un nuovo capitolo nella vita che attende di essere scritto. Nuovi quesiti da risolvere, da abbracciare e da amare, nuove risposte da scoprire e da vivere. Ritengo che il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni e allora possa il nuovo anno portarmi nuovi bellissimi sogni e tante concrete soddisfazioni Malgrado tutto io continuo a sognare lasciando alle spalle i cattivi pensieri, mettendo da parte i giorni più duri perché c’è sempre un domani migliore di ieri. Felice anno nuovo e tantissimi auguri a tutti.
Favria 1.1.2018 Giorgio Cortese

Scrivere è per me un prepotente impulso quotidiano, i pensieri corrono nella mia mente e formano idee che poi devo fissare sull’inchiostro,, la mia quotidiana valvola di sfogo. Scrivere è simile alla fotografia e mi permette di salvare degli istanti

Buoni propositi
Nel 2018 cercherò di vestirmi di umiltà, coltivando la pazienza e alle parole cercherò sempre di fare seguire i fatti!. Questo è il mio augurio per il nuovo anno. Ci sarebbero tanti propositi da prefiggermi e, quotidianamente, realizzare. Questi sono i miei. Cercherò di vestirmi di umiltà, perchè troppe volte mi innalzo agli occhi degli altri, troppe volte mi vanto dei miei pregi. Devo, invece, essere sempre me stesso. Nella vita devono essere gli altri a ricordarsi di me per le mie qualità. Devo riuscire a seminare il mio quotidiano percorso di cose positive e attendere perchè, col passare del tempo, raccoglierò ciò che ho seminato. Ecco che entra in gioco l’altro proposito. Coltivare la pazienza. Quante volte semino il terreno ma sono impazienti e vorrei raccogliere subito i frutti? Quante volte vorrei tutto e subito? Quante volte guardo “il giardino dell’altro” credendo sia migliore del mio? Sbaglio a ragionare così. Di certo non posso crogiolarmi o rimanere inerme, ma tuttavia, devo coltivare quel terreno, sapendo attendere. Non sconosco cosa mi riserva la vita, ma la vita è bella anche per questo, perchè è imprevedibile. E adesso passo al terzo proposito, quello che alle parole faccia sempre seguire i fatti. In una sola parola “coerenza”. Costanza logica nel pensiero e nelle azioni. Non ha senso parlare e poi agire in modo diametralmente opposto rispetto a ciò che ho detto. Come potrebbero pensare le persone che hanno sentito le mie parole nel momento in cui le mie parole non si concretizzano in fatti? Devo, pertanto, sempre riflettere attentamente prima di parlare e, soprattutto, fare si che le mia azioni siano manifestazioni delle nostre parole. Altrimenti meglio tacere. Insomma accontentarmi di poco ma che sia autentico
Favria, 2.01.2018 Giorgio Cortese

Nella vita di ogni giorno un piccolo gesto può fare grande la vita. Donare sangue,un gesto bellissimo! Vieni a Favria mercoledì 10 Gennaio ore 8- 11,20 cortile interno Comune di Favria Ti aspettiamo, abbiamo bisogno di Te- Per info cell 3331714827 mail corteseg@tiscali.it

Penso che la felicità è simile ad una lucente goccia di rugiada adagiata sul mio animo che riesce ad illuminare il mio cuore dallo stupore di quella emozione.

Perché no!
Le persone che si lamentano del proprio stato danno sempre la colpa alle Le persone che si lamentano del proprio stato danno sempre la colpa alle circostanze. Ma le persone che vanno avanti in questo mondo sono quelle che si danno da fare e cercano le circostanze che vogliono e se non riescono a trovarle, le creano perché vedono le cose come sono e dicono: “Perché no?.
Favria, 3.01.2018 Giorgio Cortese

Certi giorni una emozione positiva, semplice attimo di stupore portano nell’animo preziose scorte di serenità da cui attingo per guidare i miei quotidiani passi nel sentiero chiamato vita.

Cominciamo ora
Inizio questa riflessione sul nuovo anno da una citazione di Goethe: “Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare…comincia ora”, suggeritami dall’amico Pietro che ha messo in pratica sino ad oggi quanto aveva scritto Goethe. Quasi sempre in questi ultimi giorni di fine Dicembre faccio un resoconto mentale sull’anno trascorso, le soddisfazione e le amarezze che si sono succedute durante il 2017, come una bizzarra giostra di sentimenti. Il 2017 vissuto tra alti e bassi, con risate e sorrisi, con la pazienza dell’attesa che la situazione migliorerà con la speranza di vedere la luce della fine della crisi economica in fondo al tunnel. La consapevolezza che non tutto è perduto e il fare e l’arrovellarsi non sono stati vani! Volendo guardare oltre il mio naso vedo la perdita della sicurezza in una società sempre più confusa e squilibrata, dove il benessere di pochi vince contro la povertà di tutti, la difficoltà di arrivare a fine mese di sempre più persone, le aziende che stentano a ripartire e a tornare ai livelli pre crisi, la terra che si ribella, o semplicemente si modifica, in continua rivoluzione, perché si sa, la Terra è instabile!A volte stento a credere che il mondo nel quale vivo e nel quale crescono i miei figli, sia lo stesso che ho ereditato dai miei genitori, dai miei nonni. Oggi viviamo in una devastante logica dell’avere, dell’apparire, del guadagnare. I valori che mi hanno insegnato, il rispetto, la cooperazione, il sostegno a chi ha meno di noi stanno venendo meno. Cade a pezzi lo stato sociale, ognuno si arrocca nel suo piccolo orticello, delle piccole fortezze, pronto a difendersi, perché gli altri stanno diventando se non nemici, per lo meno “competitors”, per usare una parola cara al marketing strategico. Ma l’amico Pietro, persona di cui sono onorato essere amico dotato di grandissimi umanità, sagacia e sincera tenacia per la vita mi ha spiegato che la forza nella vita è credere in se stessi, lui ci è riuscito e ha potuto fare grandi cose, raggiungendo i traguardi della vita che aveva in mente senza fretta ma anche senza sosta. La fortuna di conoscere persone come lui, lo scrivo in maiuscolo, PER FORTUNA, nonostante tutto questo c’è ancora qualcuno che riesce ad ESSERE. Affronto con calma il nuovo anno e le quotidiane sfide della viata perché ci sono tante persone che non solo vogliono fare e lavorare per un mondo migliore ma si impegnano ogni giorno per farlo. Certo la vita è simile ad una pedine negli scacchi e le pedine possono essere mangiate ma anche dare avvio ad un gioco vincente. In questo mondo siamo tutti connessi, facciamo tutti parte di un unico sistema e quello che accade nel mondo finisce con l’influenzare tutti noi in un modo o nell’altro. Il proposito per il nuovo anno è riflettere sempre che il personale operato di ognuno i noi tocca la vita degli altri e a cosa possiamo fare per diffondere la pace, l’armonia, l’amore, la gentilezza, il rispetto e la tolleranza. Sono perfettamente consapevole che possono sembrare solo frasi fatte, ma abbiamo tutti davvero bisogno di amore. Di questo amore oltre ad averne tantro bisogno, ne abbiano anche il dovere morale di i darlo. Mi auguro che nel 2018, nonostante i nostri personali momenti difficili, le nostre fragilità e le nostre paure riusciremo a trovare dentro di noi la forza di essere gentili e amorevoli, e che riusciremo a trovare il coraggio di operare per la pace e il rispetto reciproco. Per farlo dovremo prima ascoltare e onorare noi stessi, e poi ricordarci di ascoltare e onorare gli altri. Grazie per avermi letto e buon 2018 colmo di pace, salute e amore.
Favria, 4.01.2018 Giorgio Cortese

Nella vita quotidiana non esistono ostacoli insormontabili se vogliamo davvero essere felici, la quotidiana forza motrice è la nostra volontà che attinge dall’inesauribile carburante della passione.

Abbiamo bisogno di Te
Abbiamo bisogno fi Te che ci leggi vieni a donare a Favria Mercoledì 10 gennaio, cortile interno del comune. Se stai bene e pesi più di 50 kg e hai una età tra i 18 60 anni viene a fare l’esame per vedere se sei idoneo alle prossime donazioni, Ti ricordo se sei lavoratore dipendente in caso di esami o prima volta da candidato alla donazione hai diritto massimo2/3 ore di permesso. E se sei già donatore e sono passati 90 gg dall’ultima donazione viene a donare, grazie di cuore, abbiamo bisogno di Te. Se doni come lavoratore dipendente hai diritto alla giornata retribuita. L’emergenza sangue non conosce le stagioni e la richiesta aumenta sempre di più, con il tuo braccio puoi aiutare due persone Te stesso per sapere se sei in buona salute e una persona che ne ha bisogne e magari ha proprio bisogno del tuo aiuto per continuare a vivere. Non aspettare vieni a donare grazie. Per darti un miglior servizio tel al numero 3331714827 o mail corteseg@tiscali.it così potremo darti la migliore assistenza possibile, grazie ancora se verrai a donare e se ti attivi per il passa parola il Tuo aiuto è per noi importante
Favria, 5.01.2018 Giorgio Cortese

Ricordate che donare per salvare una vita è un’azione che vale. Grazie del dono. Vieni a Favria mercoledì 10 Gennaio ore 8- 11,20 cortile interno Comune di Favria Ti aspettiamo, abbiamo bisogno di Te- Per info cell 3331714827 mail corteseg@tiscali.it

La quotidiana fatica.
Viviamo nostro malgrado in tempi percorsi da una crisi sociale e politica e non vediamo ancora la luce della speranza in fondo al tunnel della lunga notte della crisi. Ma forse non riusciamo a uscire da questa crisi perché non siamo più avvezzi alla fatica, ad impegnarci con dovere e costanza e vogliamo tutto e subito. Questo atteggiamento si vede generalmente nell’attuale società, dove siamo sempre più spaesati e senza radici e per questo ci culliamo con i populismi che parlano subito alla pancia delle persone ma poi lasciano vuoto stomaco e cervello senza risolvere nessun problema. Oggi giorno di fronte ad eventi catastrofici come un terremoto si vede come siamo ormai abbandonati a noi stessi. In alcune zone la ricostruzione è celere su iniziativa dei privati in altre langue nel tempo con lo Stato è assente come nel Belice dove dopo cinquanta anni la ricostruzione non è finita! Perché? Forse non c’è il lavoro e forse il sussidio è fonte di entrata sicura? Ma poi anche il problema dei migranti, e giustamente sono essere umani nostri fratelli e moralmente abbiamo l’obbligo di assisterli ed aiutarli, ma senza alimentare un indotto assistenziale che ingrassa delle persone che utilizzano i migranti per fare business inventandosi cooperative che non li seguono e altro ancora. Viviamo in uno Stato Bancomat con la possibilità sempre di attingere per assistenza. I migranti, e non solo loro, per essere una risorsa non dovrebbero solo essere assistiti ma ripagare l’assistenza con dei lavori utili nelle Comunità in cui vivono. Dobbiamo ritornare a fare Comunità, questa parola secondo il vocabolario è “l’insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni”. Questa definizione è pericolosa e fuorviante perché potrebbe implicare una chiusura e ristrettezza che necessariamente bisogna superare, o peggio l’unione forzata di individui sotto l’arbitrio di leggi e frontiere. Andrebbe specificata invece, che una Comunità è l’insieme di persone che si sentono affini con obiettivi condivisi,, questa è la chiave del cambiamento sociale
Favria, 7.01.2018 Giorgio Cortese

ATTENZIONE!!!! PER I NUOVI DONATORI
Dal 1 gennaio 2015, come da indicazioni del nostro Centro Trasfusionale di Riferimento (Banca del Sangue del Presidio Ospedaliero Molinette di Torino) verrà applicata la procedura della Donazione differita. In sintesi, ai “Candidati Donatori” che si presenteranno al prelievo del 12 febbraio a Favria ore 8-11,30 per la prima volta e che non hanno mai effettuato donazioni di sangue o emocomponenti, verranno effettuati esclusivamente degli esami. Successivamente, se sulla base degli esiti dei referti risulteranno idonei, potranno diventare “Donatori” e proseguire in questo importante percorso.

I cavalli buoni si vedono a lunga corsa, così anche i rapporti con le persone, la loro sincerità e la loro lealtà

I benaltristi.
I benaltristi sono sempre più numerosi con la loro tendenza a sminuire una discussione dicendo che i problemi o le soluzioni sono ben altri, e la parola deriva dall’espressione ben altro, rafforzativa del semplice “altro”. Questa tendenza pomposà consiste nell’attaccare un’affermazione che esprime un problema o una soluzione affermando a propria volta che i problemi o le soluzioni sono “ben altri”. L’atteggiamento del benaltrismo non è quindi di critica verso un’affermazione in sé, ma sull’ordine di importanza dell’affermazione stessa. Quelle sulla priorità di un problema o sull’opportunità di una soluzione sono considerazioni legittime ed intelligenti, ma il benaltrismo è il lato morboso di queste considerazioni, quando sono esasperate e ottuse, infatti se si ragiona logicamente è sempre possibile trovare problemi più grandi e soluzioni più radicali. Se affermo che la discriminazione uomo donna nella società è un problema? Ben altri sono i problemi: la gente non ha lavoro. La gente non ha lavoro? Ben altri sono i problemi: la struttura del mercato e della finanza deve essere riformata. Il mercato e la finanza devono essere riformati? Ben altri sono i problemi: dobbiamo pensare innanzitutto all’inquinamento. L’inquinamento è un problema? Ben altri sono i problemi: le ragioni dell’estinzione di massa del Permiano-Triassico sono ancora sconosciute, e se ricapita siamo persi noi e tutte le specie della terra. Senza contare asteroidi e alieni minacciosi. Come si vede i Benaltristi hanno una posizione solonica che vuole mostrare di saperla lunga, indicando dal pulpito i veri problemi e le vere soluzioni, mentre si crogiolano in quella che è una sostanziale e impotente inerzia. Ciò che il benaltrista non fa è focalizzare i passi successivi da compiere vagliando problemi e soluzioni con sensata priorità: “un viaggio di diecimila miglia inizia con un singolo passo” diceva il saggio. Secondo il benaltrista, inizia con ben altri passi.
Favria, 8.01.2018 Giorgio Cortese

Non diventeremo nulla nella vita se non impareremo a impegnarci per un obiettivo. Ogni giorno dobbiamo sforzarci di andare in profondità dentro di noi per vedere se siamo disposti a fare i sacrifici necessari