Necrologio Giacomino Peraglie: caduto al pian dei Morti

Con un certo ritardo sull’evento, dovuto ad assenza del webmaster pubblico, pubblico solo ora il necrologio del pastore, Giacomino Peraglie, caduto al piano dei morti (Arietta, sopra Campiglia) alcuni giorni fa. Il Giacomino, originario della valle Chiusella trascorse molti anni della sua vita in valle Soana, proprio presso l’alpe Arietta, dove in seguito ad una brutta caduta è deceduto il 23 Agosto scorso.
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Un uomo che amava le sue montagne – la Sentinella del Canavese

Un uomo che amava le sue montagne

RUEGLIO. A tarda primavera, prima di salire in Valle Soana, Giacomino Peraglie aveva condotto il suo gregge a pascolare per qualche giorno sulle alture di Inverso, le stesse che l’avevano visto, ragazzino, imparare il mestiere di pastore sotto la guida di Antonio Bertodatto, il mitico Margarot. Chiacchierando con un margaro incontrato da quelle parti aveva confidato: «Sono passati più di cinquant’anni dall’ultima volta che sono stato qui. Mi sa tanto, però, che questa potrebbe essere l’ultima». Quasi avesse un presentimento della fine che l’avrebbe atteso appena tre mesi dopo. Ed a quanti lo invitavano, vista l’età avanzata, a mollare le pecore per godersi la pensione ribatteva: «Morirei di magone. Fino a quando ce la farò, quella sarà la mia vita». Un pastore d’altri tempi, un duro, Giacomino. Uno che ancora ultimamente d’inverno, in mezzo alla neve, continuava a dormire all’addiaccio, tra due pelli di pecora. Pochi gli alpeggi delle valli canavesane e della Valle d’Aosta dove non fosse salito con il suo gregge. L’aria frizzante dei duemila metri e le brume invernali l’hanno accompagnato per settant’anni di una vita avventurosa, non certo banale e monotona. Chi scrive, nei giorni della permanenza del pastore sui pascoli di Inverso, era salito in baita per incontrarlo. Non lo vedeva da anni, ed era forte il desiderio di scambiare qualche parola con lui, così come grande è stata la delusione nel vederlo da lontano, ormai irraggiungibile, lasciare le alture diretto a Rueglio, seguito dal gregge. Chissà, forse ora Giacomino starà guidando le pecore del Signore sui pascoli del cielo, insieme con Pietro Scala e Alfio Neretti, pastori ruegliesi che l’hanno preceduto nell’al di là. Gli onori di casa li avrà fatti Margarot, l’indiscusso e insuperato maestro. (g.g.)

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