Loris de Lazinet alle … Grandes Jorasses: Punta Walker 4208mt, Punta Wyhmper 4184mt (foto)

Una salita d’altri tempi, dove la vetta devi guadagnartela tutta, dal parcheggio alla vetta e dalla vetta al parcheggio, senza sconti. Un ambiente severo, dove bisogna sempre stare con gli occhi aperti. Ho sognato di salire les Grandes Jorasses sin da quando le vidi per la prima volta, immaginando le imprese di Whymper e Walker quando da pionieri dell’alpinismo conquistarono queste selvagge cime; e io ero lassù, sulle stesse loro orme, provando commozione mentre mi facevo strada tra gli enormi seracchi di questi ghiacciai. Una roccia sublime sul reposoir con passaggi fino al quarto grado che mi trasmettevano entusiasmo, traversi su ponti ben solidi tra i crepacci che mi hanno affascinato, e poi la soddisfazione di essere lassù, dove la via normale comunque resta una delle normali tra le piu difficili (AD+), e il fare tutto in solitaria, senza che ci fosse anima viva, io e la montagna, la montagna e io. Concludo con un frase di Gervasutti che mi è stata ricordata prima della salita dal mio amico Francesco, che recitavo nella mente mentre scalavo domenica: “Nelle vibranti e libere corse sulle rocce tormentate, nei lunghi e muti colloqui con il sole e con il vento, con l’azzurro, nella dolcezza un po’ stanca dei delicati tramonti, ritrovavo la serenità e la tranquillità. E l’ebbrezza di quell’ora passata lassù isolato dal mondo, nella gloria delle altezze, potrebbe essere sufficiente a giustificare qualunque follia…”

vetta
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