Dopo Punta Tzan, colgo l’occasione per passare una serata a Valtournenche dove, dopo una pizza, visito le vie del capoluogo e mi accingo a salire al parcheggio sotto Cheneil per riposare, prima di affrontare un altra cima l’indomani.
La conca di Cheneil è un vero e proprio angolo di paradiso, che si affaccia sulle grandi cime della Valtournenche, con la piu alta vetta, il Gran Tournalin, a farne da simbolo.
Salgo cosi di buon mattino, ai piedi della Becca d’Aran, molta foschia purtroppo ma che non rovina il panorama splendido che si puo godere da lassù.
Adoro questi itinerari, che anche se non presentano difficoltà alpinistiche, riescono a regalarmi una salita emozionante ad ogni vetta che sbuca da un colle, ad ogni tratto di ghiacciaio che si vede in lontananza, ad ogni salto d’acqua o lago che si intravede o si attraversa, ad ogni pietraia dove si vede il lavoro di secoli di ghiacciai e intemperie.
Nelle mie meditazioni lassù, sento il richiamo del mio essere montanaro e colgo il significato di esser figlio di questi ammassi di roccia e ghiaccio, che rappresentano per me quei valori principali dei quali non posso fare a meno.
