Lo spirito del Natale – Pigmalione – La rivolta contro i vaccini nel 1904. – Ultimi giorni… – Marimento del battibaleno – Svettare in alto. – Vi auguro… LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Lo spirito del Natale
Da bambino il Natale era sicuramente la festa più attesa e non solo per i regali che Gesù Bambino e la Befana mi portavano, ma anche per l’atmosfera di gioia, di festa e di condivisione che si respirava a casa mia attorno Ai simboli tradizionali del Natale: l’albero ed il presepe. Aspettavo con entusiasmo le feste natalizie, anche perché erano un momento di ritrovo di tutta la mia famiglia. Ricordo con piacere il grande tavolo in cucina, nel quale dopo il pranzo ci raccoglievamo per giocare a tombola o a carte o a fare vedere i giochi o i libri che Gesù Bambino mi aveva portato. E ricordo anche la lunga preparazione e il grande impegno di mia mamma e di mia nonna, nel preparare il pranzo di Natale. Mi piace anche ricordare l’ingenuità con la quale credevo in Gesù Bambino e nella Befana che mi portavano i doni con l’irrequieto piacere dell’attesa. Non dimenticherò mai quella mattina, avrò avuto sei-sette anni, l’emozione di svegliarmi la mattina di Natale e di trovare miracolosamente al fondo del letto i regali che immancabilmente mia sorella, maggiore di sette anni aveva già aperto. A creare la magia, però, erano anche i miei genitori che, con i loro racconti e il loro entusiasmo, rendevano la festa più attesa dell’anno ancora più affascinante ai miei occhi. Mentre scrivo queste riflessioni, vi confesso che ho l’animo felice per le emozioni che zampillano dall’animo nel rievocare quei momenti, quelle immagini, quei suoni e quegli odori. Oggi, invece, sembra che lo “Spirito” del Natale sia affievolito. Proprio l’altro giorno, mentre ero in un negozio, facevo questa considerazione: il Natale è sempre più una corsa agli acquisti, colpa anche della televisione e della pubblicità che fanno vivere il Natale come una festa associata al consumismo! Ma nonostante tutto la magia del Natale è nel suo spirito che mi pervade ogni anno. Il ritrovarsi in famiglia, lo stupore che provo nel vedere le luci e gli addobbi natalizi. Insomma il lasciare il mio animo libero di emozionarsi di gustare la sorpresa anche in un piccolo regalo, povero ma fatto con il cuore. Auguro a tutti un Santo Natale di amore e speranza. Amore perché senza di esso saremo dei freddi automi, l’amore che non ha limiti simile al calore del sole nel caldo estivo. La speranza, che ci aiuta a vedere e ad affrontare la Vita con ottimismo e con passione, ci aiuta ogni giorno a darci energia per vivere la Vita quotidiana Buon Natale!
Favria 25.12.2017 Giorgio Cortese

Il tempo è proprio un galatuomo e mette ognuno al proprio posto. Ogni re e regina sul suo trono ma anche ogni pagliaccio nel proprio circo.

Pigmalione
Il mito di Pigmalione ci viene raccontato dal poeta romano Ovidio, (I secolo. nelle Metamorfosi. Pigmalione era un artista cipriota, secondo altri il re di Cipro, che scolpì un nudo femminile talmente affascinante da innamorarsene. Dopo aver dormito diverse notti accanto alla sua opera, Pigmalione si recò al tempio della dea Afrodite chiedendo che trasformasse la scultura in fanciulla. Afrodite acconsentì e Pigmalione poté sposare l’ex statua. Questo mito in wtà moderna fu ripreso dal drammaturgo irlandese George Bernard Shaw, che nella commedia Pygmalion nel 1913, racconta la storia di un professore di dizione che decide, per scommessa con un amico, di insegnare le buone maniere a una giovane fioraia, al fine di trasformarla in una raffinata signora dell’alta società. Dalla commedia fu tratto il musical nel 1956, My Fair Lady, con Julie Andrews nel ruolo della fioraia e Rex Harrison in quello del professore. Seguito nel 1964 dall’omonimo film con Audrey Hepburn. Oggigiorno il significato di pigmalione è quello che assume un ruolo di guida nei confronti di una persona rozza, plasmandone la personalità, sviluppandone le doti naturali e affinandone i modi.
Favria, 26.12.2017 Giorgio Cortese

Giudichiamo un giorno bello ed un giorno brutto perché abbiamo dimenticato il valore di ogni istante

La rivolta contro i vaccini nel 1904
La rivolta contro i vaccini. Non si deve credere che le recenti rivolte contro i vaccini siamo una prerogativa italiana, ne avvenne già una nel 1904 a Rio de Janeiro, Brasile. Nel 1904: questa città era poverissima e allora il Sindaco per migliorare l’igiene e arginare il diffondersi di malattie come la tubercolosi, il tifo, la lebbra, la febbre gialla e il vaiolo, varò un piano che prevedeva la distruzione di vecchie palazzine e lo spostamento di migliaia di abitanti nei quartieri periferici. In più, impose vaccinazioni forzate per la popolazione, allora scoppiarono rivolte contro quella pratica che gli animisti consideravano un oltraggio alla loro fede. Per giorni la città fu sotto scacco, e al termine si contarono almeno 30 morti. Il programma di vaccinazione però non si arrestò: dopo una breve sospensione, riprese, e alcuni malattie vennero col tempo debellate.
Favria 27.12.2017 Giorgio Cortese

Mi domando se riuscissi a fermare l’attimo, che ne farei? Ma poi se l’istante non ti basta? Allora neppure l’eternità mi basterà!.

Ultimi giorni…
L’anno è arrivato quasi alla fine e con lui momenti piacevoli e tristi, momenti di delusione ma anche attimi di lieta ilarità. le risate con gli amici, il sorriso che regalo ogni qualvolta che vedo un bambino e sento qualcosa di bello nel cuore, aggiunge nuova gioia e rinnova la forza per vivere intensamente ogni giorno di questo nuovo anno che fra un po andrà ad incominciare ed apprezzo sempre di più il dono della vita.
Favria, 28.12.2017 Giorgio Cortese

Mi domando che molte volte la felicità della vita è fatta solo di frazioni infinitesimali che poto sempre nel mio animo del ricordo di un bacio, di un sorriso, di uno sguardo gentile, di un complimento fatto col cuore sincero.
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Marimento del battibaleno
La prima parola marimento significa dolore, turbamento, sbigottimento. Parola che deriva dal provenzale marriment, da marrir, affliggersi. Da questa parola deriva smarrimento che ci è giunta attraverso il francese antico esmarrir, col significato di affliggers’, il marrimento ci giunge dal provenzale marrir, col medesimo significato. Ma secpndo altri smarrimento potrebbe derivare dal franco marrjan, essere di cattivo umore. L’origine dei due lemmi può essere diverso ma oggi lo smarrimento prende i connotati concentrati su un turbamento disorientato e la differenza col marrimento non è poi molta. Questo è il dolore, il turbamento, la costernazione sbigottita per come passi in fretta il tempo in un battibaleno. Questa parola è composta da battere e baleno, un lemma carico di simpatia espressiva, che sappiamo tutti che significa un istante. Il baleno è noto come lampo, e il battere, qui all’imperativo, batti, come un impulso dei più veloci. Ora, qualcuno vuole leggere in quel ‘battere’ il significato di ‘superare’, per cui ciò che è fatto o avviene in un battibaleno sarebbe iperbolicamente più rapido del lampo; ma forse si tratta giusto di una somma di immagini, che compone il baleno con un battere che comunemente ricorre nel batter d’occhio, nel battito di ciglia, la velocità del tempo istante dopo istante. Una curiosità, baleno deriva dal greco phalaina con il medesimo significato di falena dalla breve vita come la nostra umana esistenza.
Favria, 29.12.2017

Molte volte per cancellare una vita basta un attimo ma, per cancellare un attimo ci vuole una vita intera.

Svettare in alto.
La falena e la stella di James Thurber, giornalista e vignettista americano: “Una falena giovane e sensibile si invaghì una volta di una certa stella. Se ne confidò con sua madre, che le consigliò di invaghirsi piuttosto di un lume da salotto. “Le stelle non son cose da starci dietro”, disse, “i lumi son le cose a cui bisogna star dietro”. “Solo così approderai a qualcosa”, disse il padre della falena, “se vai a caccia di stelle, non approderai mai a niente”. Ma la falena non volle dar retta ai consigli di nessuno dei suoi genitori. Ogni sera, al crepuscolo, quando la stella spuntava, l’insetto spiccava il volo verso di essa, ed ogni mattina, all’alba, si trascinava di nuovo a casa, sfinito dalla sua vana fatica. Un bel mattino suo padre gli disse: “Non ti sei bruciato un’ala da mesi, ragazzo mio, e mi hai l’aria che non te la brucerai mai. Tutti i tuoi fratelli si son bruciati malamente, svolazzando attorno ai lampioni, e tutte le tue sorelle si son terribilmente ustionate svolazzando attorno ai lampadari. Andiamo, su, fila via di qui, e procurati una buona scottatura! Una falena grande e grossa come te, senza neppure una cicatrice!”. La falena abbandonò la casa paterna, ma non volle saperne di svolazzare attorno ai lampioni e non volle saperne di svolazzare attorno ai lampadari.Tirò dritto per la sua via, ostinandosi a raggiungere la stella, che era alla distanza di quattro anni luce ed un terzo, ossia di venticinque trilioni di miglia. La falena viceversa credeva che fosse soltanto impigliata fra i rami più alti di un olmo. Non raggiunse mai la stella, ma non cessò di tentare, notte per notte, e quando fu diventata una vecchia, vecchissima falena, cominciò ad illudersi di aver veramente raggiunto la stella e lo andava raccontando in giro. Ciò le procurava un piacere profondo e durevole, e visse fino a tardissima età. I suoi genitori, e i fratelli, e le sorelle si erano tutti bruciati a morte in età ancora assai giovane.” La morale è che scegliere di inseguire un sogno o accontentarsi di una grigia realtà che ferisce? E’ questo il quesito che si pone l’autore James Thurber, la giovane falena fa una scelta diversa da quella dei suoi genitori e dei suoi fratelli, preferisce inseguire la luce di una stella, una luce che in realtà non raggiungerà mai nei fatti, ma col cuore si. Il suo cuore alla fine giurerà di aver toccato la luce di una stella, perchè nel rincorrere un sogno, la falena lo avrà disegnato nella profondità del suo cuore da riuscire a sentirlo ormai parte di se. In conclusione ogni essere umano ha liberta di scelta nella vita ed è proprio in questa libertà che l’umanità in alto svetta.
Favria, 30.12.2017. Giorgio Cortese

Così come l’anno nuovo si avvicina, così si avvicinano le nuove speranze. Non mi resta che augurarvi un anno meraviglioso.

Vi auguro.
Per il 2018 Vi auguro che ci sia sempre Amore nelle vostre scelte, che ci sia sempre gioia in quello che date, che ci sia sempre lealtà in quello che dite, che ci sia sempre bontà in quello che pensate. Vi auguro di avere tanto coraggio, di non perdere la speranza e la fede per superare tutti gli ostacoli che trovere. Ma sopratutto vi auguro che ci mettiate sempre il cuore in tutto quello che fate, è la passione la benzina necessario per superare le avversità nel quotidiano camino.
Felice 2018! Buon Anno Nuovo a tutti voi.

Viviamo sempre ogni attimo come se fosse l’ultimo: perché è l’ultimo! Buon Anno!
giorgio1