L’attimo prima. – A Favria accade anche questo. – Donare il sangue? – Donare il sangue è importante… LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

L’attimo prima.
Ho appreso della tragica notizia del crollo del viadotto Morandi di Genova dai media. Questa funerea notizia ha provocato sgomento nell’animo e mi induce ad alcune riflessioni. La prima di unirmi alla preghiera per le vittime e per i sopravvissuti. La seconda nel pensare a quante volte sono passato da li per andare al mare, ed in un nano secondo ho riavvolto la pellicola della mia vita, pensando se fosse successo allora, oppure se qualche famigliare o amico si trovava a passare da li magari in coda al chilometro sbagliato! Ecco che dovremmo misurare la vita in attimi e non in anni, gli attimi sia belli che brutti, perché sono indimenticabili, sono memorie che collezioneremo nell’album della vita, tutto il resto è pagina in bianco che scorre senza senso. La descrizione di un attimo è il ricordo improvviso di quando sono passato sul viadotto, il pensare alle persone coinvolte, dei loro sogni e sguardi che non si incroceranno più. La terza ed ultima riflessione è che abbiamo strutture vecchie ed obsolete, non siamo un paese che si dice civile se un ponte collassa per un fulmine o per la pioggia. Forse la vera sfida oggi non è fermare l’immigrazione in maniera sorda e disumana o dare “dignita” al lavoro precario, ma dare la sicurezza a tutti noi perché il ponte, il viadotto, la strada per andare al lavoro, o il treno, non siano la nostra tomba nell’attimo in cui noi transitiamo, magari per andare in vacanza
Favria , 23.08.2018 Giorgio Cortese

C’è una forza in ognuno di noi, che vede e conosce tutto, cerchiamola, questo è lo scopo della vita. Quella di osservare il mondo con innocenza, come un bambino, perché è l’unico modo grazie al quale il mondo ha vita. I miei occhi danno vita a tutto ciò che vedono..

A Favria accade anche questo.
Ogni giorno la vita ci riserva delle soprese e certo non avrei mai pensato di trovare una piccola rondine smarrita a terra dal suo primo volo fuori dal nido. Che uccello delicato, è un bellissimo uccello migratore, già dall’antichità, conosciuto come il messaggero del caldo e della primavera. Nell’antico Egitto le rondini erano associate all’Immortalità. In Egitto una leggenda narra che la dea Iside di notte si trasformava in rondine e volava intorno al sarcofago di Osiride, lamentandosi con grida di pianto fino al ritorno del sole. Nella tradizione dell’antica Grecia questo leggiadro uccello era sacro alla dea Iside, in quella greca ad Afrodite, in quella babilonese a Ishtar e nella tradizione Cristiana alla Vergine Maria, come segno di Resurrezione. Nel Cristianesimo è il simbolo della Resurrezione di Cristo perché la rondine ritorna in primavera, come la Pasqua, e segna il risveglio della natura. Troviamo un significato analogo nella mitologia celtica, dove la rondine rappresentava la fecondità e i cicli che si alternano in natura. Che splendida la rondine continuamente impegnata in voli armoniosi, e che in realtà passa ben poco tempo a terra. Pensate che anticamente nelle carceri tatuarsi la rondine sul dorso di entrambe le mani faceva pensare alla libertà, visto che le mani si potevano mettere fuori dalle sbarre della cella. Anche le rondini tatuate sui fianchi sono associate alla libertà. E nei secoli passati pare che i marinai si tatuavano sul petto una rondine che rappresentava il viaggio e la libertà d nostalgia di casa, visto che in primavera la rondine torna sempre nel luogo da cui è partita l’anno prima. In Giappone la rondine è simbolo della buona fortuna, la fedeltà nel matrimonio e la fertilità, ed è l’uccello simbolo dell’Estonia dove rappresenta il cielo blu, la libertà e la felicità eterna. Per alcuni popoli del Malì, la rondine è simbolo di purezza perché non si posa mai sulla terra, considerata macchiata, impura, sin dall’inizio dei tempi. Nell’Islam è il simbolo della rinuncia e della buona compagnia ed è chiamata anche “uccello del Paradiso”. Questa piccola rondinina posata sul dorso della mano che sono andata a riporre in un luogo non accessibile ai gatti e che poi, ripresa le forze è volata via mi ricorda che la vita mi pone in continuazione delle scelte, dei bivi dove devo decidere dove andare. Ed è in quei momenti che devo fare la mia scelta, sempre usando il buon senso, e con l’animo onesto ed integro. Poi fatta la scelta ed incamminandomi completamente “scalzo” mi arriva la prima spina nel piede, in quei istanti di sofferenza penso che forse la strada migliore sarebbe stata diversa e più facile, ma ormai è tardi e non posso , e in ogni caso. la risposta è “no”! Nella vita ci sono delle scelte giuste, e delle scelte sbagliate, sarà il tempo galantuomo a confermare la bontà della scelta anche se agli altri sembrano a prima vista sbagliate e difficoltose da seguire
Favria, 24.08.2018 Giorgio Cortese

Una buona regola per vivere bene sarebbe quella di trovare il giusto equilibrio, tra il ricordare ogni giorno qualcosa e dimenticare ogni giorno qualcosa.

Donare il sangue?
E se qualcuno ha paura che gli vogliano “succhiare il sangue” a suo danno si rassicuri, diventare donatori di sangue non è facilissimo, è necessario avere precise caratteristiche corporee, età, peso, altezza, quindi nessuno viene privato di plasma e globuli rossi se il suo fisico non è in grado di sopportarlo. Senza contare che bisogna anche avere esami “a posto” e abitudini di vita adeguate. Quindi, già il fatto che ci si debba sottoporre a una specie di check-up gratuito significa che nessuno si approfitta dei donatori, e anzi, si preoccupa che siano sani e di mantenerli tali il più a lungo possibile. Quanto all’indebolimento va sfatato il mito che possa essere prelevato “troppo” sangue. Quello che viene estratto si rigenera in poco tempo. Dopo la donazione la concentrazione di globuli bianchi e delle piastrine non è sostanzialmente diversa rispetto a prima. Il corpo può avvertire la perdita della parte liquida del sangue, che però è molto esigua rispetto al totale. E comunque il rimedio scatta subito, ancora prima ancora che l’ago sia sfilato l’organismo ha già organizzato una strategia di compensazione per cui fluidi che sono fuori della circolazione vengono fatti confluire nei vasi. Intanto il calibro dei vasi si restringe per riflesso e quindi scatta un altro sistema di adattamento. Infine, dopo il prelievo si beve e si comincia a contribuire attivamente al ”recupero”. Senza contare che, poco dopo, si attivano attività a livello renale e del midollo osseo, in particolare quello delle ossa lunghe come femori, omeo e tibia, che fanno aumentare notevolmente la produzione di sangue e dei suoi componenti. Questo è “il prezzo” che si paga per aver donato il sangue. Vediamo i guadagni, incominciando da quelli personali. È provato che chi compie questo gesto con regolarità gode di buona salute perché viene controllato periodicamente, e quindi avvertito in tempo di eventuali problemi senza pericolo che li trascuri. Non solo, per essere accettati tra i donatori, e “passare” l’esame rappresentato dai controlli periodici prima di stendersi sulla poltrona dei prelievi, si è invogliati a mantenere uno stile di vita sano, la donazione, così, induce una disciplina nell’alimentazione, nei consumi. Infine, donare sangue è un bel gesto, che accresce l’autostima e anche questo “fa stare meglio”. E ora due parole sui vantaggi collettivi. La raccolta di sangue salva molte vite, ma non “solo”. Pensare infatti che la donazione sia soltanto un nobile gesto che esaurisce la propria funzione subito dopo che la “sacca” è stata stoccata dal centro trasfusionale è un errore. Questa azione ha un impatto sociale che va molto al di la della già vitale importanza rappresentata dai centilitri di liquido biologico messi a disposizione di chi ne ha più bisogno. Visto che i donatori godono di un livello di benessere superiore alla media della popolazione, per la collettività avere molti donatori non significa solo poter far fronte alle emergenze e alle richieste di unità rosse, ma anche poter contare su molti cittadini dalla vita più sana. In termini sociali questo significa disporre di una massa critica di salute che fa sentire il suo peso sull’intero sistema. Anche sotto il mero profilo economico. Insomma chi dona il sangue migliora la propria esistenza e quella degli altri, e non solo di quelli che riceveranno il suo sangue. Infine una considerazione socio-politica. Il nostro è uno dei Paesi dove il sangue non si compra: può essere dato e ricevuto solo gratuitamente, plasma compreso, a differenza di alcuni Stati europei. Si tratta di un segno e di un patrimonio di civiltà da conservare e proteggere, con un senso civico che ne sia all’altezza. Sarebbe triste e pericoloso che andasse diversamente perché in fondo alla discesa ci sarebbero ad aspettarci le “leggi del mercato”. E in questo caso sarebbe meglio, molto meglio, non invitarle a nessun vampiresco banchetto. Per prevenire questa deriva può fare molto l’impegno delle associazioni che si occupano della raccolta di sangue e della promozione della donazione. Ma quello che funziona di più è l’esempio, soprattutto per i giovani, cioè la fetta di popolazione che più manca all’appello della donazione. Conoscere un donatore conta più di mille parole. E’ il modo migliore per capire che donare sangue è un vero affare, che conviene a tutti. Ti aspettiamo alla donazione di sangue di venerdì 31 agosto a Favria cortile interno dalle ore 8 alle ore 11,20. Tu che mi leggi se puoi vieni a donare e fai passa parola più siamo e più facciamo del bene bene. Grazie
Favria, 25.08.2018 Giorgio Cortese

Augurarsi ed augurare la serenità è ciò che vorremmo realizzare. Dare un colpo di spugna per lavare le preoccupazioni e i dolori, nostri e di chi amiamo, ma non sempre la vita ci dà gli strumenti per farlo. Ed allora dobbiamo procedere nel modo migliore per non lasciarci sopraffare.

Donare il sangue è importante
Donare il sangue è una necessità: per assicurare le cure agli emofiliaci, per i trapianti degli organi, per curare gli ustionati, per ricavare dal plasma i cosiddetti farmaci salvavita. Donare un po’ del proprio sangue dovrebbe essere considerato un atto di civiltà e un dovere morale per chi è in buona salute. Recarsi, almeno una volta all’anno, in una struttura del Paese dovrebbe essere sentito come un atto d’amore verso chi manca di qualcosa d’importante. Ti aspettiamo alla donazione di sangue di venerdì 31 agosto a Favria cortile interno dalle ore 8 alle ore 11,20. Tu che mi leggi se puoi vieni a donare e fai passa parola più siamo e più facciamo del bene bene. Grazie
Favria, 26.08.2018 Giorgio Cortese

Il dono più bello forse sta nei piccoli gesti vieni a donare!. Ti aspettiamo alla donazione di sangue di venerdì 31 agosto a Favria cortile interno dalle ore 8 alle ore 11,20. Tu che mi leggi se puoi vieni a donare e fai passa parola più siamo e più facciamo del bene, bene. Grazie
giorgioCortese