Lardo, da Ingria la sfida alla Valle d’Aosta di Chiara Cortese

L’azienda agricola di Mirko Trucano con il suo insaccato al genepy ha ottenuto il riconoscimento di prodotto di qualità
tratto da La Sentinella del Canavese di Chiara Cortese
Forse non tutti sanno che un particolare tipo di lardo, quello al genepy, è diventato un prodotto d’eccellenza in Alto Canavese grazie alla linea ideata dall’Azienda agricola Trucano di Mirko Trucano di Borgiallo. Viene esclusivamente prodotto con suini nati e macellati in Piemonte e selezionato e distribuito dalla società Stay Brado di Bellezza Quater Ujari, detta Didi.
Prodotto di altissima qualità
Un prodotto di altissima qualità che non contiene glutine e derivati del latte, lavorato artigianalmente da primo passaggio a quando giunge sulle nostre tavole.
«Il lardo, una volta tolta la cotenna, viene messo in salamoia per quindici giorni con un mix di spezie e genepy secco di produzione piemontese- spiega Mirko Trucano -. Dopodiché viene collocato in stampi per renderlo uniforme. Prima di essere confezionato, vi si aggiunge altro genepy secco che conferisce al prodotto quel gusto amarognolo che va a contrastare con il sapore dolce del lardo».
Un sapore inconfondibile
Ne deriva un mix azzeccato per la delizia dei palati più esigenti che amano assaporare i gusti forti della cucina piemontese. Il lardo al genepy è ottimo da apprezzare con del pane tostato piuttosto che per insaporire arrosti e zuppe. Un prodotto dedicato ai buongustai, dal gusto pieno e vigoroso, adatto, si diceva, a diversi utilizzi gastronomici. L’ingrediente principale delle ricette più popolari è l’erba di montagna.
Il genepy è fondamentale Il genepy è una piantina dal gradevole odore aromatico e dai fiori dal colore giallo dorato che conferisce al prodotto un sapore dall’aroma inconfondibile, ottenuto anche grazie ad una salatura ad “umido” in salina. L’ultima parola, in sostanza, è la sua! Singolare anche la storia di Mirko Trucano, origini metà piemontesi e metà siciliane, che ha deciso di lasciare il capoluogo subalpino, dopo aver maturato un’esperienza professionale nel settore della ristorazione, per ritornare alle radici della famiglia materna rilevando una cascina, già di proprietà familiare, nel piccolo centro della Valle Sacra.
Due giovani imprenditori
Da poco più di un mese, Mirko, affiancato dalla compagna Didi, ha anche rilevato la gestione del Pont Viei di Ingria, nel cuore della “Valle fantastica”, dove lo sguardo spazio sulle vette. Dal punto di vista nutrizionale, il lardo è senz’altro un alimento d’altri tempi. Come la maggior parte dei salumi, e forse più degli altri, rappresenta una grossa fonte energetica.
Alimento d’altri tempi
La parola lardo deriva dal latino làrdum o làrinum e dal greco larinòs, ossia “ingrassato”. Il più conosciuto è probabilmente il lardo di Colonnata che, per il suo gusto unico e la sua delicatezza, ha reso famosa la località toscana da cui prende nome. Un altro tipo è il lardo di Arnad (a cui è dedicata una famosissima sagra) che viene stagionato in vasche di legno e insaporito con aromi come ginepro, alloro, noce moscata, salvia e rosmarino. E proprio dalla piccola Valle Soana nasce una gara ad insidiare la potentissima Valle d’Aosta in tema di leccornie enogastronomiche, il lardo in primis.
Il lardo è stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali come prodotto tradizionale su proposta della Basilicata e del Piemonte. Ed il lardo al genepy ideato dall’Azienda agricola Trucano ha tutte le carte in regola per sfondare sul mercato. Chi fosse interessato a gustare questa leccornia, può rivolgersi direttamente a Mirko Trucano al’indirizzo mail trucano.salumi@gmail.com .
Chiara Cortese
didi