La Shoah. – I fasoi e quaiette o previ, un mito! – Diventa donatore! – Bucato! – Carnevale. – La rivolta della birra. – Emozioni…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

La Shoah.
L’Olocausto, il massacro di milioni di persone su base etnica, sessuale, politica e genetica, e principalmente di uomini, donne e bambini ebrei a opera del regime nazista, rappresenta una delle pagine più buie di un’intera razza. Una tragedia che non può essere dimenticata, nonostante le decadi che ci separano dalla costruzione e distruzione dei campi di concentramento, e che viene ricordata ogni anno il 27 gennaio, nella Giornata della Memoria. Giornata importante per riflettere sull’importanza della Memoria in sé, su quanto non dobbiamo mai dimenticare sempre. Questo è l’unico modo per fare sì che certi orrori non si ripetano. Ma se la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria? Serve perché se dimentichiamo la sciagura potrebbe ripetersi, mentre memoria è riscatto. Forse se comprendere tutto quel male mi riesce difficile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche la mia.
Favria, 30.01.2018 Giorgio Cortese

Devo ogni giorno giocare la quotidiana partita con estrema fiducia in me stesso, altrimenti rischio di perdere e mi dispiacerebbe che diventi un’abitudine.

I fasoi e quaiette o previ, un mito!
I fagioli grassi con la cotenna del maiale, il tutto dentro la Tofeja sono un mito! È il piatto tipico del Carnevale qui in Canavese. Questo piatto è una saporita zuppa molto calorica infatti i fagioli sono seguiti dai grassi, perché insieme a loro viene cotta la cotenna del maiale dentro la tofeja che è il tipico recipiente in terra cotta che viene inserito forno a legna. Di ricette ce ne sono tante, dagli alpini di Favria, per gli iscritti si fa un piatto semplice, proprio come gli alpini, fagioli e cotenna per dirla in Canavesano, fasoi e quaiette. La cotenna in dialetto viene anche chiamata previ, preti, sono rotoli di cotenna di maiale condita con sale, pepe e altri aromi, che variano in base alla ricetta del macellaio di fiducia, e legata con filo gastronomico, e la saporita, un miscuglio di spezie in polvere, che fino agli anni Settanta del Novecento in cucina era considerata la “droga” per antonomasia. Il Previ, Prete è un chiaro esempio di come si recuperino anche le parti meno nobili dalla macellazione del maiale. Il nome, probabilmente, deriva dal fatto che tale ghiottoneria era destinata al prete del paese, generalmente l’ospite di riguardo a cena. I fagioli usati sono quelli bianchi. Una volta a Favria, e non solo, nel Settecento e Ottocento, quando nelle Comunità e nei paesi la cottura del pane veniva fatta perlopiù in forni collettivi, le donne o i bambini vi portavano la tofeja, marmitta di terracotta, piena delle parti più povere e meno conservabili del maiale, muso, cotiche, zampini, orecchie, costine, fagioli precedentemente ammollati e pane raffermo. La tofeja veniva quindi messa nel forno quasi spento, ma ancora caldo, dopo che il pane e i dolci avevano terminato la cottura, e lasciato cuocere per tutta la notte. Il retaggio di questo tipo di cottura rimane nell’uso tradizionale della tofeja per il consumo conviviale. Questo piatto tipico del periodo di Carnevale ha presso gli Alpini di Favria un ingrediente in piu che accentuava la bontà del piatto. A tavola c’erano anche i valori alpini che sono il fondamento della Comunità e il nutrimento delle norme che regolano il vivere civile, impegno civico, solidarietà e la disponibilità verso gli altri. il calore umano degli alpini, il seno dell’amicizia e del rispetto, e ringrazio il Capogruppo Giovanni e Renzo cuoco sopraffino da grande Alpino con l’aiuto di Antonio. Grazie al Direttivo per l’organizzazione e tutti gli iscritti che hanno partecipato per il lieto evento conviviale. La forza degli alpini è nella qualità di noi esseri umani iscritti, il grande valore delle persone che stanno sotto il cappello.
Favria, 31.01.2018 Giorgio Cortese

Nella vita di ogni giorno, ognuno su noi, solo, si sforza, ma tutti, insieme si raggiunge il fine comune

Diventa donatore!
Chiunque sia in buone condizioni di salute ed abbia un peso corporeo: > 50 Kg, età superiore ai 18 anni, fino a 60 se alla prima donazione, 65 ed oltre a giudizio medico per il donatore periodico. Pressione arteriosa: massima > 110 e 50 e 50 e < 100 batti al minuto. Non devono essere presenti patologie croniche, alterazioni a carico di fegato, cuore, ecc., patologie infettive trasmissibili, epatiti, AIDS, eccetera. né comportamenti a rischio per queste ultime. Da una donazione di Sangue Intero a Sangue Intero devono passare 90 giorni, max 2/anno donne in età fertile, uomini e donne con età superiore a 65 anni, max 4/anno uomini e donne in età non fertile, salvo diverso indice di donazione, da Sangue Intero a Plasma 1 mese, da Sangue Intero a Piastrinoaferesi 1 mese, da Plasma a Sangue Intero 14 giorni, da Plasma a Plasma 14 giorni, da Plasma a Piastrinoaferesi 14 giorni, da Piastrinoaferesi a Sangue Intero 14 giorni, da Piastrinoaferesi a Plasma 1 mese, da Piastrinoaferesi a Piastrinoaferesi 14 giorni. La Piastrinoaferesi consiste solitamente in una donazione multipla comprendente un’unità di Piastrine + un’unità di Plasma (PlasmaPIAF) o di Globuli Rossi (EritroPIAF). Quest’ultima, agli effetti dell’intervallo fra donazioni, deve essere assimilata ad una donazione di S.I. Fermo restando gli intervalli minimi consentiti dalla legge fra i diversi tipi di donazione, per ragioni di prudenza legate al tempo necessario per il completamento delle procedure relative alla donazione precedente, si consiglia peraltro un intervallo minimo di 30 giorni. Il numero massimo consentito di PlasmaPIAF è di 6 all’anno; il numero massimo consentito di EritroPIAF è 4 all’anno per l’uomo e 2 all’anno per la donna in età fertile. Il numero massimo complessivo di donazioni per anno solare, fra i vari tipi di donazione, è di 8. Ti aspettiamo a Favria, cortile interno del Comune, venerdì 9 febbraio dalle ore 8 alle ore 11,20. grazie
Favria, 1.2.2017 Giorgio Cortese

Si invitano tutti i nostri donatori e le nostre donatrici, se idonei, a tornare per la prossima donazione presso la sede di Favria il 9 febbraio, venerdi’, cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Ti aspettiamo, grazie Vi ricordo che è attualmente indispensabile la donazione onde evitare criticità nell’assistenza ai malati. Il forte virus influenzale e l’ondata di maltempo di Gennaio hanno ridotto il numero di donatori. Accorrete
numerosi abbiamo bisogno di Voi!

Bucato!
l termine “bucato” deriverebbe da bukòn, una parola antico francese, il francone, il ceppo di lingue germaniche parlate nell’allora Regno dei Franchi) che significava “lavare”. In italiano questo verbo si è trasformato in “bucare”, e quindi “fare il bucato”. Ma è anche possibile che l’espressione “fare il bucato” derivi da un metodo che si usava per lavare i panni prima dell’avvento di detersivi e lavatrici. Nel Medioevo le donne mettevano i panni in un recipiente di legno o di terracotta, che poi coprivano con un telo bucherellato (ceneraccio). Quindi vi rovesciavano sopra un composto di acqua bollente e cenere di legna (ranno o liscivia), che fungeva da detersivo. Il telo bucato filtrava la cenere del ranno che puliva bene i panni. Il “bucato” veniva poi sciacquato nelle fontane.
Favria 2.02.2018 Giorgio Cortese

Il cammino della vita spesso è doloroso, ma come un viaggio vale la pena di provare a percorrerlo

Carnevale
Il termine Carnevale deriva dall’espressione “Carne levare” con cui, nel Medioevo, si indicava la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, vale a dire dal giorno successivo alla fine del Carnevale, sino al Giovedì Santo prima della Pasqua. Il Carnevale, infatti, nel calendario liturgico cattolico/romano, si colloca necessariamente tra l’Epifania, 6 gennaio e la Quaresima, inizia 8 febbraio con il Giovedì grasso, poi Carnevale domenica 11 febbraio e si conclude martedì grasso 13 febbraio. Il giorno successivo Mercoledì delle Ceneri il 14 febbraio inizia la Quaresima.
Favria, 3.02.2018 Giorgio Cortese

Ogni giorno se riesco ad essere in pace con me stesso e con gli altri, allora tutto mi diventa possibile. Penso che forse riuscirei non solo camminare su una fune, ma anche volare.

La rivolta della birra
Tra le rivolte strambe avvenute nel mondo, ho letto di questa avvenuta a Chicago, Stati Uniti, nel lontano 1855. Pare che l’insurrezione scoppiò quando il sindaco emanò un’ordinanza che, oltre a triplicare il prezzo delle licenze per vendere alcolici, proibiva l’apertura dei pub la domenica! La reazione della comunità tedesca di immigrati, grandi bevitori di birra, fu istantanea. La domenica era infatti l’unico giorno libero, il solo momento in cui potevano rilassarsi dopo sei giorni di lavoro, e negare questa opportunità era interpretato come un modo per discriminarli. Non rispettarono l’ordinanza, e dopo i primi arresti gruppi organizzati presero d’assalto le strade organizzando una vera e propria rivolta, repressa dalla polizia. Il sindaco, però, non fu rieletto ed il successivo revocò l’ordinanza.
Favria, 4.02.2018 Giorgio Cortese

Quando donerai il sangue quella persona ti sentirà dentro di se! Dona il tuo sangue =) può servire per un’altra vita! Ti aspettiamo a Favria, cortile interno del Comune, venerdì 9 febbraio dalle ore 8 alle ore 11,20. grazie

Emozioni
A volte le emozioni sembrano imbalsamate dentro un ricordo e allora mi illudo per le storie che racconto. Certe linee dividono e non riesco a capire che l’unica soluzione non è dividere ma cercare di unire, perché il tempo è una manciata di attimi
Favria, 5.02.2018 Giorgio Cortese

Donare sangue, aiuta a salvare una vita. Ti aspettiamo a Favria, cortile interno del Comune, venerdì 9 febbraio dalle ore 8 alle ore 11,20. grazie
giorgioCorte