La lucertola sul tronco..- Luglio! – Donatori di sangue eroi del quotidiano. – Vorrei! -La Garrula che si faceva chiamare Jay! – Berceau e bersaca! – La forza di un semplice bacio. – Da tribolo a tribolare…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

La lucertola sul tronco….
Una solitaria, quieta lucertola si crogiola su di un tronco di ciliegio al sole di giugno. Quando piove e c’è brutto tempo sogno di restare tutto il giorno, come una lucertola, a bere la luce, ascoltando cantare gli alberi del frutteto. Quando dico Estate penso alle lucertole su alberi e su muri roventi e tutta la Natura in festa quando fuoriesce dalla terra la radice del fiore. Di notte, osservo la volta stellata con la Via Lattea, e mi sembra di sentire ancora il profumo dell’erba tagliata ed il passaggio lento di un carro di fieno che torna dal campo. Che calma ho nell’animo nell’osservare questa lucertola al sole, in totale rilassamento, occupata ad assorbire calore, non serba rancore, di luce nuova del sole si nutre, e questo dobbiamo farlo anche noi ogni giorno. Dovremmo sempre affrontare la vita quotidiana con la flessibilità di un’anguilla, vivere come una lucertola e lavorare sempre come dei tenaci e rispettosi del Creato scoiattoli.
Favria, 30.06.2020 Giorgio Cortese

Se al mattino perdo la fiducia in me stesso, allora ho l’universo contro di me. Ma se sostituisco i pensieri negativi con quelli positivi, allora inizierò ad avere risultati positivi. Ed inizio con un bel sorriso al mondo!

Luglio!
Il mese di luglio deve il suo nome a Giulio Cesare, Gaius Iulius Caesar, nato proprio questo mese. Generale, statista e storico, Cesare, l’unico dei cesari che identifichiamo univocamente con Giulio Cesare, conquistò la Gallia, oggi Francia, Belgio e Paesi Bassi, modificò la struttura del governo romano in una dittatura, fu assassinato, e soprattutto contribuì a rendere il calendario quello che è oggi. A Cesare dobbiamo l’anno di 365 giorni, e l’esistenza di un anno bisestile ogni quattro. Fu lui, nel 46 a.C., a promulgare il calendario giuliano, elaborato sul ciclo delle stagioni dall’astronomo greco Sosigene di Alessandria con altri matematici. Dopo aver assegnato 445 giorni all’anno 708 di Roma, oggi il 46 a.C., che definì ultimus annus confusionis, Cesare stabilì che l’anno avrebbe avuto 365 giorni e che ogni quattro anni si sarebbe dovuto intercalare un giorno in più. Proprio per questo, in seguito alla sua morte, Marco Antonio, decise di dedicare a Cesare il suo mese di nascita, Quintile, Quintilis, che così cambiò nome in Iulius. Quintile: significa quinto mese in latino, perché nel calendario romano, che di mesi ne prevedeva 10, marzo, aprile, maggio, giugno, quintile, sestile, settembre, ottobre, novembre e dicembre, per un totale di 304 giorni, era appunto il quinto mese. La riforma di Giulio Cesare prevedeva che l’anno, ormai sempre più lontano dal succedersi delle stagioni, cominciasse non a marzo, ma a gennaio, Ianuarius, mese dedicato a Giano, il dio italico bifronte, proprio perché segnava il passaggio da un anno a quello successivo. Nel 1582, Papa Gregorio XIII con una bolla papale introdusse il calendario Gregoriano che correggeva alcuni errori di quello giuliano ed ancora oggi è il calendario usato in Italia e dalla maggior parte dei Paesi nel mondo.
Favria, 1.07.2020 Giorgio Cortese

Ogni giorno tutte le emozioni più belle, tra cui empatia, condivisione, rispetto e perdono, hanno tutte la stessa matrice comune: l’amore. Se vuoi vivere una bellissima emozione vieni a donare il sangue a Favria mercoledì 8 luglio cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Donate il sangue, donate la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazio se fate passa parole e divulgate il messaggio.

Donatori di sangue eroi del quotidiano.
Carissimi donatori, Non serve essere un medico o infermiere per salvare una vita, si può salvare una vita donando il sangue e se potete il plasma e piastrine. Qui parlo della donazione del plasma che si ottiene mediante plasmaferesi. Inizio col dire che la parola aferesi, termine greco che significa l’atto del “portar via”, attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità che può essere il plasma mediante la plasmaferesi o le piastrine, piastrinoaferesi, restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. Pensate che soltanto una parte del fabbisogno annuo di albumina e fattore VIII e degli altri plasmaderivati viene prodotta in Italia. La restante parte deve essere importata comportando una spesa notevole e un potenziale maggior rischio di malattie trasmissibili. La plasmaferesi si dona con apparecchiature che prelevano il sangue e ne separano le componenti, restituendo le cellule al donatore in un processo continuo, attraverso un unico accesso venoso. Vi chiedere che cosa è il plasma? Il plasma rappresenta la componente liquida del sangue, grazie alla quale le cellule sanguigne possono circolare. Il plasma è costituito prevalentemente da acqua, oltre il 90%, nella quale sono disciolte e veicolate molte sostanze quali proteine, zuccheri, grassi, Sali minerali, ormoni, vitamine, anticorpi e fattori della coagulazione. Il plasma viene utilizzato nei grandi interventi chirurgici come i trapianti di organi. Nelle trasfusioni per incidenti stradali e sul lavoro, nel caso di gravi ustioni, trattamento di alcune malattie del fegato e dei reni come cirrosi e nefrosi. Produzione di emoderivati per la cura dell’emofilia, negli ultimi anni l’uso di questi preparati altamente purificati e assai efficaci ha permesso una vita quasi normale a chi soffre di emofilia. Nel plasma si trovano delle Immunoglobuline, sostanze protettive o anticorpi che si sviluppano normalmente a contatto con diversi agenti estranei all’organismo, o dopo vaccinazioni. Il loro uso in forma concentrata protegge le persone che non hanno anticorpi specifici per una determinata malattia. Costituiscono aiuto prezioso nel caso di persone la cui resistenza alle infezioni sia diminuita in alcune patologie immunologiche. Adesso Vi chiederete come avviene la donazione di plasma? Questa donazione ha una durata variabile da 35 minuti a 50 minuti circa, poiché sono necessarie apparecchiature specifiche, separatori cellulari, si effettua per il Gruppo Fidas di Favria a Ciriè in via Biaune 23/a presso Asl e a Rivarolo presso il Gruppo Fidas in vicolo Castello 1, in giorni prestabiliti previo appuntamento telefonando per informazioni 011/6634225 mail udrsegreteria@fidasadsp.it e per la prenotazione al cell. 3331714827- mail corteseg@tiscali.it i requisiti per la donazione di plasma sono simili a quelli per la donazione del sangue intero, con il consiglio di bere molta acqua prima e durante la donazione. L’intervallo tra una donazione di sangue intero a plasma è di 30 giorni , da una donazione di plasma all’altra solo 14 giorni, poiché il plasma si rigenera molto rapidamente, senza alcuna conseguenza o ripercussione negativa. Venite a donare il sangue a Favria mercoledì 8 luglio cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Donate il sangue, donate la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazio se fate passa parole e divulgate il messaggio.
Favria, 2.07.2020 Giorgio Cortese

I donatori di sangue hanno il cuore colmo d’infinito perchè accarezzano la vita con dolcezza lasciandosi sfiorare dalle emozioni. Una grande emozione positiva è donare il sangue. Venite a donare il sangue a Favria mercoledì 8 luglio cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Donate il sangue, donate la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazio se fate passa parole e divulgate il messaggio.

Vorrei!
Nel campo oggi ho visto dei cani che si ricorrevano, creature straordinarie e meravigliose. Io mi sarei fermato per ore a guardare quei cani giocare e che si rincorrevano giocosi. Guarderei i temporali, ma solo quelli speciali, quelli che fanno tanto rumore e poco danno. Vorrei essere un pensiero come l’arcobaleno tra le nuvole o una rana che gracida nel fosso vicino a casa, vorrei prendere una lucciola dal campo di grano per portarla in un mondo che è da ricostruire. Al mattino vorrei dipingere sul mio viso il miracolo di narrare delle fantasie a chi è triste, dei segreti incantati con finali felici. Vorrei rimboccare il cuore di chi prova angoscia e dolore per sentire di che colore batte e poi ricolorarlo di rosa. Vorrei riscrivere tutto quanto ho già scritto e trovare le parole giusto per fare sorridere le persone che incontro. Vorrei comprare su internet una macchina del tempo per sostituire le cose perdute, annullare le incomprensioni per cancellare le vicende incompiute. Infine vorrei buttare un sasso nel laghetto per regalare ai miei concittadini un mondo perfetto ed infine a chi è sempre scontento vorrei regalare il cerchio nell’acqua che si allarga lontano e poi sorprende la loro mano, per stringerla forte e dire coraggio, anche se in questa vita siamo di passaggio, è comunque e sempre un bel viaggio
Favria, 3.07.2020 Giorgio Cortese

Per i donatori di sangue la gioia più bella della vita sta nel permettere di rivedere sorgere il sole, là, dove si era persa ogni speranza per la malattia. Venite a donare il sangue a Favria mercoledì 8 luglio cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Donate il sangue, donate la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazio se fate passa parole e divulgate il messaggio

La Garrula che si faceva chiamare Jay!
Garrula è un tipetto strano, si da delle arie, solo perché è il Corvide con il piumaggio più colorato del nostro continente. La livrea è marrone sul capo e sul dorso, con pennellate nere sul capo; la porzione più distale delle ali è nera e grigia, mentre la porzione più vicina al dorso è in parte blu con punteggiature nere e in parte marrone; le ali verso la coda, così come la coda stessa, sono in parte nere e in parte bianche. Un giorno ha sentito vicino ad una finestra una persona che leggeva del mito della ninfa Eco che viene condannata a ripetere in eterno le parole di chi le passa accanto, così lei si pensa simile ad una ninfa che veglia sul parco imitando i diversi suoni che la circondano. Ma quello che ha spinto a chiamarsi Jay quando ha sentito, non so da chi che quando lei si alza in volo spiegando le sue ali colorate, un poeta anglosassone Thomas Gisborne nel suo racconto Passeggiate nel bosco in primavera la definisce poeticamente “macchie cerulee rubate all’arco immacolato del cielo”, e questo ha fatto crescere in maniera smisurata il suo ego. Così mi ha detto Beccogiallo, il merlo, un gran chiacchierone, che si fa chiamare Jay per darsi un certo tono di superiorità. Dato che Garrula ha piacere di essere chiamata Jay, il suo nome in inglese per accontentarla la chiameremo così. Jay è molto permalosa e come tutte le ghiandaie ha la capacità di imitare i suoni e le voci che sente. Un giorno viene scacciata via in malo modo da Melampo perchè andava a frugare nei solchi appena seminati, del suo orto, in cerca di formiche, scoprendo i semi appena seminata, alla sua mercè e di Beccogiallo degno compare. La ghiandaia raccoglie e depone le formiche a contatto della pelle e tra le penne. Per fare questo Jay si avvicina nel solco vicino al formicaio e, abbassando il corpo e sbattendo le ali contro la superficie del formicaio, porta le formiche a contatto con il corpo. Non ho mai capito il perché fa cosi, gli ornitologi chiamano questo comportamento, anting, ant in inglese vuole dire formica, forse perché il volatile vuole approfittare di una sostanza particolare, acido formico, prodotta da un apparato addominale delle formiche, che potrebbe avere un’azione disinfestante rispetto ad alcuni parassiti presenti sul corpo dell’uccello. Un giorno Jay per vendicarsi di essere scacciata in malo modo dal campo di Melampo ogni pomeriggi per diverso tempo imitava il verso delle galline, il loro ritornello nel chiocciare quando hanno fatto l’uovo: “Coccodè, dè, cocco! Coccodè, dè, cocco!…..” il povero Melampo correva nel pollaio e non trovava nulla, allora dopo diversi giorni fa finta di tornare in casa e si apposta nel vicino fienile e scopre la birbona che su di un pero era intenda vicino alla griglia del pollaio ad imitare il particolare chiocciare delle galline quando fanno l’uovo. Melampo esce di scatto e spaventa Jay che scoperto si allontana nel vicino parco con il suo stridulo e poco gradevole verso: “ ree ree…”. Ma prima come per sberleffo si mette ad imitare il miagolio del gatto. Nella vita quotidiana chi danneggia gli altri deve aspettarsi risposte e reazioni dello stesso tipo. Il proverbio “Chi di spada ferisce, di spada perisce”, che deriva direttamente dal latino “Qui gladio ferit gladio perit” esprime lo stesso concetto. Il male che farai verrà fatto poi a te, ma il bene che farai Ti tornerà sempre indietro.
Favria, 4.07.2020 Giorgio Cortese

Nella vita quotidiana ci sono spartiti di vita che restano nell’anima per sempre come donare il sangue. Venite a donare il sangue a Favria mercoledì 8 luglio cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Donate il sangue, donate la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazio se fate passa parole e divulgate il messaggio

Berceau e bersaca!
Questa parola deriva da bercer, cullare, che risale a un gallo-latino bertiare. Mi riferisco alle culle ed in particolare quelle di una volta in legno sagomato, scolpito o dipinto, oppure costituita da un’intelaiatura di legno o metallo interamente rivestita e imbottita di stoffa. Ma il Berceau è anche un tipo di chiosco o pergolato da giardino con armatura in genere di profilo curvilineo, rivestito da rampicanti ornamentali e molte volte, specialmente in passato italianizzato in bersò, attraverso il piemontese ma solo con il significato di pergolato. Il berceau, in architettura, è il nome francese della volta a botte ed infine è anche lo strumento d’acciaio a foggia di mezzaluna portante sul taglio minutissimi denti, adoperato nella preparazione delle lastre di rame destinate all’incisione a mezzatinta. La mezzatinta è nelle arti grafiche il metodo di preparazione delle forme da stampa di illustrazioni in chiaro e scuro, ottenuto mediante la divisione dell’originale da stampare in piccole zone stampanti. La gradazione di grigio si realizza variando la dimensione del punto, stampa tipografica e offset, o la profondità delle celle incise, stampa rotocalco. Questo metodo, sorto agli albori della fotomeccanica per realizzare i cliché tipografici per le illustrazioni, è basato sulla interposizione, fra l’originale e lo strato da impressionare a mezzo della luce, di un retino, costituito da una lastra di vetro incisa in tante righe verticali e orizzontali, a formare una rete che divide l’immagine da stampare in piccole zone uguali, dove si passa dal nero al bianco a seconda della maggiore o minore dimensione della zona che riceve l’inchiostro. Con l’avvento della fotocomposizione e della preparazione di forme di stampa con l’elaboratore questo metodo, detto a risoluzione dell’immagine, è ottenuto con la digitalizzazione del retino, la cui trama fa parte dei dati che concorrono a formare l’immagine. La parola piemontese bersaca significa sacca, zaino, carniere ma anche ragazzo o ragazza sciocco e maleducato. Pensate che deriva da una antica parola tedesca habersack, sacco di avena, haber vuole dire avena e da li anche bersaca, bisaccia. Che belle le parole a volte colegate tra di loro o solo simili che introducono in uno sconfianto universo di definizioni ed usi diversi.
Favria, 5.07.2020 Giorgio Cortese

Ogni momento vissuto è unico e speciale, ringraziamo sempre la vita che ci dà l’opportunità di farlo ad ogni modo come il donare il sangue. Venite a donare il sangue a Favria mercoledì 8 luglio cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Donate il sangue, donate la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazio se fate passa parole e divulgate il messaggio

La forza di un semplice bacio.
Il bacio è simbolo di amore, affetto e di tutto ciò che di buono c’é nel mondo. Nell’Antichità il bacio veniva associato a miti e divinità, mentre lungo tutto il corso della storia, centinaia di poeti, scultori, pittori e scrittori si sono ispirati a questo gesto per realizzare opere d’arte immortali. Per questi motivi nel 1990, in Inghilterra, si stabilì che il 6 luglio di ogni anno sarebbe stato dedicato al bacio e ai suoi innumerevoli benefici, era nato il World Kiss Day, la Giornata Mondiale del Bacio. Questa giornata ha presto conquistato il mondo intero. In fondo, il bacio è il gesto che più di tutti ha conquistato poeti e scrittori, pittori e artisti. Cinema e televisione. È quell’apostrofo rosa tra le parole “Ti amo”, per dirla con Cyrano. La nascita del bacio come gesto di affetto si perde nella notte dei tempi. Lo sapevate, per esempio, che gli antichi romani distinguevano tre tipi di bacio? C’era l’osculum, ovvero quello che ci si scambiava tra conoscenti e parenti. Il basium, invece, era riservato a coloro con i quali si era più in confidenza. Il bacio erotico e passionale, invece, veniva definito suavium. E si, ogni cultura associa il bacio, sia come atto che come intenzione, in maniera particolare. In generale, più le società sono complesse e sviluppate, più il bacio diventa parte integrante delle azioni quotidiane. Se pensiamo al bacio, pensiamo ad un gesto di amore, un gesto intimo. E non è un caso che quando gli inglesi hanno inventato l’espressione “french kiss”, volevano in realtà denigrare i dirimpettai francesi, giudicati troppo interessati alle arti amatorie. Le labbra umane sono sensibili e da loro escono oltre al bacio anche le preghiere, per questo il semplice bacio è un gesto di una tenerezza infinita. Basti pensare a quello che dà un genitore al neonato. Per finire il bacio è un toccasana per la salute, fa lavorare 35 muscoli facciali. Una meravigliosa ginnastica anti-rughe. Coinvolge 112 muscoli posturali, pare che aumenti l’autostima e le difese immunitaria, favorisce la circolazione sanguigna e contrasta l’invecchiamento della pelle, secondo alcuni addirittura allunga la vita di cinque anni, che forza un solo semplice bacio d’affetto. Unica controindicazione in questo periodo il coronavirus!
Favria, 6 .07.2020 Giorgio Cortese

La vita è fatta di scelte, come quella di diventare donatore di sangue. Venite a donare il sangue a Favria mercoledì 8 luglio cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Donate il sangue, donate la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazio se fate passa parole e divulgate il messaggio

Da tribolo a tribolare.
Il tribolo è un arnese usato sin dal neolitico per una trebbiatura di sementi o per una lieve aratura dei terreni, ma tribolo è anche una specie botanica, una figura araldica, un chiodo a quattro punte usato come sistema di difesa passiva. Da tribolo a tribolare il passo è breve. Tribulare significa tormentare, affliggere oppure se usato come intransitivo soffrire, penare. Questa voce deriva dal latino tribulare, calcare, opprimere, affliggere, da tribulum, trebbia. Questa parola che oggi ci appare piuttosto ricercata, per lunghi secoli è stata bollata come elegante. In effetti l’origine del tribolare è agricola, etimologicamente affine al trebbiare. Il tribulum era infatti un attrezzo agricolo, una lastra di pietra con un lato reso tagliente che veniva premuta e trascinata sulle spighe dei cereali per separarne i grani dalla paglia. Vista l’azione compiuta dal tribulum, non stupisce che il tribolare abbia acquisito i significati di calcare, opprimere, affliggere. E buona parte della fortuna di questa parola si deve alla sua ricezione nel latino ecclesiastico. Ma ancora nel Settecento non pareva un termine buono per la poesia. I significati di questa parola hanno delle sfumature davvero vaste, si può dire che sì, si tratta invariabilmente di qualcosa che ha a che vedere con l’infliggere un tormento, o un patire una sofferenza, ma di specie e gradi dei più vari. Si dice infatti che sono tribolato da un ginocchio ballerino e dolorante, il giudizio altrui mi tribola sempre, certi giorni tribolo a lungo per trovare la soluzione del problema. Infine ricordo che il tribolo era anche uno strumento bellico impiegato in ogni epoca per tribolare l’avanzata e i movimenti del nemico, costituito da un chiodo a quattro punte gettato a terra di cui una rivolta sempre in alto, offerta al piede, alla zampa, allo pneumatico.
Favria, 7.07.2020 Giorgio Cortese

Nella vita quotidiana l’unione fa la forza. Venite a donare più siamo e meglio è! Venite a donare il sangue a Favria mercoledì 8 luglio cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Donate il sangue, donate la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazio se fate passa parole e divulgate il messaggio
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