La cicatrici! – E adesso… – Che bello il tango! – Testa alta e schiena dritta! – Latteria da Renza, congratulazione per 25 anni di attività! – Se non domiamo gli attuali Titani. – Polifemo, Galatea e Aci!…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

La cicatrici!
Capita a tutti prima o poi di procurarsi un piccolo taglio in maniera accidentale. Su quel taglio si forma una piccola cicatrice. Ma che cosa è una cicatrice? La cicatrice in fondo è una vittoria. La capacità dell’organismo di rigenerare i tessuti sia nel piccolo taglio sia dove i tessuti sono lacerati ed ustionati ed infettati. Il corpo umano ripara ma non cancella, guarisce ma memorizza quella traccia che apparentemente rende imperfetto l’insieme, come una porcellana scheggiata. La cicatrice non è uno sfregio ma evidenzia come la reazione del corpo umano ha conquistato il punto con fatica e sofferenza sul pallottoliere della vita. La cicatrice testimonia la prova superata che a volte appare impalpabile ma c’è stata. La vita è una strada fatta di scelte, alla fine della quale dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi. Le cicatrici sono i segni del corpo e dell’anima, la mappa della nostra umana esistenza.
Favria 9.7.2019 Giorgio Cortese

Nella vita devo cercare di avere cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del cuore. Vieni a donare mercoledì 10 luglio a Favria ore 8-11,20 cortile interno del Comune, abbiamo bisogno di Te! Ps grazie se fai passa parola ed inviti più persone. Requisiti minimi per donare godere di buona salute, età tra i 18- 60 anni peso minimo kg50. Per info cell. 3331714827

E adesso…..
Mi sono ritrovato da solo sul ciglio della strada, pensavo fosse un gioco e che sarebbero venuti a riprendermi, ed invece no! Era una giornata di sole, questo si mi ricordo, poi è sopraggiunta la notte e c’è stato un forte temporale. Avevo paura, ero bagnato e affamato, tremavo tutto e ho iniziato a vagare per i boschi senza meta e sempre più spaventato. Per istinto evitavo le strade perché le auto sfrecciavano veloci ed avevo paura. Dopo lungo pellegrinare, pensavo di morire dalla fame e di lasciarmi andare in quel prato, ma li ho trovato un bambino che mi ha chiamato, non mi chiamava con il nome dei miei precedenti padroni, ma il tono della sua voce era sincero e affettuoso ed io l’ho subito adottato. Adesso vivo con la nuova famiglia in una cuccia pulita e ben accudito nella verde campagna e ringrazio che sono stato trovato da delle brave persone con le quali ci siamo adottati a vicenda. Per favore non abbandonateci, siamo esseri viventi e non oggetti che potete riporre in un cassetto, siamo cani i vostri fedeli amici che non vi tradiscono mai! Bau! Bau!
Favria, 10.07.2019 Giorgio Cortese

Il valore della vita non risiede nel numero dei giorni, ma nell’uso che ne facciamo: una persona può vivere a lungo, eppure vivere molto poco. La soddisfazione nella vita non dipende dal numero degli anni, ma dalla volontà. Vieni oggi a donare mercoledì 10 luglio a Favria ore 8-11,20 cortile interno del Comune, abbiamo bisogno di Te! Ps grazie se fai passa parola ed inviti più persone. Requisiti minimi per donare godere di buona salute, età tra i 18- 60 anni peso minimo kg50. Per info cell. 3331714827

Che bello il tango!
In queste calde serate estive, un sabato sera la mia attenzione è attirata dalla piacevole musica proveniente dal Centro Incontro Pensionati di Favria, vicino al Comune, e così dopo cena sono uscito per vedere se ballavano. Quando sono arrivato davanti al cortile, suonavano un tango. L’origine di questo ballo se la contendono fieramente argentini ed uruguyani. Ma quello che conta è che il tango è nato sul Rio de la Plata insieme al Novecento e di lì è diventato cittadino del mondo. Ogni milonga dove le coppie si intrecciano è un palcoscenico di storie, come quella che inizio a narrare adesso. I due ballerini iniziano sulla pista a suonare accompagnati dall’orchestra e dalla cantante e sembra che dai loro sguardi si dicano: “fammi questa mirada e dopo un cabeceo”. Poi presi dal ritmo seducente effettuano una salida, poi una barrida ed infine una sacada. Il ballerino sembra che dica che bella la parada, facciamo anche una lustrada! Poi partono con una volcada ed ecco voilà un pivot ed un boleo! La ballerina arriva con un gancio ed un ocho forse un poco cortado ed il successivo adelante, che tango entusiasmante! La musica è finita, forse era vero oppure un sogno, quello è il bello della vita.
Favria 11.07.2019 Giorgio Cortese

Nella vita nessun manuale insegna come vivere, si apprende tramite l’esperienza fatta nella realtà.

Testa alta e schiena dritta!
Una cara persona che per motivi di riservatezza chiamo Tenace, per le avversità che ha dovuto affrontare nella sua vita mi ha raccontato quanto avvenne verso al fine degli anni quaranta in un centro Canavesano. Siamo nei giorni dell’attentato a Togliatti, la giovane democrazia nata dalla dolorosa e luttuosa Resistenza pareva piombare nel baratro di una nuova guerra civile tra coloro che fino a pochi anni prima avevano combattuto insieme la dittatura. Il protagonista della storia che chiamerò “Schiena Dritta” il capo della commissione interna di tale fabbrica convinse le maestranze a non adeguarsi all’ondata di scioperi che scuoteva in quei giorni il Patrio Stivale con la motivazione che l’attentato si doveva essere condannato, ma non per questo si doveva scioperare per permettere all’azienda di fare importanti consegne necessarie alla sua esistenza e che avrebbe permesso ai proprietari e anche ai dipendenti un futuro meno traballante. Saputo di questo intenzione dei dipendenti della fabbrica nel pomeriggio arrivò all’ingresso un camion di facinorosi che volevano entrare e sabotare i macchinari della produzione. Ne nacque una accesa discussione all’ingresso e allora degli operai mandarono a chiamare il signor Schiena Dritta che con toni garbati spiegò la loro situazione, I facinorosi lo minacciarono di morte ma lui a tale minaccia disse che potevano pure ucciderlo ma non per questo la democrazia faticosamente raggiunta ne avrebbe tratto giovamento e avrebbero fatto un cattivo aiuto a chi era stato oggetto dell’attentato. I facinorosi vista la ferma determinazione del protagonista se ne andarono via. Tempo dopo, circa una settimana, Schiena Dritta venne convocato dal padrone dell’azienda che era rientrato dalla Francia per lavoro ringraziò Schiena Dritta, che aveva salvato l’azienda e il lavoro e mentre gli parlava faceva avanzare sul tavolo, in maniera garbata una busta. A metà percorso il nostro protagonista gli blocco con tono fermo la mano ed alzatosi in piedi gli disse che lo ringraziava degli elogi ma lui aveva fatto solo il suo dovere e che il suo Onore non era in vendita! A queste parole il Titolare dell’azienda gli strinse la mandi dicendo che era raro stringere la mano ad un Galantuomo. Questo episodio mi ha fatto riflettere che nella vita di ogni giorno è molto più facile essere un eroe che un galantuomo. Eroi possiamo esserlo una volta con un grande gesto che molte volte mette a repentaglio anche la vita, ma galantuomini, si dev’essere sempre ogni giorno sempre con la schiena dritta. Non è infatti un gesto clamoroso che dice della nostra reale statura morale, perché l’atto di eroismo, molte volte nasce da un ‘emozione, da un’esaltazione, da un coraggio non meditato, molte volte insensato. Certo, l’atto di eroismo è sempre un segno di ardimento, di libertà, di testimonianza, ma diventa sublime se si abbinato con la coerenza quotidiana della persona. Personalmente preferisco agli eroi i galantuomini con la schiena dritta come il protagonista del racconto che adempiono ogni giorno nel loro impegno pagandone il prezzo quotidiano anche a proprio discapito materiale, senza suonare la tromba davanti a sé, testimoniando la grandezza del loro animo davanti a tutti costi quel che costi. Che bell’esempio chi mi ha raccontato la signora Tenace, di un eroismo nel quotidiano, di sani valori che hanno permesso alla nostra Patria di rinascere dalle macerie del Secondo conflitto mondiale e dalla tragedia della guerra civile. E ancora oggi, sempre più tati sono i galantuomini, anche oggi senza fare notizia e dirette social o farsi dei selfie permettono alla società di andare avanti.
Favria 12.07.2019 Giorgio Cortese

Ogni giorno cerco un buon motivo non per smettere, ma una valida ragione per ricominciare, sempre. A volte mi basta poco, anche una lieve fragranza per ricominciare a respirare

Latteria da Renza, congratulazione per 25 anni di attività!
Finalmente una bella notizia, congratulazioni al negozio di Favria da Renza che ha compiuto 25 anni di attività, un quarto di secolo! Aprire una attività commerciale e realizzare le proprie aspettative di impresa sono due obiettivi che richiedono molto tempo per essere raggiunti, E Tu dopo 10 anni con la compianta Lidia ha fatto questo passo 25 anni orsono. Ritengo che gestire e fare impresa è simile ad iniziare un cammino dove non esiste una pista battuta, o una strada da percorrere, ma si deve costruire il proprio percorso aggiustando la rotta. L’unica cosa che si conosce è la destinazione! Questo è stato sicuramente uno di punti cardini della Tua attività unito alla competenza, alta qualità dei prodotti, serietà e sorriso, ingredienti che sono sempre stati presenti. Da Renza a Favria, non solo latteria, ma molto di più! Oggi raggiungere i 25 anni di attività è un bellissimo successo e penso che il segreto di questa affermazione raggiunta è pensare al lavoro come un’opportunità da esplorare piuttosto che qualcosa di noioso. Nella vita con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di ogni giorno che si vincono i campionati. Una bella persona cose Te merita solo cose belle nella vita. Possa il resto della tua carriera essere piena di altri successi come questo e che continui con Tuo figlio Maurizio. Congratulazioni per aver raggiunto il traguardo, che il Tuo successo duri per sempre.
Favria, 13.07.2019 Giorgio Cortese

Ritengo che la fredda educazione senza valori, è inutile. Forse la morale è scomparsa nel mondo? Pazienza da oggi ripartiamo tutti insieme per inventarla un’altra volta.

Se non domiamo gli attuali Titani…
Oggigiorno nessun Stato è veramente sovrano se non doma i nuovi Titani, le multinazionali digitali, Amazon, Apple, Facebook e Google che continuano la loro marcia di espansione e di accumulo di capitali prendendo ieri il posto delle officine, dei negozi, oggi delle banche e domani dei governi. Mentre siamo distratti dalle minacce che dovrebbero arrivare dai migranti, il facile nemico esterno che ci viene additato non ci rendiamo conto che questi voraci Titani dalle cento braccia e cento teste da dentro ci avvolgono sempre di più soffocandoci anche nella democrazia. Quello che nessuno si domanda ma in Europa perché è nato il movimenti Brexit e perché in diversi paesi i sovranisti antieuropei raccolgono il consenso, invece di preoccuparci della sorte delle banche e della assicurazioni. Se ci domandiamo perché la gente è stufa di questa burocratica e cieca Europa forse riusciamo a scorgere che abbiamo sopra di noi una grigia cappa tessuta dal puro profitto ordita da questi neo Titani, l’elite finanziaria che fa ombra a tutti, anche ai governi per quanto sono grandi e forti. La democrazia come la conosciamo noi, sta diventando sempre più marginale dominata sempre più non dai cittadini ma dagli interessi finanziari, dal freddo e cinico profitto sull’umanità e il reciproco rispetto. Ci stiamo avvicinando al punto di non ritorno ed intanto i governanti continuano a ballare sulla tolda della nave.
Favria, 14.07.2019 Giorgio Cortese

Se le piante del parco potessero parlare, ci potrebbero raccontare la loro vita e la vita di chi ci ha preceduto per ricordarci che non dobbiamo mai dare niente per scontato

Polifemo, Galatea e Aci!
Polifemo non è solo il celebre ciclope che deve soggiacere all’astuzia di Ulisse nell’Odissea, ma anche personaggio di un mito che Vi vado narrare. Come ben sapete Polifemo ra un ciclope, un gigante spaventoso che abitava nell’antro di un monte delle coste della Sicilia, figlio dell’amore di Poseidone e di Toosa, figlia di Forcis e sorella di Scilla. Polifemo era davvero orribile, aveva folti e scompigliati capelli, la fronte bassa e grinzosa e il naso schiacciato, tra la fronte e il naso sotto un sopracciglio aveva un occhio solo. Polifemo era stupido e rozzo, ma non insensibile all’amore. Un giorno si innamorò della ninfa-nereide Galatea già promessa sposa del bellissimo pastorello appena sedicenne di nome Aci.. I due giovani si amavano tanto e non vedevano l’ora di sposarsi. Nonostante le sue promesse d’amore, Polifemo non aveva nessuna speranza con la bella ninfa. Un giorno, non essendo riuscito ad attirare l’attenzione di Galatea col suono del flauto, si vendicò con i due amanti scagliando un sasso che colpì Aci e lo uccise. In ricordo di quell’amore Galatea trasformò il sangue di Aci in una sorgente che divenne un dio fluviale.
Favria, 15.07.2019 Giorgio Cortese

Se nel cammino della nostra vita abbiamo acceso anche solo una piccola luce nell’ora buia di un nostro simile, credetemi non siamo vissuti invano.GiorgioCortese1