Il giardino incantato di Thierry tappa fissa per chi va in Val Soana tratto dalla Sentinella del Canavese di Franco Farnè

Nato 61 anni fa in Francia, è tornato a vivere nella casa delle sue origini Per tutto il mese di agosto, visitabile anche una mostra di lose con le poesie

RONCO CANAVESE
Chi l’ha visitato lo definisce un luogo incantato dove la bellezza è sinonimo di semplicità e armonia.
Si tratta del Jardin del Maret, il giardino che Thierry Rossi ha realizzato qualche anno fa e che continua a migliorare e ad espandere con ottimi risultati e che, in un efficace passaparola anche on-line, su Tripadvisor, attira, nei mesi estivi, un costante flusso di visitatori e curiosi. L’ingresso è gratuito.

STORIA DI VITA
«Sono nato 61 anni fa, in Francia dove ho trascorso buona parte della mia vita, – racconta Thierry Rossi – ma le mie radici sono qui, in Valle Soana dove è nata mia madre, Paola Roscio. Otto anni fa sono venuto a vivere qui, per non lasciare mia madre sola, dopo la morte di mio padre, Luciano, nato a Carrara, la città del marmo. Con la mia compagna sono venuto a vivere nella casa di famiglia, per il ramo materno, e abito l’appartamento sottostante a quello della mamma». «Un cambio di vita significativo, per me – aggiunge – che, avendo sempre lavorato nel turismo e nella ristorazione, ho vissuto non solo in Francia, ma anche all’estero, Messico e Repubblica Dominicana, accumulando esperienze professionali e umane. Una volta in questa meravigliosa terra canavesana dove, nel quattordicesimo secolo, prosperò il Tuchinaggio, per non rimanere inerte, con le mani in mano, mi mossi per creare qualcosa che potesse incrementare il turismo e far muovere le persone e, non riuscendo a coinvolgere in alcun modo gli indigeni, decisi di adoperarmi autonomamente e il Jardin del Maret ne è il risultato».

ACCOGLIENZA
Un risultato di cui Rossi va giustamente fiero e che affascina chi si reca a visitare il luogo, come confermano i commenti, tutti lusinghieri e ammirati, su Tripadvisor dove, peraltro si possono vedere le fotografie del giardino. Thierry, armato di motosega, vanga e pala, ha messo mano, con esiti sorprendenti, a un terreno accidentato, scosceso e sassoso, e ha effettuato un lavoro all’insegna del riutilizzo di materiale considerato vecchio e inutile. Utilizzando oltre trecento vecchi bancali inutilizzati, donatigli da un vicino centro per il Fai da te, ha realizzato recinzioni e percorsi a gradoni, per correggere le asperità del terreno, ha piantato fiori e piante aromatiche locali quindi ha creato un laghetto per i pesci rossi e uno stagno per le piante acquatiche, oltre ad aver allestito una casetta in legno adibita a biblioteca dove chiunque voglia prelevare un libro o portarne uno suo, può agire secondo le moderne pratiche del bookcrossing.

Thierry Rossi ha anche creato un piccolo museo, l’angolo di Lesca (dal soprannome del nonno), in cui ha esposto tutti gli attrezzi utilizzati in agricoltura e oggetti d’antan, raccolti in casa e fuori e opportunamente restaurati. E, tutt’intorno, vialetti fioriti, sentieri, angoli per il relax e realizzazioni artistiche con materiali di recupero: un paradiso a disposizione di chiunque voglia regalarsi un istante di relax o contemplazione. Un lavoro faticoso e appassionato che rivela l’uomo che molto ha viaggiato, visto e conosciuto.

LA NOVITà 2020
«Ora sto approntando – conclude Thierry – un laghetto per le tartarughe acquatiche: i lavori sono un poco in ritardo per via dello stop dovuto al Covid-19. Per tutto il mese di agosto il giardino ospiterà una mostra di lose recanti tavole con le poesie in patois di Ivan Bianco Levrin. Mi piace vedere e accogliere i visitatori, che arrivano da Torino, dai dintorni e dalla Valle d’Aosta, chiacchierare con loro e condividere quanto realizzo. I loro complimenti e la loro gioia sincera sono la migliore delle ricompense».

I GIUDIZI
Scricciolo da Torino: «Sono rimasta molto colpita dalla realizzazione di questo giardino tramite l’utilizzazione di materiali che andrebbero al macero e che invece Thierry con la sua fantasia e creatività fa rinascere a nuova vita. La creatività di Thierry non si è fermata, chissà cosa ci riserverà per la prossima primavera». Epaolob aggiunge: «Questo è un giardino per riposarsi, ritrovare la serenità, sedersi è contemplare, oppure, leggere un libro nella tranquillità». Ivan: «Una bella realizzazione derivata dalla capacità creativa di Thierry, che riporta in vita oggetti destinati alla rottamazione. Altrettanto positivo l’angolo conviviale, in cui nella bella stagione tutti possono sedersi e utilizzarlo per un aperitivo o un thé (che ovviamente vi portate da casa)». —

tratto da La Sentinella del Canavese di Franco Farnè
Thierry