Il bel tempo in castigo! – Ha donato il sangue per 150 volte. – Duve c’è gustu ‘un c’è perdenza! – Apertis verbis! – Giornata mondiale donatori di sangue – Gridare a quattro venti! – Da centauro a stella! … LW PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Il bel tempo in castigo!
Il maggio piovoso appena trascorso pare che abbia messo in castigo il bel tempo. Già oggi per castigo intendiamo il significato di una punizione correttiva. La parola castigo deriva dal latino castigare, anche qui con il significato di punire, correggere, ma la parola è composta di castus, puro e agere, rendere, insomma rendere puro! Ecco allora che oggi il significato di castigo e castigare è spesso percepito in modo frettoloso, ma l’etimo mi permette di comprenderne la bellezza profonda del lemma esplorandone la profondità. Se castigare, in latino, significa rendere puro, allora solo casualmente implica quella punizione che oggi si intende come punizione. Infatti, in certe frasi, castigare mantiene il significato di correggere, ma senza punire, ad esempio, si può castigare la lingua un discorso o con vestiti castigati senza per questo usare ne verghe o fruste, perché qui castigato diventa sinonimo di corretto. Poi successivamente castigare acquisisce il significato di punire e allora si castigano, o almeno si dovrebbe castigare i furbetti evasori, i criminali. Come si vede si tratta di un’azione valutata e disposta da chi si trova in una supposta superiorità morale. E se da piccolo a scuola per delle lievi mancanze venivo messo faccia al muro per un quarto d’ora, in tale significato questa parola sfoggia colori di una violenza durissima, buona per strali biblici e superiori gerarchici. Se nella parola castigo la radice è formata dal lemma latino castus, nella libgua italiana ci sono tanti modi di dire con la parola puro. Si dice puro come l’acqua quando una persona è onesta e trasparente, che ricorda la trasparenza dell’acqua, ma anche puro come l’acqua dei maccheroni per dire in modo ironico di una persona nient’affatto pura e non certo innocente, perché l’acqua di cottura della pasta non è mai limpida. Ma tutto è puro per i puri, la malizia non sta nelle cose o nelle situazioni, ma nell’interpretazione di chi le guarda, il detto di Cicerone venne ripreso poi da San Paolo, ma è più nota per l’uso che ne fa Manzoni nell’ottavo capitolo dei Promessi sposi, in cui con queste parole Padre Cristoforo mette a tacere frate portinaio Fazio che si scandalizzava per la presenza delle donne nel convento.
Favria, 10.06.2019 Giorgio Cortese

Se nella vita chiude le porte ad ogni errore corro il rischio di lasciare fuori anche la verità!

Ha donato il sangue per 150 volte.
Il Signor Norcia Francesco, cittadino di Favria, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica avendo, nel corso della sua vita, donato il sangue per ben 150 volte il record Favriese. Francesco nato il 5.06.48 ha iniziato a donare nel 1975 per ben 42 anni consecutivi, ultima donazione 16 gennaio 2013. Pensate solo a quanto sangue a donato, più di una damigiana, ben 68 litri! Francesco esempio vivente del fare del bene bene, donando il sangue ha coinvolto la famiglia, la moglie e le figlie a volte rientrando prima dalle sudate ferie estive quando lavorava per essere presente alla donazione. Nella sua militanza di donatore ha anche fatto parte del Direttivo del Gruppo e non manca di fare una visita il giorno delle donazioni con il rammarico di non poter più donare per raggiunti limiti di età e di salute. Il suo impegno è un esempio per tutti coloro che sono donatori e per quanti intendano diventarlo. Donare il sangue è importante ed è un gesto di grande amore verso il prossimo! Per Francesco nella sua semplicità la cosa più importante è far capire alla gente che con un piccolo gesto si salvano tante vite. Grazie Francesco il record vivente come donatore favriese.
Favria, Favria, 11.06.2019 Giorgio Cortese

Non esiste nessuno così affezionato al suo volto che non accarezzi l’idea di presentarne un altro al mondo.

Duve c’è gustu ‘un c’è perdenza!
A Viverone si è svolto il 15 raduno dell’Associazione Petilini Piemontesi. Che bella festa dove gli immigrati da Petilia Policastro in Piemonte, Liguria e Lombardia, arrivano anche con dei bus da quelle regioni, da tantissimi anni rivivono l’aria del paese natale. Il paese natale che non è il luogo dove uno resta pietrificato una vita e nemmeno il luogo che hai abbandonato e mai cancellato dal Tuo animo ma resta per sempre nel cuore, irraggiungibile ma sempre vicino nella sua lontananza. In questa giornata rivive in una cartolina virtuale che scorre al passaggio degli incontri tra compaesani e rigenera nell’animo di ognuno la cassaforte dove sono depositati i più preziosi tesori, viventi o sepolti. La cassetta di sicurezza dei gioielli immateriali, ma non privi di corpo. Da piemontese mi emoziono sempre della bellezza di queste giornate dove i petilini continuano a coltivare nel cuore il loro paese natale, che amano, dove c’è la loro origine e che hanno dovuto lasciare per emigrare nel Nord Italia. Grazie al Presidente Antonio e a tutto il laborioso direttivo che ogni anno coinvolge più di 400 petilini che si ritrovano rinnovano questa bella festa perché come dice il proverbio “Duve c’è gustu ‘un c’è perdenza! Dove c’è gusto, non c’è perdenza” e loro nonostante gli ostacoli quotidiani non si fermano e vanno a avanti per rinnovare il vincolo delle comuni origini le loro radici.
Favria, 12.06.2019 Giorgio Cortese

Gentilezza è, tutto quello che si fa oltre l’educazione. Le cose, i gesti, le parole, che nessuno ti obbliga a fare, e che per questo, fai.

Apertis verbis!
La sopraindicata espressione latina, tradotta letteralmente, con parole esplicite, si riferisce ad una situazione in cui ciò che si vuole dire non richiede, anzi li esclude giri di parole. Per significato è l’equivalente in italiano, a tutto tondo oppure a chiare lettere. Alla formula latina fa ricorso Marco Tullio Cicerone nelle Epistulae ad familiare e nel dialogo platonico Brutus, per attestare che quanto scrive nelle sue pagine è riportato con assoluta franchezza, schiettamente e senza bisogno di preamboli. Vi fa ricorso anche Aulo Gellio nelle Notti Attiche a proposito della posizione di Platone sulle ragioni etiche delle pene da infliggere: Plato autem ipse verbis apertis duas solas esse poeniendi causas dicit, Platone stesso poi con chiare parole dice che ci sono solo due motivi per punire. Oggigiorno questa locuzione latina viene usata quando un medico deve riferire ai familiari di una paziente la gravità dello stato di salute dell’assistito. Personalmente userei la locuzione per dire quanto sono insoddisfatto di certe persone piene solo di boriosa arroganza, ma pazienza sono così ottusi che non capirebbero questa aulica apertura della frase.
Favria, 13.06.2019 Giorgio Cortese

Solo le persone veramente gentili nell’animo sono in grado di giudicare equamente un altro e di considerare, nel farlo, dei margini per le sue manchevolezze. Solo un occhio gentile, mentre riconosce i difetti, sa vedere oltre questi.

Giornata mondiale donatori di sangue.
Dal 2004 il il 14 giugno viene festeggiata la Giornata mondiale del donatore di sangue proclamata dalla Organizzazione mondiale della sanità. Il 14 giugno è stato scelto in quanto giorno di nascita del biologo austriaco Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni, nel 1900, e coscopritore del fattore Rhesus. L’evento serve per ringraziare i donatori di sangue volontari e non retribuiti per i doni di sangue salvavita e per sensibilizzare sulla necessità di donazioni regolari per garantire la qualità, la sicurezza e la disponibilità di sangue e prodotti sanguigni per i pazienti bisognosi. La trasfusione di sangue e di prodotti sanguigni aiuta a salvare milioni di vite ogni anno. Può aiutare i pazienti che soffrono di condizioni potenzialmente letali a vivere più a lungo e con una maggiore qualità della vita e supporta complesse procedure mediche e chirurgiche. Ha anche un ruolo essenziale, salvavita nell’assistenza materna e infantile e durante la risposta di emergenza alle catastrofi naturali e provocate dall’uomo. Un servizio che offre ai pazienti l’accesso a sangue e prodotti emoderivati sicuri in quantità sufficiente, è un componente chiave di un sistema sanitario efficace. Una fornitura adeguata può essere garantita solo attraverso donazioni regolari da parte di donatori di sangue volontari non retribuiti. Tuttavia, in molti paesi, i servizi di sangue devono affrontare la sfida di rendere disponibile sangue in quantità sufficienti, assicurando al tempo stesso la sua qualità e sicurezza.
Favria 14.06.2019 Giorgio Cortese

Siamo qui in questa terra per qualcun altro. Doniamo il sangue. Condividiamo la vita. Venite a donare mercoledì 10 luglio a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8,00 alle ore 11,20. Grazie abbiamo bisogno di Voi!

Gridare a quattro venti!
Nel linguaggio corrente il modo di dire gridare ai quattro venti, con le vairiazioni,, sbandierare o sventolare ai quattro venti indica l’atteggiamento di certe persone chiacchierone che divulgano notizie riservate che non divrebbero essere diffuse. Si dice ai quattro venti per indicare i quattro venti conosciuti, Maestrale, libecciom scirocco e grecale, per significare che la notizia è stata data a tutti.
Favria, 15.06.2019 Giorgio Cortese

La quotidiana forza per andare avanti è composta da tempo e pazienza.

Da centauro a stella!
Figlio di Crono, quindi fratello di Zeus, Chirone era il più buono e saggio dei centauri, personaggi mitologici metà uomo e metà cavallo. Chirone esperto di arti e scienze, considerato il precursore della medicina e dell’erboristeria, fu anche maestro di molti eroi, come Achille, a cui curò la caviglia ustionata, rendendolo il “piè veloce”, Enea, Giasone ed Eracle. Dopo che Apollo gli insegno ad usare l’arco, ne allevò il figlio Asclepio, che grazie a lui divenne il dio della medicina. Chirone ferito per errore da Eracle con una freccia avvelenata, pur di porre fine alle proprie immani sofferenze, cedette la propria immortalità a Prometeo. Tuttavia Zeus, che gli era molto affezionato, lo trasformò nella costellazione del Centauro.
Favria, 16.06.2019 Giorgio Cortese

Nella vita quotidiana ogni persona che incontro sta combattendo una battaglia di cui non so nulla e allora devo essere sempre gentile
giorgioCorte