Il baseball una filosofia di vita. – Donare sangue, abbiamo bisogno di Te! – Baluba! – Dalla consegna alla livrea! – Cuticugno. – Aduso da impingere. – Arrovellare il rovello del pelandrone…. LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Il baseball una filosofia di vita
Il baseball, la partita, le sue regole, la sua filosofia di vita, è stato evocato innumerevoli volte in romanzi, poesie, opere teatrali, film e usato come metafora della vita. Secondo un libro letto per r giocare a baseball occorre essere veri uomini , n on puoi permetterti mai né distrazioni né rilassamenti . In America dove è nato dicono che non è mai esistito un gioco più adatto del baseball per misurare l’autentico valore di un essere umano. Ritengo che sia un bellissimo sport da far praticare ai ragazzi, perché aiuta a fare attività fisica e nello stesso tempo aiuta i ragazzi a come educare a conoscere, ad agire, a comunicare e a socializzare. Il bello di questo sport, osservato da bordo campo è la capacità di reagire sia nel correre dopo aver battuto, sia alle varie situazioni che si vengono a creare durante il gioco. In questo gioco di squadra i compagni sono come una famiglia, in un gruppo di fratelli che lavorano insieme per raggiungere la stessa meta alimentando nei membri l’autostima e lo sviluppo della socialità. E pensare che come in molti altri sport, la data della nascita del baseball è alquanto incerta. In un manoscritto datato 1344 e scritto in Francia vengono riportate scene di un gioco simile al baseball, praticato da monaci francesi. Sembra tuttavia che lo sport abbia preso origine in Nord America, verso la prima metà del Settecento come variante del rounders, gioco molto popolare in Gran Bretagna e in Irlanda, pare che il cricket, sport molto simile non abbia nessun legame con il baseball. Ne ha fatta di strada il baseball dal 1839 quando a New York venne organizzata la prima società, il New York City’s Knickerbockers club, ed un membro, Alexander Cartwright, si incaricò di codificare le regole del baseball, regole ancora rispettate. Adesso la squadra Red Clay Castellamonte BS ASD, come le famose rosse terre della ceramica del luogo, amalgama al lancio, batte e corre il pensiero vincente che le vittorie dello sport risiedono nel rispetto altrui. Lancio l’appello, a nome dei dirigenti della compagine sportiva, se siete ragazzi e ragazze nati tra ilo 2005 ed il 2011 che vogliono provare questo magnifico sport, siete i benvenuti! Telefonante per informazioni al numero 3356105256. E’ gradita ogni forma di sostegno economico sotto forma di sovvenzioni private o aziendali. In conclusione solo la forza della vita ci insegna a non mollare mai, anche quando siamo sul punto di dire basta, ma sempre battere e correre!
Giorgio Cortese 3.04.2017

L’importanza di un piccolo e semplice gesto, donare sangue. Vieni a Favria mercoledì 12 aprile cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11.30 prelievo collettivo. Ti aspettiamo

Donare sangue, abbiamo bisogno di Te!
Diverse possono essere le motivazioni che hanno portato ciascuno di noi alla decisione di far dono del proprio sangue ma ogni motivazione deve comunque confrontarsi con un dato di fatto cruciale, il sangue, fondamentale per tante terapie, per gli interventi chirurgici, e spesso unica possibilità per salvare una vita, non può essere ottenuto se non dalla volontaria donazione di una persona. Donare sangue è un atto volontario e non retribuito, che fa appello al Tuo senso civico di aiuto verso chi ne ha bisogno. Significa mettere a disposizione della collettività, degli altri, uno strumento di insostituibile solidarietà umana. Donare il sangue è un gesto di solidarietà. Donare il sangue è importante perché puoi davvero salvare una vita. Scegliere di donare il sangue è una buona occasione per dimostrare la propria sensibilità e il proprio senso di solidarietà e di partecipazione “alla vita”. Non si deve credere che la necessità di raccogliere sangue si presenti solo in occasioni di gravi calamità o di eventi eccezionali. Il bisogno di sangue in campo medico è una necessità costante. L’uso del sangue e dei suoi derivati è necessario nella quotidianità di molte terapie, di molti interventi chirurgici, delle urgenze a cui bisogna far fronte. E la crescente richiesta di esso non può essere soddisfatta se non con la crescita del numero dei donatori. Abbiamo bisogno di Te Ti aspettiamo mercoledì 12 aprile dalle ore 8 alle ore 11,30 cortile interno del Comune, se sei donatore periodico per darti un miglior servizio avvisa al numero 3331714827 ore pasti per darti un miglior servizio. Se vuoi iniziare a donare contattami per darti maggiori informazioni. Grazie se vieni a donare e….passa parola
Favria, 4.04.2017 Giorgio Cortese

Con il passare degli anni acquisto una lucidità di cui la giovinezza è incapace e una serenità ben preferibile alla passione

Baluba!
L’altro giorno una persona ha dato il meglio della sua innata cafoneria verso una persona che conosco e questi di rimando gli ha detto: “ma sei proprio un baluba!” la parola mi ha incuriosito è ho cercato il lemma nel dizionario e la prima definizione è quella di una popolazione di lingua bantù, stanziata nel Congo meridionale e nel Katanga. Insomma i Baluba, forma plurale di Muluba, anticamente erano a capo di un impero a partire dal XVI secolo, raggiungendo la massima espansione nel 1840, poi iniziò con l’invasione dei negrieri arabi e degli europei. L’impero Baluba era retto da un re, il Mulopwe, che divideva però il potere con società segreta come la Bambudye. Il popolo, allora era di credo animista e credeva in un unico dio onnipotente chiamato Endryo, nell’aldilà e nella reincarnazione. Avevano sviluppato forme d’arte dando grande importanza assegnata allo spirito femminile Vilya. L’arte Baluba evidenzia una simmetria della massa e una dolcezza dei passaggi, oltre ad un’impronta naturalistica. In Italia in Piemonte e Lombardia in dialetto, il termine baluba viene utilizzato in un significato spregiativo, sinonimo di una persona ignorante, rozza e arretrata o, a volte, per indicare un cittadino straniero.ma forse gli ignoranti rozzi sono le persona che usano il termine in senso spregiativo perché non conoscono la storia di questo popolo che ha una sua cultura e arte da rispettare
Favria, 5.04.2017 Giorgio Cortese

Ogni giorno chiunque vuole vedere la luce del sole con chiarezza deve prima mettere gli occhiali

Dalla consegna alla livrea!
Il lemma livrea deriva dal francese livrrer nel senso di fornire, consegnare, sottinteso abito, in quanto anticamente era l’abito regalato dal signore feudale con i colori e lo stemma della casa che, dal sec. 12°, i nobili e regnanti regalavano ai familiari e alla gente del seguito, o che offrivano a persone alle quali volevano rendere omaggio o assicurare protezione. Successivamente lo stesso nome indicò anche la giacca dai colori prestabiliti che i cavalieri indossavano sull’armatura, e lo stemma con impresa e colori araldici che le dame offrivano ai cavalieri. Scomparsi questi usi dopo la metà del ’500, il nome è rimasto a designare l’abito particolare indossato dalla servitù delle case nobili e reali, con i colori e lo stemma della famiglia, caratterizzato, nella sua foggia più tipica, da giacca a marsina, calzoni al polpaccio, calze lunghe bianche e scarpe con fibbia, insomma l’abbigliamento del maggiordomo, cameriere, che poteva essere livrea gallonata che deriva dal francese galonner, con dei fregi detti appunto galloni. Oppure livrea di gala, che deriva dallo spagnolo gala a sua volta mutuato dall’antico francese gale, probabilmente di origine antico tedesco. Secondo alcuni la parola gala è giunta a noi attorno al 1200. Con il trascorrere del tempo il termine è approdato in Spagna e ha assunto, per estensione, il significato di “festa”, “ricevimento” perché la gala si mette in particolari occasioni di festa e con questo nuovo significato il vocabolo è tornato a noi nel 1700. In Inghilterra esistono le livery companies, nome delle gilde di mestiere della città di Londra nel sec. 13°, i cui membri usavano una livrea particolare; è conservato ancora oggi da corporazioni e associazioni che più o meno direttamente ne discendono. Infine in zoologia, si intende la livrea, la particolare disposizione dei colori nei tessuti di rivestimento di molte specie di vertebrati, che varia in rapporto al ciclo riproduttivo o stagionale come per l’’ermellino dove si alternano una livrea estiva bruna e una invernale bianca. Il parlare della livrea mi ha fatto pensare che è curioso oso notare come certe e persone piene di sé sono anche le piú vanitose, cioè le piú vuote ma per loro è una potente fonte di soddisfazione. Essa permette la questi personaggi di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute, contenti loro!
Favria, 6.04.2017 Giorgio Cortese

Una Comunità è tale se è unita dallo stesso ideale. Soltanto una Comunità unita può crescere e migliorare. Senza unione una Comunità si chiama turba senza nome.

Cuticugno.
Ho trovato questo proverbio relativo a questi mesi: “Quando si avvicina la Primavera si deve ben ricordare di Aprile non Ti alleggerire ma di Maggio va adagio. Di giugno non gettare via il cuticugno, ma non lo impegnare che Ti potrebbe abbisognare.” Il codigugno o cuticugno era anticamente una veste da camera in pelle ed il proverbio invita a tenerla sempre a portata di mano perché il clima può sempre cambiare all’improvviso. L’etimo di questa parola è incerto pare che in italiano arrivi dal veneziano “codegugno”. Derivante dal latino “cutis”, cute, pelle, attraverso un aggettivo. Forse deriva dal bizantino Katogunnion, vestito con pelliccia, ed era anticamente una specie di giubbetto o sopravveste da uomo. Tracce di questa parola si trovano anche nel lombardo codegugn. Concludo con questo proverbio: “ Finchè l’età n’invita cerchiam di goder l’aprile del piacer, passa, e non torna più. Grave divien la vita se non ne coglie il fior.” Ma è anche vero: “Chi vuole godere l’aprile nella stagione severa, rammenti in primavera che il verno tornerà, per chi fedel seconda così prudente stile, ogni stagione abbonda de’ doni che non ha” Buona giornata ricordano che ogni cosa e ogni stagione della vita ha la sua bellezza che merita di essere vissuta, peccato che non tutti la vedano.
Favria, 7.04.2017 Giorgio Cortese

L’opera umana più belle è di essere di aiuto al prossimo, e allora che aspetti vieni a donare il sangue a Favria mercoledì 12 aprile dalle ore 8 alle ore 11,30 cortile interno del Comune, per info tel 3331714827

Quando sono me stesso non temo nessuno e mi sforzo di trattare tutti amici ed avversari con rispetto e cortesia, che sono le migliori armi per vincere la mia quotidiana sfida