I novelli brontoloni – E.T. telefono casa. – Novembre. -Vieni a donare? – Dal cortile del castello ad entrare in lizza.- 4 novembre 1917 la barriera del Piave.- Kraa la Cornacchia grigia!. – Per gli eventi non basta un “Se”ma……-Lo sapevi…?Di sangue c’è né sempe bisogno…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

I novelli brontoloni
Provo pena per quei meschini che si affanno ogni giorno nel brontolare, criticare e dietro alle spalle giudicare. Sono dei poveri mentecatti, miseri che fremono, sussurrano già al mattino presto al bar nel fare colazione dove di fronte alle notizie provano profonda indignazione ma poi come dei pecoroni tornano a casa per cena. Mi fanno pena perché nella vita tutto quello che si compie nel bene e nel male lascia sempre un segno, e da li che si capisce chi siamo stati, e loro con il loro brontolare lasceranno un segno talmente debole che la sabbia del tempo cancellerà quasi subito. Criticano e brontoòano per invidia, per frustrazione per mediocrità. Forse anche aio sono oggetto dei vostri quotidiani brontoli ma credetemi non provo ne odio ne rabbia nei vostri confronti, mi spiace che mascherate la felicità con falsi sorrisi sulle labbra ma nei vostri occhi cova del sordo rancore che logora voi e non gli altri. Il vostro cuore invece di battere brontola e vi logora giorno dopo giorno ed io per aiutarvi vi regalo un sorriso sincero. Mi auguro che iniziate ad agire ed evitate di brontolare e criticare, provate non è difficile, coraggio…c’è molto da fare!
Favria 30.10.2017

Per favore caffè, la bevanda mattutina che mette energia in corpo, un balsamo che avvolge il cuore e lo spirito, e che mi protegge fino a sera, lasciando un buon sapore in bocca se viene gustato con amici fidati. Che bella la dolcezza del caffè che si avverte nel suo sapore amaro.

E.T. telefono casa.
Vi ricordare la famosa frase: “E.T. telefono casa”, in cui E.T. esprime il desiderio di contattare i suoi simili per ritornare a casa, nel film E.T. l’extra-terrestre, film di fantascienza del 1982 diretto da Steven Spielberg. Dalla famosa frase sopra citatta vi voglio parlare dei telefoni fissi sempre più rari che rischiano ormai con gli smartphone di trasformarsi in reperti archeologici. Gia’ l’invenzione del telefono nel 1876, è statta oggetto di una lunga controversia tra lo statunitense Bell e l’italiano Meucci. Solo nel 2002 il Congresso USA ha assegnato l’invenzione a Meucci. Allora il meccanismo era semplice e solo con Edison con onvenzione del micofono a carbone nel 1878 migliorò il segnale e la qualità e nel 1878 furono inventati i primi centralini con il primi 21 abbonati a New Haven, ma nel 1887 erano già 150 mila e 18 milioni nel 1930. Ma allora quando si alzava la cornetta , un’operatrice, lavoro da subito riservato alle donne, gli chiedeva il numero e lo collegava al cavo della line acorrisposndente. E solo nel 1905 si iniziarono avendere i primi telefoni da parete ma fino al 1950 ca si doveva passare sempre dalle operatrici per poi passare ai primi centrali automatci e nel 1951 ai realizza sempre in amerixa la prima chiamata telefonica a lunga distanza. Dopo la tecnologia ha incomiciato a correre veloce e adesso con gli Iphone, prima con i cellulari bel 1979 in Giappone, il telefono fisso rimabe sempre di piu’ un utile reperto storico.
Favria, 31.10.2017 Giorgio Cortese

Buona giornata. La vita è un insieme di avvenimenti di cui l’ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l’insieme.

Novembre
Novembre è l’undicesimo mese dell’anno secondo il nostro calendario, tuttavia nel nome ha il numero nove perché lo abbiamo ereditato dal calendario romano che iniziava con il mese di marzo e quindi novembre diventava il nono mese dell’anno. Novembre ha trenta giorni ed è solitamente un mese uggioso, reso ancora più triste perché inizia con la commemorazione dei defunti. Novembre. Frammenti di stile qualsiasi è anche il titolo di romanzo breve autobiografico di Gustave Flaubert, scritto nel 1842. A Novembre cadono le foglie, i rovi splendono di bacche rosse, e si riempiono rivi e fossi e nel mio animo sale una sottile maliconia. Meno male che nel corso del mese c’è uno sprazzo di gioia con l’estate di san Martino.
Favria 1.11.2017 Giorgio Cortese

Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.

Vieni a donare?
Ciao, si parlo con Te che mi leggi che vorresti venire a donare il sangue venerdì 10 novembre cortile interno del Comune di Favria dalle ore 8- alle ore 11,20, ma sei spaventato da aghi e siringhe e magari non credi nell’utilità di questo gesto? Ecco dei buoni motivi per i quali dovresti farlo.ricordati che donare il sangue salva una vita, anzi tre. Da ogni sacca di sangue intero donata possono essere prodotte fino a tre sacche mediante separazione degli emocomponenti: cpmcentrati di globuli rossi, di piestrine e di plasma liquisdo. Donare il sangue permette non solo di salvare una vita a chi è vittima di un incidente o a chi necessità di sangue per i trapianti o le operazioni chirurgiche, ma soprattutto alle migliaia di persone che soffrono di patologie legate al sangue e che necessitano in maniera periodica o addirittura giornaliera di trasfusioni e farmaci plasma derivati. Donando il sangue periodicamente, ti assicurerai dellw analisi gratuite, ed in questo modo, potrai garantirti un controllo costante del tuo stato di salute, anche grazie alle visite sanitarie eseguite dai medici autorizzati al prelievo. Fai una buona azione e “rimedi” un controllo trimestrale gratuito. Cosa puoi chiedere di meglio? Pensa che donando il sangue, non metti a rischio la Tua salute in alcun modo. Credimi il prelievo di sangue è indolore, non dannoso per la salute e assolutamente sicuro perché tutto il materiale usato è monouso. La donazione non comporta alcun disagio fisico e il sangue donato viene riprodotto in brevissimo tempo dal nostro organismo. Donare anzi fa bene alla salute: un ricambio di sangue giova infatti all’organismo. Questo bellissimo gesto non comporta un notevole dispendio di tempo, perché la donazione di sangue dura pochi minuti, e dopo Ti serviamo gratis una robusta colazione e benefici di tutta la tutela necessaria. Ti voglio fare riflettere che il sangue umano non si fabbrica in laboratorio ma è è un prodotto naturale e solo grazie ai donatori volontari che responsabilmente effettuano questo gesto in forma volontaria, anonima, gratuita e responsabile si può raccogliere. Per garantire garantire l’autosufficienza, specie per i plasmaderivati cìè sempre bisogno di Donatori periodici e di sempre nuovi Donatori per fare fronte al costante aumento del fabbisogno di sangue. Ti posso dire che per donare il sangue non bisogna essere eroi o supermen, ma è sufficiente essere sani ed aver compiuto 18 anni fino a 60 anni, pesare più di 50kg e see in buona salute e dopo aver superato il controllo e la visita con il medico, si può donare. L’unica accortezza da seguire sarà quella di evitare di fare sport nel giorno della donazione ma per il resto non ci sono altre controindicazioni.Ti invito, se sei arrivito sono a questo punto della lettera di donare il sangue che è un grande gesto di solidarietà, di civiltà e anche un dovere sociale. La maggior parte di noi può donare il sangue e molti, almeno una volta nella vita, potrebbero averne bisogno, anche Tu! Ti aspetto a donare il sangue venerdì 10 novembre cortile interno del Comune di Favria dalle ore 8- alle ore 11,20, Se sei donatore ed effetrui la donazione ha diritto alla giornata retribuita se lavoratore dipendente, se lavori in proprio hai la priorità nel donare se vieni in sede entro le 9,00 e se vieni la prima volta, Ti faranno esami per valutare la Tua idoneità e hyai dirittto se lavoratore dipendente solo maz due ore di permesso. Ti aspettiamo grazie e passa parola
Favria, 2.11.2017 Giorgio Cortese

Quando mi alzo il mattino, e penso quale prezioso privilegio è essere vivo, respirare, pensare, provare gioia e amare, penso che sono veramente ricco!

Dal cortile del castello ad entrare in lizza
Il lemma “lizza” potrebbe derivare dal francese lis, il cortile dei castelli, o da licium, striscia distoffa, o ancora da palicium, palizzata. Molti identificano questa parola appunto con il significato di palizzata posta intorno a una piazzaforte o a una fortificazione o l’antico recinto dei tornei. Secondo alcuni studiosi il lemma francese deriva dall’antico franco lice, derivato dal germanico listja, riconducibile all’antico tedesco lista, striscia, da cui deriva anche la parola lista. Questa parola viene utilizzata in italiano: essere o entrare in lizza, scendere in lizza. Il significato di queste espressioni è ben noto, quello di prendere parte a una competizione, a una disputa. E nonostante la loro ampia diffusione molti hanno dimenticato il significato originale del termine “lizza”. Anticamente entrare in lizza significava indicare quei cavalieri che partecipavano al torn eo medievale. Singolare è anche la parola torneo che deriva dal verbo francese tourner, girare, roteare, perché al principio si trattava dis contri di gruppo in cui si galoppava camviando spesso direzione, il che generava molta confusione. Ma lo scopo dei cavalieri in lizza nel torneo non era di uccidere l’avversario ma di catturalo, poi la giostra, dal latino iuxta, vicino, comquisto lentamente il favore dei feudatari, vista la pericolosità del torneo dove troppo spesso dei cavalieri venivano uccisi. Esisteva il duello detto “pas d’armes, che si rifaceva al duello si onore, lo sfidante detto tenans sceglieva ul luodo detto “pas”, come una strettoia o ponte che doveva difendere a tutti i costi contro il venans che era lo sfidante. Il torneo si teneva in genere nei dintorni di un castello dove si approntava la “lizza”, il campo sui cui si ingaggiava battaglia, e dove lungo un lato veniva sistemata una tribuna per gli sperttatori di più alto rango. Come si può intuire questo tipo di recinto che ha fatto la fortuna di questa parola è stato quello che delimitava lo scontro di tornei e giostre. La lizza, in quanto perimetro del campo della competizione, diventa la competizione stessa, la lizza è il modello del gioco competitivo.
Favria, 3.11.2017 Giorgio Cortese

Cerrti giorni avrei bisogno di tre vite: una per sbagliare, una per correggere gli errori, una per riassaporare il tutto, ma basta un gesto concreto per moltiplicare il bene, vieni a donare il sangue venerdì 11 novembre 2017 cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo Bisogno di Te!

4 novembre 1917 la barriera del Piave
Tra il 23 ed il 24 ottobre venne combattuta la battaglia di Caporetto, durante la prima guerra mondiale, nei pressi dell’omonima località slovena e vide la rotta dell’esercito italiano contro quello austriaco. La sconfitta fu tanto umiliante che il termine Caporetto è entrato nella lingua italiana come sinonimo di disfatta. Il 4 novembre il generale Cadorna diete l’ordine alle 10,35 di ripiegare, in una ritirata drammatica e rovinosa. In pianura, completata la distruzione dei ponti e delle ferrovie, il caos cominciò a scemare, anche per il ritardo dell’armata avversaria nel superare il Tagliamento a causa del mancato arrivo dalla Romania dei ponteggi mobili e ciò consentì all’esercito italiano di riorganizzare le fila. Nelle retrovie furono installati campi di raccolta degli sbandati, dove i soldati furono di nuovo inquadrati, armati e riaddestrati; venne chiamata alle armi l’ultima classe disponibile in Italia, quella dei “ragazzi del ’99”. L’8 novembre il bollettino di guerra germanico comunicava la cattura di 250.000 uomini e 2.300 cannoni. Ma a questo punto anche per gli austro-tedeschi le cose iniziarono a complicarsi. La fulminea avanzata aveva allontanato il nuovo fronte di un centinaio di chilometri dalle loro linee ferroviarie, cosicché i rifornimenti divennero difficoltosi. Erano in ritardo non solo le artiglierie pesanti e le munizioni, ma anche le vettovaglie per gli uomini. Sull’altipiano dei Sette Comuni l’11a armata austriaca esauriva il suo sforzo senza riuscire a realizzare lo sbocco in pianura che avrebbe potuto compromettere lo schieramento del Grappa. Il 29 novembre terminava l’offensiva austro-tedesca. A metà dicembre sul medio Piave e sul Grappa fu fatto un ultimo tentativo di sfondamento ad opera delle due migliori divisioni tedesche, la 5a e la 200a, contro le quali entrarono in combattimento anche 6 divisioni anglo-francesi giunte dal fronte occidentale. Concluso quest’ultimo tentativo senza risultati, a fine dicembre, il Generale Von Below ordinava il ritiro delle truppe germaniche. Sul fronte del Piave e del Grappa rimanevano i nostri tradizionali nemici gli austriaci e ricominciava la guerra di trincea.
Favria, 4.11.2017 Giorgio Cortese

Quando durante la giornata hai smarrito la via del dovere basta scegliere la strada più difficile

Kraa la Cornacchia grigia!
Nelle domeniche pomeriggio nel tardo autunno sento o l’inconfondibile kraa della Cormacchia grigia, Corvus corone cornix, un corvide grande che raggiunge dalla testa alla coda i 50 cm di lunghezza. Questi uccelli sono monogami e nidificano sugli alberi. Lo scrittore e naturalista greco dell’antichità Claudio Eliano, narra nell’opera moralistica “Sulla natura degli animali” la Cornacchia come simbolo di fedeltà e afferma di aver sentito dire che gli antichi, durante la cerimonia nuziale, cantavano “Il canto della cornacchia” in onore dei novelli sposi come augurio di fedeltà reciproca e per la fortuna della loro futura prole. In Grecia, infatti, era l’uccello sacro alla dea Atena, prima della Civetta, ma fu punito e sostituito da quest’ultima per la troppa fedeltà dimostrata alla dea poiché le riferì di un affronto che aveva scoperto spiando e quindi venne degradata come monito per gli altri uccelli a non parlare troppo. Per gli antichi Celti, era abitudine indossare armature e elmi raffiguranti i corvi per distrarre e terrorizzare i loro nemici e questo simbolismo negativo si è tramandato sino ai giorni nostri. Purtroppo il pregiudizio, l’ignoranza e le superstizione che sono la causa principale della chiusura della mente e del cuore.
Favria, 5.11.2017 Giorgio Cortese

Ogni giorno cerco sempre di fare al meglio il mio lavoro e poi quando ho raggiunto quanto mi ero proposto, per stare sereno mi impegno nel fare un passo indietro.

Per gli eventi non basta un “Se”ma……
Certi giorni mi domando usando l’immaginazione nel ricostruire un evento storico, od un mio evento personale cosa sarebbe accaduto nel divenire della storia, se quell’evento non fosse accaduto? Mi viene da pensare che la proverbiale frase: “la storia non si fa con i se” non sia altro non è che una sublime banalità. Il “se” ha una sua dignità, ogni accadimento, come inevitabilmente ciascun vagone di un treno corre sugli stessi binari verso una meta prestabilita. Perché in ogni momento della storia, quel che avviene, avviene sempre in un complesso intreccio di circostanze e di situazioni, di impreviste e imprevedibili iniziative di azione, individuali e collettive. La scelta di agire in un senso piuttosto che in un altro, con il risultato che ne consegue, può generare un diverso corso di avvenimenti. E in tale intreccio, il caso, o la fortuna che dir si voglia, come l’amore nelle relazioni umane, può esercitare la sua capricciosa sovranità. Di venti con il se che avrebbero potuto cambiare la storia sono molti dalla battaglia Teuotoburgo nel 9 Dc, quella del ponte Milvio tra Costantino e Massenzio nel 312 d.C. Oppure a Carlo Martello nella battaglia Poitiers 732 che ha fermato l’invasione mussulmana in invadono l’Europa. Nel locale alla storia di Re Auduino se fosse anadata doiversamente quale destino per l’Italia. Personalmente mi domando, e forse aveva ragione Montaigne quando citava Cicerone; “che il fato che governa la vita, non la saggezza”. Anche Baudelaire la pensava così: “la superrtizione è il serbatoio di tutte le verità. Perciò non me la sento di condannare chi pratica certe liturgie”. Ma l’uso del “se” non è soltanto il divertimento di un sogno, come dice Michael Walzer: è un necessario esercizio della razionalità critica nella interpretazione della storia. Esso mi consente meglio la complessità dei fattori che intervengono negli accadimenti, dove alla fine è l’azione umana che decide un corso piuttosto che un altro. Le cosiddette forze profonde che operano nella storia condizionano l’azione umana, ma in ultima analisi, la Grande Guerra, la Seconda guerra mondiale, la guerra contro l’Asse del Male non è stata scatenata da anonime forze profonde, ma da chi ha scelto e deciso di dichiarare la guerra e ha fatto sparare il primo colpo. Così è anche per le rivoluzioni. Mi domando se allora aveva ragione Montaigne quando citava Cicerone che affermava: “ E’ il fato che governa la vita, non la saggezza” ma la pensava anche coì Baudelaire quando affermava che: La superstizione è il sebratoio di tuttr lr verità. E allora personalmente non me la sento di chi pratica certe riti prima di una partita di calcio ad esempio. Personalmente anche senxza seguirla allo stadio quando gioca in coppa dei campioni la mia squadra del cuore quella mattina nell’alzarmi faccio in modo di toccare per terra il piede giusto, non lo dico per scaramanzia e di vedere la partita a casa o casa di amici sempre nel solito posto con altri piccoli riti che forse non sono solo delle stupide supertizioni che mi mi restituisconmo come individuo civilizzato quella ferinità primitiva aenza la quala la vita è un poco meno vera. Ma molto probabilmente nella finale di Cardiff qualcosa non è stato fatto come dovevo. Mi domando ancora adesso dopo tutti questi mesi quale passaggio hp omesso nel mio rito scaramantico. Certo per gli eventi non basta un “se” mah….
Favria 6.11.2017 Giorgio Cortese

Nella vita di ogni giorno ci sono tante persone e tanti modi di pensare.

Lo sapevi…?
Lo sapevi che diventare donatore di sangue fa bene anche alla salute? Diverse possono essere le motivazioni che posso portare ciascuno di noi alla decisione di far dono del proprio sangue ma ogni motivazione deve comunque confrontarsi con un dato di fatto cruciale: il sangue, fondamentale per tante terapie, per gli interventi chirurgici, e spesso unica possibilità per salvare una vita, non può essere ottenuto se non dalla volontaria donazione di una persona. Donare sangue è un atto volontario e non retribuito, che fa appello al nostro senso civico di aiuto verso chi ne ha bisogno. Significa mettere a disposizione della collettività, degli altri, uno strumento di insostituibile solidarietà umana. Donare il sangue è un gesto di solidarietà, ed è importante perché può davvero salvare una vita. Scegliere di donare il sangue è una buona occasione per dimostrare la propria sensibilità e il proprio senso di solidarietà e di partecipazione “alla vita”. Non si deve credere che la necessità di raccogliere sangue si presenti solo in occasioni di gravi calamità o di eventi eccezionali. Il bisogno di sangue in campo medico è una necessità costante; l’uso del sangue e dei suoi derivati è necessario nella quotidianità di molte terapie, di molti interventi chirurgici, delle urgenze a cui bisogna far fronte. Noi della Fidas Gruppo Comunale di Favria siamo sempre alla ricerca di nuovi donatori, ma TANTI si limitano a guardare! Diventare donatore significa affermare con gesti concreti il valore della vita, di ogni vita; significa affermare coi fatti che i legami fra gli esseri umani non sono regolati solo da una logica commerciale, io ti do se tu mi dai, ma anche da una logica del dono: “Tu sei importante per me, Io sono importante per te”; significa affermare coi fatti uno stile di vita improntato alla solidarietà. E’ lo stile di chi sa fermarsi ogni tanto per riflettere sul significato della vita, per prestare attenzione ai bisogni degli altri e per fare qualcosa di concreto per qualcuno, senza che ciò comporti profitti o restituzioni. Donare sangue quindi, risponde ad un preciso imperativo etico moralee non si esaurisce in un isolato gesto di generosità ma si traduce in un concreto comportamento civico ripetuto con costanza nel tempo. Foesai non lo sapevi, ma adesso che hai letto questa breve lettera Ti aspettiamo venerdì 10 Novembre a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,30. Abbiamo bisogno di Te. Per i nuovi donatori verrà fatto solo esame di idoneità come candidati e se hanno lavore dipendente hanno diritto ad un max 2/3 ore di permesso orario rilasciato dal medico, per i lavoratori autonomi hanno la priorità di passare davanti agli altri donatori entro le 9,00. Grazie Vi aspettiamo accorrete numerosi moltiplichiamo la generosità.
Favria 7.11.2017 Giorgio Cortese

Il mondo è un’eterna altalena fra certezze e amarezze: certezze che noi maturiamo ogni giorno e amare scoperte che queste certezze sono diventate illusorie.

Di sangue c’è né sempre bisogno! appello a tutti i cittadini.
L’unico modo per coprire il fabbisogno di sangue è di aumentare il numero delle donazioni e la programmazione anticipata è una delle soluzioni per far fronte ai casi di emergenza. Purtroppo la mancanza di scorte di sangue coincide, molto spesso, con alcuni fattori legati all’ambiente sociale. Le ferie estive, luglio ma soprattutto agosto, e l’abitudine sempre più frequente di soggiornare in paesi tropicali fa sì che durante tutto il periodo caldo ci sia una diminuzione importante di donatori disponibili. Se poi si aggiunge il fatto che, per alcune località, la sospensione dalle donazioni può arrivare a sei mesi dal rientro in Italia, ben si comprende quanto sia da non sottovalutare il problema. Nel periodo invernali si deve fronteggiare inverno il freddo provoca i consueti malanni influenzali che “decimano” i donatori per alcune settimane, per non parlare del periodo estivo dopo Natale… non tutti sono disponibili a presentarsi dopo i “bagordi” delle festività. La carenza sangue interessa particolarmente le cardiochirurgie e le ortopedie degli ospedali che hanno un’alta percentuale di pazienti bisognosi. La scorta di sangue svolge un ruolo fondamentale nei Pronto Soccorsi, nei reparti di chirurgia e di fronte a malattie molto gravi. Un individuo che, in seguito a un incidente, ha bisogno di sangue deve potersi trovare in una situazione di perfetta garanzia. Il sangue non si produce dal nulla e Ti chiedo se sei donatore idoneo di venire a donare Venerdì 10 novembre a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20, se non hai mai donato viene a fare gli esami come candiodato, mse lav dipendente max 2 ore di permesso per poter diventare donatore subito a gennaio e Febbraio del 2018. L’emergenza quotidiana continua e riguarda tutti i gruppi sanguigni. Abbiamo bisogno di Te, se sei in buona salute e di età compresa tra i 18 e i 65 anni e pesi più di 50 kg, per favore passa parola. Molti definiscono questi appelli una sorta di chiamata alle armi, un dovere al quale per coscienza e per maturità, nessuno che abbia una buona salute dovrebbe sottrarsi. Non aspettare, c’è bisogno di tutti e per cui anche di te!
Favria 8.11.2017 Giorgio Cortese

Devo abituarmi all’idea che ai più importanti bivi della mia vita non c’è segnaletica.