Giornata mondiale della felicità! – Benvenuto Sputnik! – Miracolo della Natura! – Etologo Solare! – A Natale con i Tuoi! – Dal salice all’aspirina. – Il popcorn…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Giornata mondiale della felicità!
Il 20 marzo si celebra la Giornata internazionale della felicità, ma non tutti sanno perché. A istituirla il 28 giugno del 2012 fu l’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, motivo per cui vene festeggiata in tutti i Paesi membri. Le motivazioni sono racchiuse nella risoluzione A/RES/66/281 che stabilisce: “L’Assemblea generale […] consapevole che la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità, […] riconoscendo inoltre di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza della Giornata Internazionale della Felicità in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica”. In sostanza la ricerca della felicità rappresenta uno dei diritti fondamentali dell’uomo e scopo fondamentale dell’umanità. Fu il consigliere speciale dell’Onu Jayme Illien a scegliere la data che ricadde sul 20 marzo per l’equinozio di primavera. Un appuntamento sentito da gran parte delle popolazioni della terra. Trentadue anni prima di istituire la Giornata mondiale della Felicità, Jayme Illien era un orfano salvato dalle strade di Calcutta dalle Missionarie della carità di Madre Teresa. Jayme fu in seguito adottato da una 45enne americana single: Anna Belle Illien che dopo aver preso con sé il piccolo fondò la Illien Adoptions International, Inc, un’agenzia no profit di Atlanta che si occupa di adozioni internazionali. Secondo l’ultimo rapporto stilato dall’ONU sulla Felicità, nel 2018 la Finlandia è il paese più felice al mondo, seguono Norvegia, che perde il primato conquistato lo scorso anno, Danimarca, Islanda, Svizzera, Olanda, Canada, Nuova Zelanda, Svezia e Australia. L’Italia è solo 47esima. La top-ten dimostra che le ore di sole hanno ben poco a che fare con la felicità. Quanto agli indicatori presi in considerazione, ci sono il pil pro capite, sostegno sociale, speranza di vita, libertà, generosità e assenza di corruzione e da noi pur troppo maiunagioia!
Favria 20.03.2019 Giorgio Cortese

Solo nel dizionario la parola successo viene prima di sudore. Certe volte l’intuizione di un istante talvolta vale una vita di esperienza

Benvenuto Sputnik!
Ho appreso dai media, Quotidiano Canavese: “… nei giorni scorsi si è schiuso l’uovo della coppia di gipeti che hanno nidificato in Valnontey, nel Parco Nazionale Gran Paradiso. Il piccolo, battezzato Sputnik dai guardaparco della Valle di Cogne, è accudito dai genitori che lo nutriranno sino all’involo, previsto nel mese di luglio.” Dopo più di cento anni è nato un Gipeto nel Parco, che bella notizia. Questa notizia non può farci dimenticare che in passato le credenze popolari sono state le più subdole in assoluto, riuscendo a influenzare profondamente il nostro rapporto con alcune specie. Certi animali nella letteratura sono stati spesso associati al concetto del “male”, divenendo oggetto di vere e proprie persecuzioni rinvigorite da credenze assurde. Da questa ignoranza era stato coinvolto anche il maestoso gipeto, Gypaetus barbatus, un uccello appartenente al gruppo degli avvoltoi ma più simile a un grosso rapace tipo, cento anni addietro fu portato all’estinzione sulle Alpi, principalmente a causa del nome comune ingiustamente affibbiatogli, ovvero quello di “avvoltoio degli agnelli”, e di rapire i bambini benché esso si nutra solo di ossa recuperate da animali morti. E pensare che nella mitologia romana si dice che fu Giove stesso a far apparire a Remo e Romolo rispettivamente sei e dodici avvoltoi per indicar loro il luogo dove avrebbero dovuto fondare Roma. Il nome scientifico del gipeto deriva dalla fusione di due parole greche, gyps, avvoltoio, e aetos, aquila è all’origine del nome, elegantissimo “gigante” del cielo. L’aggettivo barbatus viene dalla presenza di penne setolose che circondano l’occhio e scendono lungo il becco a formare una specie di barba. La nascita di Sputnik, che porta il nome del primo satellite artificiale lanciato nel lontano 1957 ci ricorda che la natura non trae età che la identifichi, ma serba i suoi poemi nei suoi mutamenti attraverso i suoi stati d’animo in quelle stagioni ove i suoi sentimenti germogliano incessantemente, donandoci le sue essenze e i suoi frutti ogni volta che si riproduce per rendere magico anche un solo istante. Auguri Sputnik quando volerai in alto lassù nel cielo potrai trasportare una stella o una domanda nelle Tue robuste zampe luminose e noi non lo sapremo mai. Tu e i tuoi simili volteggerete tutt’attorno senza muovere le ali. Un vecchio proverbio recita: “Dove vola l’avvoltoio c’è la carogna”, io aggiungerei dove nella natura selvaggia del Parco vola il Gipeto c’è energia, emozione, mistero poiché ogni cosa è un frammento imprescindibile di un insieme, di tutti noi.
Favria 21.03-2019 Giorgio Cortese

Durante la giornata non perdo tempo a discutere con gli sciocchi e gli arroganti. Hanno il dono della parola ma non quello del buon senso

Miracolo della Natura!
Il ricorso alle parole, serve per esprimere emozioni o pensieri e per comunicarle ed appunto con delle parole voglio descrivere la bontà dell’olio prodotto da Castore, Ti chiamo così come il mito domatore di cavalli perché nella vita ne hai domate di situazioni. Questo olio appena gustato ritengo che sia il Valore aggiunto al pranzo. Questo prodotto è molto più di un semplice olio ma è il succo profumato delle olive di varietà taggiasca, raccolte con cura da Castore e dai suoi famigliari e collaboratori sono poi frante nei tipici frantoi detti gumbi. Purtroppo la scrittura è limitata nell’esprimere i sentimenti che provo verso questo olio tratto da piante millenarie che ha ispirato nell’antichità quanto nella modernità. A tavola non soltanto il vino canta, anche l’olio gorgheggia, e vive in noi con la sua luce matura e tra i beni della terra con sapiente arte spremuto con l’olio della pazienza. Poi questo concetto è anche scritto nella Bibbia, Il libro dei Salmi, Antico Testamento: “Il vino che rallegra il cuore dell’uomo, l’olio che gli fa risplendere il volto”. Quanta simbologia nell’olivo e nell’olio, un ramoscello d’olivo, portato nel becco di una colomba, annunciò a Noè la fine del diluvio. Non è la sola leggenda che avvolge l’olivo e lo rende immortale. Zeus decise di dare in dono Atene che avrebbe fornito a questa terra il dono più utile. A sfidarsi Atena e Poseidone. Poseidone fornirà il cavallo, Atena l’olivo. Zeus giudica vincitrice la dea sua figlia, sostenendo che il cavallo è per la guerra mentre l’olivo è per la pace e nell’antica Israele i Re venivano unti con l’olio dai Profeti. L’olio che Pietro estrae dalle olive non è solo un corpo liquido, presenta anche un’anima, seppure non del tutto svelata e manifesta. Però c’è, nonostante sia impercettibile, è un’anima invisibile, certo, come del resto lo sono anche quelle di ogni altro corpo vivente. L’olio è proprio un corpo vivo, respira come tutti i viventi. È una materia prima soggetta a dinamiche sue proprie. Un olio che merita di essere apprezzato e con gli occhi, percepito con il naso e assaporato con la bocca. Questo olio mi da una sensazione olfattiva personale che richiama quella degli agrumi, limone, arancia, bergamotto, mandarino e pompelmo. Un fruttato maturo e fluido perché Pietro ha raccolto solo da olive in piena maturità. Grazie Castore di avermi fatto gradito omaggio il tuo ricolmo tesoro che discende dalle sorgenti dell’ulivo e da Te prodotto.
Favria, 22.03.2019 Giorgio Cortese

Solo se mi sforzo di guardare oltre, posso scoprire nuovi cieli e nuove opportunità.

Etologo Solare!
Un sabato mattina ho avuto modo di parlare con una persona che anche senza laure e titoli altisonanti è un bravo etologo. Spiego che l’etologia dal greco ethos e logos, inteso come, carattere o costume, e studio, indica una moderna disciplina scientifica che studia l’espressione comportamentale degli animali e degli esseri umani, seguendo gli stessi criteri con i quali viene condotta la ricerca in altri campi della biologia. Il termine racchiude nella maggior parte delle lingue europee l’originaria espressione tedesca vergleichende Verhaltensforschung, ricerca comparata sul comportamento, utilizzata da Konrad Lorenz, austriaco, considerato padre fondatore della disciplina. Lorenz forse ai più è conosciuto per il libro “ L’anello di Re Salomone” ed il titolo richiama alla leggenda secondo la quale Re Salomone avesse un anello che gli permetteva di parlare con gli animali e capirne il linguaggio. Il libro parla appunto del linguaggio degli animali e di come comunichino attraverso il loro comportamento. È stata la prima opera a renderlo noto tra gli scienziati e il grande pubblico. Ecco che la persona con cui ho parlato senza aver la laurea sul comportamento animale, ne conosce più di molti il linguaggio, addomesticandoli con reciproca fiducia. Nel titolo chiamato l’ho chiamato solare perché il suo nome richiama l’antico dio sole greco che secondo il mito veniva normalmente rappresentato alla guida del carro del sole che conduce da oriente verso occidente. Il poeta romano Ovidio, riprendendo il greco Pindaro, definisce meglio il carro come una quadriga tirata da quattro cavalli che soffiano fuoco dalle narici: Eòo, Etone, Flegone e Piroide. L’Etologo Solare con parole semplici ha reso pratica e trasparente il suo approccio con anatre colombi, tortore e furetti rendendo piacevole la chiacchierata con un grande messaggio divulgativo. Grazie
Favria, 23.03.2019 Giorgio Cortese

Un libro è come un giardino, una serra, un magazzino, una festa, un compagno nel cammino, un consigliere, una moltitudine di consiglieri.

A Natale con i Tuoi!
Natale si sa, quando arriva, arriva! Quest’anno arriva a Favria sabato 13 aprile ore 21.00, costo biglietto euro 10, obbligatoria la prenotazione, in ritardo di quattro mesi con la compagnia Rta Movie al Centro Giovani di Favria con la commedia nera: “Natale con i tuoi”, uno spettacolo che la compagnia teatrale porta in scena da più di 10 anni. la storia si srotola durante una nevosa vigilia di Natale, un’antica casa e due anziani coniugi, Trieste e Saverio che aspettano trepidanti l’arrivo dei loro figli accompagnati dalle loro rispettive famiglie. A prima vista sembrerebbe un Natale sereno e perfetto troviamo in un posto meraviglioso dove potrebbe esserci dolcezza, bontà, voglia di stare assieme alle persone che si amano. Quando all’improvviso arriva il dramma. Il finto equilibrio familiare viene interrotto dalla decisione degli anziani genitori di andare a vivere con uno dei loro figli: chi si prenderà cura dei propri cari? Chi di loro vorrà aiutarli a sentirsi meno soli? Fuori dalle finestre intanto continua a cadere la neve, e qui ci fermiamo per non toglierVi il gusto della sopresa, ma per vedere lo spettacolo comico dalla durata di 90 minuti di sano divertimento a Favria al Centro Giovani, Palazzo Municipale sabato 13 aprile ore 21,00, costo biglietto euro 10,00, obbligatoria la prenotazione per info tel a Simona cell. 3392230882. La Compagnia Teatrale RtaMovie è un’associazione teatrale cinematografica nata a Torino nel 1999. Dal 2002 gestisce corsi di recitazione e realizza e produce spettacoli che porta con gran successo di pubblico nei teatri di Torino e del Piemonte. L’associazione segue tutte le fasi della produzione, dalla sceneggiatura ai costumi, dalle scenografie ai casting. Una delle particolarità degli spettacoli dell’RtaMovie è che, per quanto nascano come idee per il teatro, hanno sempre molti riferimenti alla cinematografia italiana e internazionale. Anche la struttura degli stessi spettacoli ha un taglio molto cinematografico. Infatti l’idea principale è quella di riuscire a creare un genere differente, portando il pubblico che solitamente va al cinema a teatro.
Favria, 24.03.2019 Giorgio Cortese

Leggere è un cibo per la mente e tutto ciò che ha che fare con il cibo deve per forza essere buono. Ed allora non riesco a dormire se non sono circondato da libri.

Dal salice all’aspirina.
Nel 400 a.C. Ippocrate considerato il padre della medicina prescriveva un succo estratto della corteccia del salice. La sostanza base dell’aspirina come analgesico e antipiretico. Nel 1899 viene registrata l’aspirina in Germania. Il tedesco Hofmann che non ebbe fortuna infatti essendo ebreo il brevetto gli venne tolto e dato un altro tedesco. Ma dopo 120 anni è ancora sempre usata
Favria, 25.03.2019 Giorgio Cortese

Nella vita non contano i passi che faccio, ma lo sono nelle e impronte che lascio nelle persone che incontro

Il popcorn
Strano, ma vero: il popcorn è stato bandito dai cinema durante l’era del muto. Divieto che, va detto, non nascondeva alcuna forma di fanatismo o censura. Ma era dovuto a questioni pratiche: a quei tempi, i cinema erano ben arredati e i pavimenti erano ricoperti da pregiati tappeti. I proprietari non volevano che frammenti di popcorn rovinassero i loro tappeti. Tutto però cambiò durante la Grande Depressione, quando arrivò il sonoro, il cinema divenne un fenomeno di massa, le sale persero il portamento signorile degli anni 20 e i gestori capirono che il tanto odiato popcorn poteva diventare un florido business. E così fu.
Favria, 26.03.2019 Giorgio Cortese

Certe persone usano l’ipocrisia più per ingannare se stessi che per ingannare gli altri, che meschini!.
giorgioCortese