FRASSINETTO: demolita, per fare posto ad un marciapiede, un’altra cappella all’entrata del paese di Marino Pasqualone

nonostante la protesta dell’associazione “pietra su pietra”
( da IL RISVEGLIO POPOLARE del 18 giugno 2015)
L’allarme era stato lanciato alcuni mesi fa dall’associazione culturale locale “Pietra su Pietra”: “ Dopo la demolizione per “esigenze di viabilità” della cappella votiva (Pilone) detta dei Saudato, situata nei pressi del piazzale del cimitero di Frassinetto, ora anche la Cappella della Madonnina, anch’essa vicino al cimitero e luogo di devozione di tutti i frassinettesi, rischia di fare la stessa fine sempre in nome della “viabilità”.
Ma, a quanto pare, l’appello è caduto nel vuoto e nell’indifferenza di buona parte degli stessi frassinettesi, visto che nelle scorse settimane la caratteristica cappelletta, che sorgeva addossata ad uno sperone roccioso all’ingresso del paese, è stata letteralmente spazzata via per far posto ad un marciapiede che, dal piazzale del cimitero, porterà fin nei pressi della chiesa parrocchiale di Frassinetto.
A decretare la scomparsa di questi due esempi di fede popolare (il pilone votivo dei Saudato sembra fosse addirittura rintracciabile in documenti storici del 1600) sono stati di fatto i lavori di completamento e messa in sicurezza della rete viaria comunale in corso di realizzazione in varie zone di Frassinetto, attuati dal Comune in seguito ai cospicui finanziamenti  di quasi un milione di euro ottenuti grazie al progetto “6.000 campanili”.
“ Non è questo, a nostro parere, il modo per rendere bello ed attrattivo un paese come Frassinetto, – aveva scritto tra l’altro l’associazione “Pietra su Pietra”  in una lettera inviata a suo tempo al comune – che per vincere la sua scommessa per un futuro migliore deve non solo modernizzarsi, ma anche salvaguardare le proprie ricchezze naturali ed architettoniche per trasmetterle alle generazioni future. Di questo passo, abbattendo le memorie del passato, Frassinetto diventerà uguale a tanti altri paesi, che perdendo le proprie radici hanno perso le proprie caratteristiche e la propria identità”.
Comunque sia, seppure adesso Frassinetto ha due cappelle votive in meno, l’unica  nota positiva è che finalmente anche nel paese ai piedi della Quinzeina ha fatto la sua comparsa un manufatto stradale finora qui ancora pressoché sconosciuto: stiamo ovviamente parlando del… marciapiede !
Per la cui realizzazione lungo la strada provinciale si è reso tra l’altro necessario abbattere anche una vecchia pianta di noce, che svettava possente ai margini dell’ultimo tornante prima dell’entrata nel capoluogo.
Triste destino che accomuna questi due simboli della fede e della natura alpina, un tempo preziosi e venerati dai montanari, ma purtroppo oggi diventati null’altro che fastidiosi ingombri sulla strada del “progresso”.
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