Eid Mubarak – Grazie di cuore!. – Dilucolo! – Mario ha fatto un passo avanti! – Le previsioni sbagliate – Perdere la testa… – L’attesa – La Pasta Reale…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Eid Mubarak, عيد مبارك.
Nell’Islam, l’espressione Eid Mubarak che significa buona festa, è un augurio usato per le festività dell’Eid u-Fitr. La festa del Eid al-Fitr è una festa gioiosa, durante il quale Musulmani, dopo i sacrifici del mese di digiuno, Ramadan, rendono grazie a Dio per averli sostenuti nello sforzo. Durante questa festa assolvono un altro pilastro dell’Islam che è quella raccolta della zakat, ovvero l’obbligo dell’ elemosina che spetta ai bisognosi. La festa si celebra la mattina con una preghiera di gruppo e successivamente con visite ai parenti e amici, doni, banchetti, elemosina ai poveri e dolci tradizionali di tutti i tipi. In questo giorno, i musulmani sono anche incoraggiati a perdonare e dimenticare tutte le differenze con gli altri o animosità che si sono verificati durante l’anno.una festa di fratellanza dove sperano di trattenere questi sentimenti per tutto il resto dell’anno. Perché lo scopo del Ramadan alla fine é questo e a tale scopo viene commemorato il Eid. Questo avviene il primo giorno del mese di Shawwal, dopo l’interruzione del digiuno di Ramadan. Dopo questa gioiosa festa e la preghiera i musulmani si augurano l’un l’altro Eid Mubarak. Una curiosità questa formula augurale non è in uso in Turchia, ove è comune l’espressione Bayramin Mubarek olsun, possano le tue festività essere benedette. Nel 2001 gli Usa dedicarono un francobollo all’Eid, poi ristampato negli anni seguenti.
Favria 19.06.2018 Giorgio Cortese

Nella vita di ogni giorno non aspetto che la mia nave arrivi in porto, ma gli vado incontro nuotando contro le onde.

Grazie di cuore!
Ai Commercianti che ci hanno omaggiato per la festa sociale di Favria, chiediamo scusa per eventuali refusi ed omissioni di nomi ma vogliamo dirvi sinceramente GRAZIE DI CUORE!
Baima calzature, Bar Italia, Bar Mes vejos, bar Rosa bianca, Baraonda, Accomo Roberta, Arro, Berta confezioni, centro Vodafone , fioraia clorofilla , come una volta lavanderia, Conad, Beda ferramenta, Cortello Loris, Crai, Cremeria Feira, Diego ottica, Emporio Luisa ,Ethen frutta di Fortebraccio, Farmacia Babando, Feira formaggi, fiori Silvia , Fratelli Castagna, Gastronomia Nizzia, Bernardon, Il Bello delle donne, In boutique di Elvira Ciampolillo e Antonello Ciullo, Jolie Maison, Latteria Renza, Lorella estetica, Luana Egle sartoria, macellaio Brunetto Bel Claudio, merceria Annisa, Moda idea, panetteria la Boulangerie, Notari Aurora edicola, onoranze funebri Biesta, oreficeria gioiellerie dottori, Pagliotti Elio, panetteria San Rocco, Panetteria Bacolla, Panetteria Dolci idee, Oasi di Bellezza di Iannizzi Stesy, piccolo principe, Pizzeria Da leo, Pizzeria gli amici, Pizzeria pecora nera, pizzerie l’isola , Ruffatto Fulvia, Varrese e Forneris,Tabaccheria il trattino di Vallero Vincenzo, Tappo Rosso Capuano, Vallosio tabaccheria. Non solo commercianti ma degli amici l’associazione pescatori laghetto Valentino Favria. In conclusione grazie commercianti, grazie a tutti da chi ci ha offerto a chi no perché se non ci fossero i i negozi e le attività commerciali ed artigianali in Favria, la nostra Comunità non sarebbe viva ma solo un paese dormitorio. Grazie di cuore commercianti per il Vostro lavoro e anche perché date una mano alle associazioni del paese per le varie feste . Grazieee.
Favria 20.06.2018 Giorgio Cortese

Penso che ogni giorno non è un problema quello che incontro, è di solito un’opportunità.

Dilucolo!
Che strana parola, il dilucolo significa la prima luce del mattino, all’all’alba. Dal latino diluculum, derivata da dilucere, essere o farsi chiaro, letteralmente il primo albore del giorno. Oggigiorno vengono inventate un mucchio di parole nuove per descrivere un mucchio di cose e concetti straordinari, ma di nuove parole per descrivere l’alba no. Ci sono solo le solite, ma cercando bene si trovano parole dotte e dimenticate che sono come nuove, come dilucolo. Il suono della parola mi ricorda qualcosa di piccolo, il barlume dell’alba che dura pochissimo prima che la luce del sole irrompa nella volta del cielo. Certo se si vuole fare i ricercati si può parlare di albore di albore. E l’aurora ha un che di affettato, epico. Il dilucolo, invece, sa di modesto, di piccolo, di importante, come la nostra vita di ogni giorno.
Favria, 21.06.2018 Giorgio Cortese

Nell’affrontare la giornata quotidiana devo essere pronto a tutto, anche ai colpi bassi della vita.

Mario ha fatto un passo avanti!
Ciao Mario quando ho appreso della Tua dipartita ho constatato un grande vuoto fra tutti coloro che ti hanno conosciuto qui nel Gruppo Alpini di Favria. Caro Mario vogliamo ricordarti con il cappello e la voglia di fare bene del bene con il Banco Alimentare. Cerco la Tua morte lascia un vuoto e Tu hai fatto un passo avanti. Sei stato con noi nel gruppo per anni, hai condiviso gioie e dolori. Sei venuto alle manifestazioni e gite condividendo sempre i valori alpini. Ti vogliamo ricordare caro Mario, quando al sabato pomeriggio passaVi in sezione con il Tuo modo di fare bonario. Adesso che Ti abbiamo temporaneamente perso perchè pensiamo che sei già nella gloria nel Signore e magari fai ridire la combriccola di angeli e cherubini con qualche Tua storiella. Adesso e’ doveroso , fare sapere a tutti che per Noi eri importante è stato importante per noi, chi eri veramente, senza lasciare niente al caso. Senza lasciare che altri parlino di quello che facevi e come Ti comportavi ma soprattutto vorremmo che tutti sapessero la Tua allegria e la Tua gioia di vivere il Tuo entusiasmo e lo spirito vitale che hai spigionato continuerà a sostenerci, nel tuo ricordo, rallegrando le nostre giornata. Alla moglie Domenica, ai nipoti, fratello e sorella e relativi famigliari diciamo solo coraggio e ci stringiamo con il Vostro dolore e tutti non dobbiamo chiederci perché ci ha lasciato ma ricordare sempre il grande bene che ci ha voluto, perchè più forte della morte è l’amore! Ciao Mario
Favria, 22.06.2018 Giorgio Cortese

Ci sono due cose che non tornano mai indietro nella vita, una freccia scagliata e un’occasione perduta.

Le previsioni sbagliate
Per Socrate i libri avrebbero rovinato la capacità di ricordare. La Regina Elisabetta d’Inghilterra davanti ad uno degli esempi di macchine tessili, temette che le sue povere cucitrici sarebbero diventate mendicanti. Nel 1883 in America il giornale medico The Samitarian si scagliava contro l’educazione dei bambini le per troppe ore di scuola che avrebbero stancato le menti e intorpidito i corpi. Mezzo secolo dopo la rivista musicale Gramophone metteva in guardia dagli effetti nefasti della radio, che distraeva i bambini dai compiti. Nel 1926 dicevano che l’invenzione del telefono avrebbe ucciso gli incontri faccia a faccia. Nel 1950 l’agenzia Associated Press profetizzava che le donne sarebbero diventate tutte più alte, più di un metro e ottanta, con il 44 di scarpe ed il loro avvento al potere, allora dicevano che nel 2000 avrebbero occupato posizioni apicali in tutti i campi e diventavano capi delle nazioni, beh a questa ultima previsione rispondo magari, forse si farebbero meno stupidaggini
Favria, 23.06.2018 Giorgio Cortese

Nella vita quotidiana non sai mai cosa c’è dietro l’angolo. Potrebbe essere tutto. Oppure potrebbe essere nulla. Devo continuare a mettere un piede davanti all’altro, e poi un giorno mi guarderò indietro e scoprirò di aver scalato una montagna.

Perdere la testa…
L’altro giorno entro in un bar a bere un caffè quando ho visto una persona che ha perso la testa! Questa persona era seduta ad un tavolo, ho visto la testa rimbalzare via come un pallone pieno di aria, mentre il corpo è rimasto lì seduto e le mani continuavano a digitare parole sul cellulare ad un ritmo forsennato. Istintivamente mi sono chinato a raccogliere la testa e non ho potuto non leggere cosa stava continuando a digitare. Le sue mani scrivevano commenti al vetriolo sui social, parole minacciose, offensive e scurrili, piene di odio e di rabbia. Mi sono ritirato di scatto ho pagato il caffè e sono andato via. Uscendo pensavo che molte volte stacchiamo la testa dal corpo, personalmente mi capita leggendo un buon libro, oppure passeggiando la domenica mattina e fermarmi ogni tanto a riflettere, con la mente libera di vagare. Certo se una persona rimane occupata sempre sui social ad inveire con odio, si può perdere veramente la testa e fare anche dei danni.
Favria, 24.06.2018 Giorgio Corteset

Nella vita ci sono esseri umani tanto abili da trasformare in vantaggio altrui quello che torna a loro favore, e così sembra che concedano ad altri una grazia quando invece sono loro che la ricevono.

L’attesa
Mi sono trovato con altri concittadini ad aspettare il passaggio del Giro a maggio s Favria. Ho trovato il cari amico Splendente, nome di fantasia prendendo una parte del significato del suo nome e parlando con lui non ho potuto pensare che la vita raccoglie in un attimo infinite attese. E l’attesa è una finestra mezza aperta che fischia di speranza. E poi in spagnolo aspettare si dice “esperar” , perché in fondo aspettare è anche sperare. Ogni attesa, una promessa meravigliosa. Le cose lente sono le più belle. Bisogna sapere aspettare nella vita. Dietro l’attesa, c’è tutto: il permesso gratuito di dialogare con questo mio caro amico. Ecco passa il Giro, i ciclisti veloci sulle scintillanti biciclette dalle maglie con i colori sgargianti . Passano veloci e solo allora sai quant’è bello ciò che aspetti, è bella anche la sua attesa. In un minuto sono passati e la lunghezza di un minuto dipende tutto da una virgola. Basta aspettare. Basta, aspettare. Nella vita di ogni giorno siamo sempre in attesa che qualcosa di straordinario possa accadere nella nostra vita, senza prender atto che siamo noi a doverlo creare. Se si ascoltasse davvero il cuore!
Favria 25.06.2018 Giorgio Cortese

La Pasta Reale.
Da bambino al sabato mia nonna comprava la Pasta Reale per il pranzo della domenica. La Pasta Reale è un primo piatto preparato con un impasto a base di uova, farina, parmigiano, prezzemolo e sale, da cui si ottengono curiosi dadini da cuocere in brodo di carne. Un delizioso piatto caldo che, consumavano di domenica. Ricordo di questo piatto che oltre ad addolcire le fredde domeniche invernali mi regalava colore e vivacità alla tavola. Quanti ricordi del brodo con la pasta reale che mi preparava mia nonna. Erano delle palline gialle che mi piacevano moltissimo. La Pasta Reale si chiama anche pasta choux, in francese cavoli, una pasta di gusto neutro molto usata sia in pasticceria che in gastronomia. Una possibile etimologia del nome può essere la forma tonda, simile ad un cavolo verza, che assumono i gusci di bignè cotti. Sono infatti una delle applicazioni più comuni di pasta choux. Le origini di questa pasta da non confondere con quella siciliana alle mandorle sono di umili e l’etimologia incerta, ma pare che il primo uso attestato del termine sia riferito a una tipologia di pane ripieno cotto sotto le ceneri. La ricetta della pasta choux sembra che nacque durante il Rinascimento alla corte di Firenze, per essere poi esportata in Francia a metà Cinquecento dai cuochi al seguito di Caterina de’Medici andata in sposa al futuro re Enrico II di Valois. La paternità della preparazione viene attribuita al capo pasticcere mediceo Penterelli, perfezionata dal suo successore Popelini. Fu verso l’inizio del XIX sec. che la ricetta prese il nome di pasta choux, perfezionata con la farciture di crema pasticcera o crema chantilly da Jean Avice. Tornando ai miei ricordi di bambino, abbianata alla paste reale ed al brodo c’era il bollito e da quel brodo di carne di immergeva la pasta reale
Favria. 26.06.2018 Giorgio Cortese

Il problema è che non abbiamo bisogno di nuove idee, ma abbiamo la necessità di non avere più vecchie idee
giorgioCortese