Dopo i lupi, tornano i cinghiali. Scorrazzano attorno alle case di Ornella De Paoli

RONCO. Non solo i lupi, ma anche i cinghiali sono tornati a scorrazzare in valle e in particolare nelle zone comprese nel Parco nazionale del Gran Paradiso.
tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
Dopo l’invasione di oltre due decenni fa, quando i cinghiali, animali fino allora mai visti su queste montagne, avevano devastato il territorio accanendosi su orti, campi, prati e pascoli rientranti nell’area protetta, dove trovavano rifugio sfuggendo ai cacciatori, il loro numero in tali zone si era drasticamente ridotto in seguito ai piani di contenimento effettuati dal parco.
Per arrivare a questo, però, ci erano volute proteste e raccolte di firme da parte della popolazione, indignata per il dilagare del fenomeno a cui allora il Parco cercava di far fronte con la cattura tramite apposite gabbie, rivelatesi poi inefficaci. Adesso, i cinghiali hanno fatto la loro ricomparsa in vari luoghi, come nelle vicinanze di Lasinetto e di altre frazioni della Valle di Forzo, dove scavano buche nei prati e di notte si sentono grugnire in mezzo alle case.
Non sono i soli animali, però, ad avvicinarsi ai centri abitati. Con il calare della notte in questi villaggi alpini (ma, come è noto, succede anche nelle città) è tutto un via vai di animali selvatici alla ricerca di cibo facile.
Animali che, evidentemente, non hanno più un grande timore dell’uomo, come faine, furetti, ghiri, per non parlare delle volpi, considerate ormai, come succede per cani e gatti, componenti delle piccole comunità paesane, dato che ogni borgata ritiene di avere la “sua” volpe, quella che viene a far visita ogni sera davanti alle porte delle case e dei pollai, nonché ai bidoni della spazzatura.
Poi ci sono le civette e i gufi che gridano nel buio sugli alberi di orti e giardini e le vipere, le quali preferiscono il giorno ed il sole, avvistate in gran numero nei mesi di luglio ed agosto in posti che non dovrebbero essere il loro habitat e che invece, a quanto pare, prediligono.
Sono state viste, infatti, un po’ ovunque in tutta la Valle Soana, sia sulle strade carrozzabili, che nei centri abitati. C’è chi ne ha vista una aggirarsi nei dintorni delle abitazioni nonostante la presenza di umani chiassosi, chi ne ha avvistata un’altra serpeggiare veloce sui gradini di casa e trovar rifugio nella cantina sottostante e chi, addirittura, racconta di aver bloccato, e soppresso, una vipera che aveva varcato la soglia della cucina.
«Ci mancano ancora gli orsi, poi non usciremo più di casa» è la battuta ricorrente quando i valligiani
parlano di tale argomento. Già, gli orsi. Lo scorso anno correva voce che avessero fatto la loro comparsa nelle vicine Valli Sacra e Chiusella. Notizia mai smentita, né confermata. Ma se c’erano veramente, che fine hanno fatto?
Ornella De Paoli