CS UNCEM ddl Piccoli Comuni in Aula al Senato 14 9 2017

PICCOLI COMUNI: DISEGNO DI LEGGE IN AULA AL SENATO IN SETTEMBRE
La legge sui piccoli Comuni sta finalmente imboccando la dirittura d’arrivo. La conferenza dei presidenti di gruppo del Senato, infatti, ha inserito nel calendario d’aula del mese di settembre l’approvazione del provvedimento che quindi, qualora non emergessero problemi dell’ultima ora, potrebbe diventare legge nel giro di un mese.
Soddisfazione in proposito viene espressa dall’on. Enrico Borghi, presidente Uncem e relatore del provvedimento alla Camera insieme agli onorevoli Iannuzzi e Misiani: “È molto importante questa decisione della capigruppo del Senato, che spero sia anticipatrice di un largo consenso in aula come già avvenuto esattamente un anno alla Camera. I piccoli Comuni italiani attendono con ansia questo provvedimento, dopo quattro legislature infruttose, e per questa ragione e’ importante chiudere rapidamente e bene l’esame della legge”. La norma nasce da una iniziativa dell’onorevole Realacci, primo firmatario del provvedimento, e che il relatore della legge al senato è il senatore Stefano Vaccari.

vedi anche
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tratto
da Repubblica
ROMA – Un fondo da 100 milioni di euro, attivo dal 2017 al 2023, che dovrà finanziare gli investimenti nei piccoli Comuni, quelli con meno di 5mila abitanti, schiacciati dai vincoli del Patto di Stabilità. È questo il punto focale del disegno di legge che approda oggi nell’Aula della Camera per la discussione generale. Il voto finale è previsto per la fine del mese, poi il provvedimento passerà al Senato.
Dopo un percorso durato diversi anni (l’esame è iniziato a settembre del 2013), la prima lettura del provvedimento si avvia così verso la conclusione. Porterà semplificazioni in materia di banda larga, norme sugli alberghi diffusi e sul dissesto idrogeologico. I contributi stanziati saranno impiegati per la riqualificazione del patrimonio immobiliare in abbandono, la manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole, la possibilità di acquisire case cantoniere e tratti di ferrovie dismesse da rendere disponibili per attività turistiche, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta.
Aiuti utili, insomma, per lo sviluppo strutturale, economico e sociale delle aree in condizioni di maggior difficoltà. Come dimostra infatti lo studio del centro di ricerche Cresme per Legambiente e Anci (Associazione nazionale comuni italiani) di 5.627 piccoli enti, pari al 69,9 per cento del totale dei comuni italiani, sono ben 2340 quelli che soffrono di un forte disagio demografico ed economico. Paesi in via d’estinzione, divorati dallo spopolamento, spesso roccaforti di saperi e tradizioni che rischiano di trasformarsi in borghi fantasma.