Che bello mangiare con gli amici. – L’arma di un essere è il suo odore! -Se la pioggia….- Lista. – Pensiero. – Res Gestae Favriesi, la cura della Rusa 1927- 1929 III parte. – Il motto Arduinico ….Le pagine di Giorgio Cortese

Che bello mangiare con gli amici
Fino dai tempi più antichi gli esseri umani, come ogni altra specie sul pianeta, hanno interagito con la natura in base a un imperativo dominante: sopravvivere. Per lunghissimo tempo tale imperativo si è fondato, oltre che sul bisogno di proteggersi da ambienti climatici a volte molto avversi. Ecco che allora è nata la soprattutto sulla capacità di risolvere a proprio favore l’alternativa tra mangiare o essere mangiato. In seguito la convivialità tra esseri umani ha generato Le civiltà a tavola e l’alimentazione ha creato cultura Secondo alcuni dati, riferiti alla popolazione italiana calcolati per una vita media di 82 anni, passiamo 4 anni della nostra vita a cucinare e 6,5 anni a mangiare, e allora le ore più belle della nostra vita sono tutte collegate, con un legame più o meno tangibili, a un qualche ricordo della tavola. C’è un antico detto che recita:” Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei”, infatti gli i animali si nutrono, l’uomo mangia e solo con gli amici come oggi al raduno dei Petilini si sa mangiare, perché l’atto del mangiare è incorporare un territorio, conoscere delle tradizioni musicali come il ballo della tarantella, stringere amicizie altrimenti impossibili fuori dalla convivialità. Ritengo che quando sono impegnato a mangiare, il cervello dovrebbe essere il servitore dello stomaco, perché come esseri umani siamo ciò che mangiamo. Quando assaporo del buon cibo ed in buon compagnia come oggi, il cibo lo si schiaccia dolcemente tra lingua e palato e poi lentamente fresco e delizioso, comincia a fondersi per bagnare il palato molle, sfiorare le tonsille, penetrare nell’esofago accogliente e infine si adagia nello stomaco che ride di folle contentezza. In giornate come questa gli amici arrivano nel mio animo e come rose fioriscono dandoti i colori della loro vita. La vita a volte mi regala delle sorprese, spesso capitano nei momenti in cui meno me lo aspetto, e a volte mi arrivano da dove non credo che possono arrivarmi, sono gli amici che mi dissetano ogni giorno l’animo, mi insegnano a sentire il vento sulla pelle, a riconoscere le stelle, mi regalano sorrisi e momenti da custodire e da ricordare nei miei momenti di silenzio.
Grazie a tutto il Direttivo dell’Associazione Petilini Piemonte, grazie a Francesco, GRAZIE A TUTTI.
Favria 13.06.2015 Giorgio Cortese

Nella vita, quando tutto mi porta a desistere, è proprio allora che trovo dentro di me la forza di resistere

L’arma di un essere è il suo odore!
Sera primaverile, seguo un profumo che sta per spegnersi, assaporo il profumo del fieno tagliato, ma non sospetto che sia l’odore della morte. Se il profumo è il fratello del respiro, allora ritengo che noi tutti profumiamo del profumo dell’eternità, ma non abbiamo l’olfatto per sentirlo. I profumi e i colori e i suoni si rispondono come echi lunghi che di lontano si confondono , e se l’odore fosse visibile, come lo è il colore, vedrei un giardino d’estate nelle nubi dell’arcobaleno, ma purtroppo chi dipinge i fiori, non può dipingerne l’odore. Un profumo è un gesto, una sensazione. Un profumo, è la porta aperta sul meraviglioso. Una questione di pelle, di contatto, di emozione, la magia in diretta. Le fragranze possono essere più di un piacevole accessorio. Un grande profumo è un’opera d’arte. E’ poesia silenziosa, invisibile linguaggio del corpo. Può dare nuove sensazioni alla mie giornate, arricchire i miei pensieri e creare pietre miliari nelle nostre memorie. Ma una fragranza è emozione liquida. Nella vita colui che domina gli odori, domina anche gli animi degli esseri umani. Possiamo nella vita chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore, davanti alla bellezza, e tapparci le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non possiamo sottrarci alla magia suadente di un profumo, perché l’occhio può essere ingannevole, non l’odorato. Certi profumi mi fanno stare bene e lo sento subito, come l’odore del caffè prima di berlo, o il profumo del pane prima di morderlo. Nessun caffè può essere buono al palato se prima non manda una dolce offerta aromatica alle narici. Al mattino presto s’intrecciano bene, il profumo del caffè espresso e quello delle possibilità inespresse. Certe persone che incontro nella giornata il loro profumo non è solo l’accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto, ma l’avviso a fiuto che preannuncia il loro arrivo e prolunga la loro partenza. Secondo un detto gli Dei creano gli odori, gli uomini fabbricano i profumi. Certo nulla è più memorabile di un odore, un profumo può essere inatteso, momentaneo e fuggevole, e tuttavia evocare un episodio della mia infanzia, una gita in montagna, un altro, una spiaggia ad agosto, un altro ancora un pranzo in famiglia con un bell’arrosto. Ma avete presente quante vite può avere un arrosto? Basta un profumo a cambiarne la sorte! E si, gli odori esplodono morbidamente nella mia memoria come mine di ricordi, cariche nascoste nella massa cespugliosa degli anni e, nulla sveglia un ricordo quanto un odore. I due odori che risvegliano maggiori sensazioni sono quelli del pane caldo e della terra bagnata dalla pioggia. I profumi sono dei potenti maghi che possono trasportarmi attraverso gli anni che ho vissuto. Ma purtroppo il mio linguaggio non vale nulla nel descrivere il mondo degli odori e certi giorni dovrei essere come una rosa che non ha bisogno di parlare ma si limita a diffondere il proprio profumo e se ripenso al passato rifletto che è l’unica cosa morta che ha un dolce odore. Per fortuna che nei giorni tristi conservo sempre alcune gocce di felicità che è il profumo dell’anima
Favria, 14.06.2015 Giorgio Cortese

Ritengo che quando prendo coscienza della mia totale mancanza di talento, allora ho un lampo di genio

Se la pioggia….
La pioggia è vita, la pioggia è la discesa del cielo sulla terra; senza la pioggia, non ci potrebbe essere vita. Quando tempo addietro sono stato sorpreso da un acquazzone ho capito un concetto che mi è utile anche per la vita quotidiana. Se la pioggia mi sorprende a metà strada, e cerco di camminare più in fretta per trovare un riparo, nel passare sotto alle grondaie o nei punti scoperti mi bagno ugualmente. Se invece ammetto sin dall’inizio la possibilità di bagnarmi, non mi affanno pur bagnandomi lo stesso, devo avere la stessa disposizione d’animo, per analogia, vale in altre occasioni della vita.
Favria 15.06.2015 Giorgio Cortese

Se potessi osservare il mio animo lo vedrei simile al vestito di un povero, e dove è stato rammendato più volte che li è più forte.

Lista
Si fa presto a dire lista, preparare la lista della spesa, lista degli impresentabili, lista navale, lista di carico, lista di leva, lista di attesa e lista nera. Questa parola viene usata per innumerevoli scopi, deriva dall’antico tedesco list con il significato di orlo, striscia. Il significato primitivo era di striscia o benda di tela e forse il lemma tedesco deriva dal latino licium , filo. Ma potrebbe derivare anche dall’antico verbo leisan, con il significato di cosa che procede in torno, da qui in italiano la parola lesto. Come si vede la parola si è prestata a numerose interpretazioni. E così indichiamo come lista una striscia, un pezzo lungo e stretto di stoffa, panno, pelle, o carta. Per estensione il segno tracciato a mano o impresso tipograficamente, in forma di striscia più o meno larga, di colore diverso da quello dello sfondo. Nei cavalli, la striscia bianca più o meno prolungata che talvolta corre lungo il naso. In araldica, nastro svolazzante posto sotto lo scudo e caricato del motto, o sopra lo scudo e caricato del grido di guerra. È stata detta talora lista anche la striscia di pietre che orla i marciapiedi, in particolare a Venezia, la lista era una volta, il tratto di strada dinanzi al palazzo di un ambasciatore, segnato da pietre bianche, dentro il quale vigeva l’immunità diplomatica. Negli stabilimenti di filatura delle fibre tessili, liste di carderia, cascami di lana che si raccolgono alla base delle carde. La lista come si vede può anche essere un foglio di carta, in origine in forma di lunga striscia, poi in genere di qualsiasi formato, che contiene una serie ordinata di nomi o di altre indicazioni; quindi, comunemente nota come elenco, come la lista degli assessori o dei ministri. Ma esiste anche la lista di proscrizione dal latino proscribere, proscrivere. Nell’antica Roma, in origine, l’avviso affisso in pubblico che annunciava la vendita all’incanto dei beni di un debitore; in seguito, ogni pena, e in particolare l’esilio, e la morte, che includendo la confisca dei beni ne comportava la vendita; nei tempi moderni, esilio, il tutto tra origine dalle prime che furono compilate da L. Cornelio Silla nell’anno 82 a. C. per colpire i suoi avversari politici. Ma esiste anche la lista degli invitati ad una festa, una lista dei candidati ad una elezione, la lista dei cibi e delle vivande, la lista dei vini nei ristoranti. La lista della spesa, ovvero l’elenco dei prodotti da acquistare per le occorrenze domestiche. Presentare la lista delle spese, nota o distinta, l’elenco delle spese sostenute, in genere per ottenerne il rimborso. Lista di nozze, elenco di articoli che una coppia di futuri sposi desiderebbe ricevere come dono di matrimonio, generalmente depositata presso negozî appositamente dedicati o sui loro siti web. Lista delle parole, elenco delle unità lessicali che ne fanno parte, ordinate alfabeticamente, con o senza indicazione della frequenza con cui ricorrono, oppure disposte in successione di frequenza. Liste elettorali, elenco dei cittadini ai quali è riconosciuto il diritto di voto nelle elezioni politiche o amministrative. Lista dei candidati con l’elenco dei nomi che ciascun partito presenta in vista delle competizioni elettorali. Lista civica, quella con cui si presentano alle elezioni gruppi non esplicitamente legati a partiti politici ma accomunati da particolari interessi locali o di categoria, da qui c’è il termine di rappresentante di lista, la persona delegata da un partito a controllare la regolarità delle operazioni di voto e di scrutinio presso un seggio elettorale. Da qui lo scrutinio di lista nelle elezioni in cui il voto non è attribuito a un singolo candidato ma a un’intera lista di candidati. Per lista unica si intende quella che presenta una serie di candidati unici per un gruppo di partiti o un’intera coalizione, c’è poi la lista civetta, nell’attuale sistema elettorale italiano, lista presentata da un gruppo di candidati di una delle due coalizioni al solo scopo di danneggiare altre liste o per tentare di arginare la sottrazione di voti determinata dal procedimento tecnico dello scorporo. Esiste la lista navale, l’elenco in cui sono registrate le navi, militari e mercantili, di una nazione, con le loro principali caratteristiche. Lista di carico, documento compilato da un ente pubblico per l’accertamento delle entrate relative a fitti, censi, canoni, livelli e ogni altra prestazione periodica, e trasmesso agli organi incaricati della riscossione. Liste di leva, elenchi compilati dai comuni e contenenti i nominativi di coloro che entro l’anno compiono 18 anni, i coscritti, redatte regolarmente nel febbraio di ogni anno finché il servizio militare era obbligatorio, attualmente vengono prodotte solo a titolo informativo per il Ministero della Difesa, in caso di eventuali situazioni di crisi. Liste di trasferimento, nel gioco del calcio e in alcuni altri sport, elenco che viene compilato prima dell’inizio di ogni attività di una nuova stagione dalle varie società, e che comprende gli atleti lasciati liberi, i quali perciò non sono più tenuti a soddisfare obblighi o doveri verso la società stessa. Liste settimanali, nella contabilità dei lavori eseguiti per conto dello stato o di enti pubblici, moduli sui quali sono registrati dall’assistente le giornate lavorative di operai, i mezzi e strumenti di lavoro, e le provviste fornite dall’appaltatore a norma di contratto per i lavori non contabilizzati a misura. Liste di attesa, negli aeroporti, elenco dei viaggiatori che, privi di prenotazione, attendono l’eventuale disponibilità di posti liberi su un aereo in partenza, ma mettere in lista di attesa, anche in senso figurato, persone che sono in attesa di un posto di lavoro, o di una prestazione ospedaliera o sanitaria, o di una sistemazione abitativa. Lista civile, con riferimento ai regimi monarchici, deriva dall’inglese civil list, a sua volta dal francese, liste civile, espressione usata da taluni come sinonimo di dotazione della corona, da altri per indicare quella sola parte della dotazione che consiste in una somma annua corrisposta al sovrano come assegno personale. Lista nera, in genere, elenco o serie di persone verso le quali si tiene un atteggiamento di ostilità, di sospetto, si dice anche libro nero. La lista nera è stata durante le due guerre mondiali, elenco, tenuto dalle autorità dei paesi belligeranti, che comprendeva i nomi delle ditte, imprese, fornitori, armatori, che, per sospetto di contrabbando con i paesi nemici, erano esclusi da un traffico. Nella storia dei conflitti del lavoro si incontrano anche varî casi di liste nere e liste bianche, ossia elenchi di persone o di imprese con cui le organizzazioni sindacali dei lavoratori o dei datori di lavoro vietavano o consentivano ai loro iscritti di avere rapporti. Ed io, in che lista sono! In qualche lista nera? Mah! E voi che mi leggete in che liste siete?
Favria, 16.06.2015 Giorgio Cortese

Nella vita di ogni giorno devo cercare di non pensare al passato, anche se non è facile. Devo sforzarmi di lasciare indietro tutta la mia infelicità. Uno sguardo all’orizzonte, dove c’è sempre qualcosa di bello che mi aspetta, e una nuova vita per ricominciare.

Pensiero
Oggigiorno chiamiamo progresso gli inferni autostradali, gli squallidi ipermercati, le solitudini urbane, le avidità forsennate. L’avidità umana è un pozzo senza fondo, che esaurisce le persone che ne sono contagiate nello sforzo incessante di soddisfare il bisogno senza mai raggiungere la soddisfazione. Questo porta a quello stato nell’animo che viene chiamato disperazione e che è spesso non altro che la dolorosa avidità d’una speranza non esaudita. La vita può essere felice e magnifica, ma certi giorni questo pensiero l’ho dimenticato. L’avidità cerca di avvelenare il mio animo, cerca di fare precipitare tutti nell’odio, ha condotto delle persone a fare le cose più abiette. Come bipedi pensanti abbiamo i mezzi per spaziare ma ci richiudiamo sempre di più in noi stessi. Purtroppo l’’avidità, la rabbia e la stupidità vanno sempre insieme. Quando leggo che avviene qualcosa di male, se osservo con attenzione, vedo che è in relazione con queste tre cose. Se guardo una notizia positiva mi accorgo che non manca di saggezza, umiltà e coraggio. Nella vita gli avidi sono traditi dalla loro stessa passione che della malizia altrui, perché le persone avide di potere incontrano la loro rovina nel potere.
Favria, 17.06.2015 Giorgio Cortese

Niente è davvero difficile se lo si condivide con altri per raggiungere la comune meta

Res Gestae Favriesi, la cura della Rusa 1927- 1929 III parte
Nonostante i lavori eseguiti nei precedenti anni, la roggia necessita di continue manutenzioni, ecco una lettera di protesta pervenuta al presidente del consorzio irriguo Favria –Salassa-San Ponso
Da F.lli Bianchetta
Commercio legnami da lavoro
Torino
Via Chivasso 1
Deposito a Salassa Canavese
Salassa 6 maggio 29
Egregio signor Presidente del Consorzio del Canale
Di Favria – Salassa –San Ponso
Nel tratto di di detto canale sopra il partitore nel comune di Salassa ka sponda sinistra trovasi distrutta e lascia riversare l’acqua nel mio terreno. Prego la S.V. a volere provvedere al riguardo e le sarò grato se in un sopraluogo che spero vorrà fare, mi terrà avvisato del giorno e dell’ora per trovarmici.
Anticipatamente la ringrazio
Distintamente salutandola
Segue firma di Angelo Bianchetta
SPURGO DELLA ROGGIA
19 giugno 1929
ELENCO OPERAI DELLA DITTA S.A. FIMCA
Coha Bernardo, Coha Domenico, Perino Sebastiano, Raffagnotti Antonio
VII Prefetto di Torino
Duecento agricoltori intraprendendo lavori spurgo gratuito Roggia Comunale inneggiano Vostra Eccellenza degno Rappresentante Governo Fascista
Podestà Favria-Oglianico Ing. Truchetti
telegramma del 20 giugno 1929
al Podestà di Favria-Oglianico
Ringrazio cortese telegramma e vivamente compiacermi agricoltori di codesto comune, per bellissimo esempio di civismo da essi stao effettuato gratuitamenter lavori spurgo Roggia proprietà Comunale
Firmato il prefetto Maggioni

all’Illustrissimo Signor
Ing. Daffra
Direttore Ferrovie Cent. Del Canavese
Rivarolo Canavese

Favria –Oglianico 22.6.1929 anno VII
Ringrazio vivamente la S.V. Ill.ma e onla Amministrazione della Ferrovia Centrale del Canavese del notevole ribasso concesso a questo Comune nel trasporto degli agricoltori a Cuorgnè per lo spurgo volontario della Roggia Comunale del 19 corrente.
Dell’atto generoso che ha fatto tanta buona impressione in questa popolazione sarà data comunicazione a S.E. il Prefetto
Con osservanza Il Podestà Ing. Giovanni Truchetto

su carta intestata del Come di Favria-Oglianico
Il Podestà Constatato col sopraluogo

I ringraziamenti del podestà a tutti gli agricoltori partecipanti alla pulizia della Roggia di Favria
su carta intestata
Provincia di TORINO
COMUNE DI FAVRIA – OGLIANICO
Il Podestà
Constato col sopraluogo effettuato lungo la roggia ex Favria che nel giorno 19 corrente i lavori eseguiti gratuitamente corrisposero adeguatamente ai bisogni, ringrazia tutti gli agricoltori volenterosamente accorsi, le Ditte che inviarono operai, il Reggente del Fascio ed il Reverendo Signor Parroco di Favria che utilmente cooperarono alla buona riuscita, la Ferrovia Centrale del Canavese che ha concesso un notevole ribasso, e tutti coloro che in qualsiasi modo diedero il loro concorso.
E’ lieto far noto che S. E. il Prefetto al quale ha dato notizia dei lavori e inviato gli ossequi dei lavoratori ha risposto col seguente telegramma:
“Ringrazio cortese telegramma e vivamente compiacciomi agricoltori di codesto Comune per bellissimo esempio civismo da essi dato effettuando lavori spurgo roggia proprietà Comunale.
IL Prefetto firmato Maggioni “
FavriaOglianico, 22-6-1929 VII

Il Podestà Ing. Giovanni Truchetti

segnalazione dal Comune alla prefettura di altri lavori della Roggia:

su carta intestata
Provincia di TORINO
COMUNE DI FAVRIA – OGLIANICO
Prefetto Torino
Nuovo gruppo cento agricoltori compiono oggi gratuitamente spurgo seconda roggia Comunale, inneggiando al Governo Fascista

PODESTA’
FAVRIA – OGLIANICO
firmato Truchetti

I ringraziamenti del podestà a tutti gli agricoltori partecipanti alla pulizia della Roggia di Oglianico, lavori fatti con difficoltà per il maltempo che imperversava nel mese di agosto
su carta intestata

Provincia di TORINO
COMUNE DI FAVRIA – OGLIANICO
Il Podestà
Constato che i lavori eseguiti gratuitamente alla roggia ex Oglianico nel giorno 19 corrente, nonostante il mal tempo corrisposero adeguatamente ai bisogni, ringrazia vivamente tutti gli agricoltori volenterosamente accorsi, e tutti quelli che comunque prestarono la loro opera. Ringrazia in specialmodo coloro che nel giorno successivo vollero tornare al lavoro, a compiere l’opera che l’avversità della stagione interruppe il giorno prima. E’ lieto far noto che S. E. il Prefetto al quale ha dato notizia dei lavori ha risposto con la seguente nobile lettera: “Ho appreso con molto compiacimento la notizia dell’ottima iniziativa di un nuovo gruppo di agricoltori di codesto comune, che si appresta, con sano entusiasmo ad eseguire gratuitamente il lavoro per lo spurgo della seconda roggia Comunale. E’ un altra bellissima prova di quanto, sotto l’esempio incitatore del Fascismo, possono fare le nostre brave popolazioni.
Voglia rendersi interprete presso i predetti agricoltori dell’espressione del mio plauso
IL Prefetto firmato Maggioni “
Favria-Oglianico, 24-8-1929 VII Il Podestà Ing. Giovanni Truchetti
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Nel 1930, 16 giugno, esondazione del Malone e del torrente Fandaglia, ma questa è un’altra storia
Favria, 18.06.2015 Giorgio Cortese

Nella vita di ogni giorno non devo mai darmi per vinto, ma cercare sempre il modo migliore per far sì che l’anello debole diventi il mio punto di forza.

Il motto Arduinico
“sans despartir “comunque e sempre uniti” o secondo alcuni studiosi “senza nulla dividere” “senza venir meno al proprio dovere”, compare sul cartiglio del suo stemma araldico, in cui una fascia lega un mazzo di cinque picche (dardi) d’oro, che, stando alla tradizione, rappresenterebbero i cinque figli di Re Arduino avuti in seconde nozze da Bianca di Borgogna. (cfr. Giorgio Marchetti San Martino). Motto ancora oggi usato dai Conti di San Martino discendenti dei Conti di Pombia,così come è anche stato rappresentato nell’opera del Tesauro nel seicento. Seguendo il motto, confido che gli ideali che partirono mille anni fa dalle terre del Canavese possano essere ricordati e ancora oggi imitati.
Favria, 19.06.2015 Giorgio Cortese

Nella vita chi vuole, trova il modo di esserci, anche quando non c’è!