Cantè Magg – Leonardo a 500 anni dalla morte! – Un semplice ma importante gesto! – Ridere allunga la vita! – Inizio del Ramadan – 4 maggio la marcia militare… LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Cantè Magg
Il Cantè Magg era una questua tutta al femminile, quando gruppi di ragazzine portavano in processione l’erburin, l’alberello o una bambolina adornata con fiori di casa in casa intonavano strofe che annunciavano il ritorno di maggio e in cambio dei doni, per lo più uova, ringraziavano con le strofe benaugurali. Alla regina del Maggio si univa anche un Re del Maggio e la coppia di bambini era detta gli “Sposini”, ovvero la Dea Fanciulla e l’Uomo Verde riuniti per rinnovare la vita e la fertilità della Terra.
Favria 1.05.2019

Vivere per gli altri, non è soltanto la legge del dovere, ma anche la legge della felicità. Vieni a donare venerdì 10 maggio a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!

Leonardo a 500 anni dalla morte!
Mi viene da riflettere che se nella nostra storia c’è un personaggio che merita di essere definito “genio assoluto”, beh questo è Leonardo da Vinci. Questo personaggio di cui oggi si commemora i 500 anni dalla morte è stato pittore, scultore, inventore, ingegnere militare, scenografo, anatomista, pensatore, uomo di scienza. Se penso al Rinascimento allora penso a Leonardo che ne è l’esemplare, di cui incarna l’aspirazione di conoscenza del reale attraverso la ragione e l’esperienza; ma non solo, il suo genio creativo e la sua insaziabile curiosità, rappresentano qualcosa di universale, il desiderio innato di noi esseri umani di superare i nostri limiti. Questo genio era nato a Vinci, in Toscana, il 15 aprile del 1542, figlio illegittimo di un notaio. Nonostante fosse figlio illegittimo il piccolo Leonardo viene accolto nella casa paterna dove verrà allevato ed educato con affetto. A sedici anni il nonno Antonio muore e tutta la famiglia, dopo poco, si trasferisce a Firenze è questa è stato l’inizio della sua fortuna. La precocità artistica e l’acuta intelligenza del giovane Leonardo spingono il padre a mandarlo nella bottega di Andrea Verrocchio, un pittore, scultore e orafo acclamato e ricercato, il migliore che Firenze avesse a quel tempo e qui la personalità artistica di Leonardo comincia a svilupparsi. All’età di 20 anni, nel 1472, Leonardo risulta iscritto come maestro nella Compagnia dei Pittori, segno quindi che l’apprendistato dal Verrocchio è terminato, pur non abbandonando la sua bottega. Leonardo da Vinci possiede una curiosità senza pari, tutte le discipline artistiche lo attraggono, è un acuto osservatore dei fenomeni naturali e grandiosa è la capacità di integrarle con le sue cognizioni scientifiche. Nel 1480 fa parte dell’accademia del Giardino di S. Marco sotto il patrocinio di Lorenzo il Magnifico. E’ il primo approccio di Leonardo con la scultura. Sempre in quell’anno riceve l’incarico di dipingere l’Adorazione dei Magi per la chiesa di S. Giovanni Scopeto appena fuori Firenze. Oggi quest’opera si trova agli Uffizi di Firenze. Ma nell’ambiente fiorentino probabilmente comincia a sentirsi un po’ stretto. Forse la non inclusione fra i quattro maestri che dipingeranno le pareti della Cappella Sistina lo spingono a partire. O forse è solo il suo irrefrenabile desiderio e bisogno di scoperte, quell’ineluttabile inquietudine a percorrere nuovi orizzonti creativi, la madre di tutti i geni. Nel 1482 Leonardo da Vinci parte e si presenta al Duca di Milano Lodovico Sforza, in una lettera il suo curriculum vitae che descrive le sue attitudini di ingegnere civile e costruttore di macchine belliche nonché le capacità operative. A Milano l’’accoglienza fu buona e abiterà in Porta Ticinese con i pittori fratelli De Predis. Nel 1483, dipinge la Vergine delle Rocce nelle due versioni di Parigi e di Londra, nella chiesa di San Francesco Grande. E’ sempre di questi anni l’esercitazione per il monumento equestre in bronzo a Francesco Sforza. Nel 1489-90 prepara le decorazioni del Castello Sforzesco di Milano per le nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona. Nel 1494 come ingegnere idraulico si occupa della bonifica della tenuta sforzesca nella bassa lombarda. Nel 1495 inizia il famoso affresco del Cenacolo nella chiesa Santa Maria delle Grazie. Questo lavoro diventa praticamente l’oggetto esclusivo dei suoi studi. Verrà terminata nel 1498. L’anno successivo Leonardo fugge da Milano perché invasa dalle truppe del re di Francia Luigi XII e ripara a Mantova e Venezia. Nel 1503 è a Firenze per affrescare, insieme a Michelangelo, il Salone del Consiglio grande nel Palazzo della Signoria. A Leonardo viene affidata la rappresentazione della Battaglia di Anghiari. Tormentato dall’ansia di trovare nuove tecniche artistiche non porta a termine neanche quest’opera. In quest’anno dipingerà incompiuta anche la Gioconda, orgoglio dell’attuale Musée du Louvre a Parigi. Nel 1506 rientra a Milano, poi i suoi viaggi per l’Italia si fanno sempre più frequenti pur mantenendo Roma come punto di ritorno. Nel 1513 il re di Francia Francesco I lo invita ad Amboise. Leonardo si occuperà di progetti per i festeggiamenti e proseguirà con i suoi progetti idrologici per alcuni fiumi di Francia. Il 23 Aprile 1519 redige il suo testamento citando in esso tutte le persone che erano state vicine. Il 2 Maggio 1519 Leonardo da Vinci lascia le sue spoglie mortali e viene sepolto nella chiesa di S. Fiorentino ad Amboise. E dei resti non vi è più traccia a causa delle profanazioni delle tombe avvenute nelle guerre di religione del XVI.
Favria 2.05.2019 Giorgio Cortese

Non puoi dire di aver vissuto veramente se non ha mai fatto qualcosa per qualcuno che non potrà mai ripagarti. Vieni a donare venerdì 10 maggio a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!

Un semplice ma importante gesto!
Donare il sangue è uno dei gesti di solidarietà ed altruismo più grandi che ognuno di noi può fare. Ma dietro il semplice gesto di consapevolezza e civiltà si nasconde anche un modo per preservare la propria salute e mantenersi in forma. Il donatore è sottoposto a controlli periodici, esami ematochimici e di controllo del sistema epatico, renale e metabolico, con particolare attenzione al colesterolo, alla glicemia e ai trigliceridi. L’azione del donare comporta una presa di coscienza dell’individuo, che è stimolato a mantenere uno stile di vita sano: cura l’alimentazione facendo attenzione in particolar modo ai cibi con una dieta ricca di liquidi e di ferro ma povera di grassi; fa attività fisica periodica per mantenersi in forma, si prende maggiormente cura di sè. Inoltre non c’è nulla di più falso che pensare che privarsi del proprio sangue possa essere un pericolo per il proprio organismo. Di fatto donare aiuta a rigenerare il sangue e ne aiuta il ricambio. Durante la donazione vengono prelevati al massimo 450 millilitri di sangue su una media di circa 7 litri presenti nel nostro corpo. Recenti studi hanno anche dimostrato che donare il sangue almeno una volta l’anno aiuta a ridurre il rischio di diabete e di contrarre una malattia cardiovascolare. Questo grazie alla diminuzione dei livelli di ferritina tissutale, e quindi di ferro, che si verifica dopo la donazione di sangue. Le donazioni determinano una riduzione dei depositi di ferro e dei parametri dello stress ossidativo, aumentando il flusso ematico arterioso. Cosa significa? Esiste un rapporto positivo tra frequenza delle donazioni di sangue e prevenzione di malattie cardiovascolari. Insomma non avete più scuse. Donare il sangue aiuta voi e gli altri. Venite a donare venerdì 10 maggio a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!
Favria 3.05.2019 Giorgio Cortese

Da oggi cerco di applicare questa nuova regola, quella di cercare sempre di essere un po’ più gentile di quanto sia necessario! E non dimenticate di venire a donare venerdì 10 maggio a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!

Ridere allunga la vita!
Ridete e fatelo ogni giorno perché fa bene alla salute e alla coesione con gli altri. Con questo consiglio si celebra la giornata mondiale della risata, istituita nel 1995 da Masan Kataria, fondatore del movimento internazionale della Yoga della risata. Si tratta di una disciplina prevalentemente di gruppo, che combina la respirazione profonda propria dello yoga, alla risata incondizionata, praticata anche in assenza di umorismo e di fronte alle avversità, scatenando un risultato biochimico di grande benessere, dall’effetto antidepressivo e ansiolitico. Si sa che ridere fa bene, si dorme meglio, si ha più energia, perché la risata rende il respiro più lungo dando all’organismo una sensazione di leggerezza. Il ridere dicono che migliora la digestione. Con la risata si espellono le tossine, si riduce lo stress e quindi si vive più a lungo perché riduce anche il rischio di malattie al cuore. Insomma, se assumiamo almeno 10 minuti di risate al giorno, viviamo più a lungo ed in forma. E poi la risata è un gesto semplice e spensierato, come diceva Neruda, è il linguaggio dell’anima!
Favria, 4.5.2019 Giorgio Cortese

Ogni giorno coltiviamo i nostri sogni , seminiamo idea per realizzare il futuro qui adesso! Venite a donare venerdì 10 maggio a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8,00 alle ore 11,20 Abbiamo bisogno di Te!.

Inizio del Ramadan
Oggi 5 maggio, inizia per i credenti mussulmani il mese del Ramadan è un periodo musulmano di digiuno, durante il quale i musulmani non possono consumare cibo o bevande tra la prima luce del giorno e il tramonto. Il saoum o sawm, i araboصَوم‎, ṣawm, giovane fa parte dei cinque pilastri dell’Islam. Le donne incinte, gli anziani, i bambini e gli ammalati sono liberati da questo dovere di digiuno. Il giorno del digiuno inizia con la preghiera rituale molto presto al mattino, che è seguita da una colazione in famiglia e dalla recita di un passaggio del Corano. Durante il giorno, i musulmani cercano di pensare il più possibile ad Allah, recitano preghiere silenziose e meditano su come possono liberarsi dalle loro tendenze distruttive o peccaminose. Il digiuno è tradizionalmente interrotto dal mangiare.
Favria 5.05.2019 Giorgio Cortese

Io credo che dovremmo sempre dare indipendentemente da quello che si può ricevere in cambio e allora che aspettate a venire a donare venerdì 10 maggio a Favria cortile interno del Comune dalle ore 8,00 alle ore 11,20 Abbiamo bisogno di Te!.

4 maggio la marcia militare.
4 maggio è la marcia militare d’ordinanza dell’Esercito Italiano, composta dal maestro Fulvio Creux ex direttore della Banda musicale dell’Esercito Italiano su richiesta del generale Giulio Fraticelli all’epoca capo di stato maggiore dell’Esercito italiano. Questa marcia rappresentativa di tutto l’Esercito, è intitolato alla ricorrenza della soppressione dell’Armata Sarda e la nascita dell’Esercito Italiano avvenuta il 4 maggio 1861, viene generalmente eseguito come marcia di rassegna delle massime autorità. La Regia Armata Sarda o Esercito Sabaudo fu l’esercito di terra del Ducato di Savoia prima del Regno di Sardegna poi, attivo dal XCI-XVII secolo sino al 4 maggio 1861, data nella quale divenne nota col nome di Regio Esercito Italiano. Una precisazione anche se non è una regola, solitamente si usa il termine “Esercito Sabaudo” in riferimento al periodo in cui i Savoia detenevano il titolo ducale, mentre si preferisce “Armata Sarda” o “Esercito Sardo” in riferimento all’epoca in cui ottennero il titolo di Re di Sardegna. La fanteria costituiva la base dell’armata sarda ed era al suo interno suddivisa in diverse tipologie: Fanteria d’ordinanza nazionale, legione leggera, fanteria d’ordinanza estera, fanteria provinciale, legione degli accampamenti, corpi franchi e milizia territoriale. La fanteria d’ordinanza nazionale era costituita da personale appiedato, fucilieri e granatieri, reclutato nei territori del ducato di Savoia ed era facilmente utilizzabile sul territorio. In tempo di pace il suo organico era composto da circa 20.000 unità, ma poteva raggiungere in caso di guerra l’ampiezza di 50.000 uomini. La legione reale leggera era una forza speciale costituita nel 1774 con il ruolo di guardia confinaria per reprimere il contrabbando e salvaguardare i confini dello stato. Il corpo era costituito in prevalenza da personale straniero o comunque non legato al territorio di modo da evitare favoritismi nei confronti della popolazione locale. Il totale degli uomini in servizio massimo in questo corpo era di 2.100. Al momento del passaggio al Regio Esercito italiano, tale corpo divenne l’attuale Guardia di Finanza. La fanteria d’ordinanza estera era composta da volontari arruolati provenienti da regioni o stati confinanti coi domini dei Savoia, si contavano francesi, svizzeri, valdesi, tedeschi, siciliani, lombardi. L’organico totale era composto da circa 1.270 uomini. Fanteria provinciale, costituita all’inizio del Settecento, essa era un corpo a ferma prefissata di 20 anni ed era composto da personale non professionista. La ferma prefissata, venne ridotta in casi speciali per i savoiardi a 18 anni e per i nizzardi a 12 nel corso dell’evoluzione del corpo. Nel 1792 il contingente era composto da 20.774 uomini. Corpi franchi, erano corpi comuni a molti eserciti del XVIII secolo come a quello prussiano o imperiale che prendevano il nome dal comandante che li manteneva ponendoli al servizio dello Stato. Milizia territoriale, era il corpo dei volontari reclutati su base parrocchiale o comunale che operava prevalentemente nelle regioni montuose e sulle Alpi, oppure a sorveglianza di piccoli villaggi ed accampamenti nelle aree pianeggianti e collinari. Il corpo svolgeva anche operazioni di ricognizione ed esplorazione per l’esercito regolare. Per migliorare le qualità operative del corpo di fanteria, venne predisposto anche in Piemonte un sistema di addestramento con campi d’istruzione che traevano spunto dai sistemi d’arme di Francia e Germania. Il principale di questi campi d’addestramento si trovava nel comune di Briga Alta ed era comandato da un Generale Ispettore. Inoltre la cavalleria sarda, molto apprezzata per il valore in combattimento, era interamente di estrazione nazionale. Distintasi largamente nel corso della Guerra di successione spagnola, la forza media disponibile era di 2.420 cavalieri in tempo di pace che potevano essere raddoppiati in periodo di guerra. La cavalleria sarda includeva 3 corpi di guardie del corpo al servizio del sovrano, 120 in tempo di pace e 260 in tempo di guerra, oltre a 6 reggimenti regolari tra i quali il Piemonte reale, Savoia Cavalleria, Nizza Cavalleria, Genova Cavalleria che sono perdurati anche durante il Regno d’Italia e nella Repubblica Italiana poi. Da notare che ogni reggimento aveva uno stato maggiore, 4-6 squadroni attivi e 1 di deposito; ogni squadrone era costituito da 5 ufficiali, 6 sottufficiali, 2 trombettieri, 2 maniscalchi, 1 sellaio, 130 soldati e 100 cavalli. L’artiglieria sarda era molto simile a quella francese, organizzata in brigate e dotata ciascuna di 4/6 pezzi che componevano un treno trascinato da 300 cavalli le cui armi venivano poi assemblate sul posto. L’artiglieria si divideva al suo interno in artiglieria da campagna e da montagna, oltre che da batteria, mortai e obici. Gran parte del personale d’artiglieria veniva reclutato nella provincia di Biella ove si trovavano anche le industrie produttrici delle armi stesse. In battaglia l’artiglieria veniva assegnata alla fanteria in cinque pezzi per brigata, mentre alla cavalleria ne venivano destinati 4 per ogni brigata. Il Genio o meglio il reggimento di zappatori di sede a Casale Monferrato, era costituito da 2 battaglioni, ognuno formato da 5 compagnie, ognuna delle quali comprendeva: 4 ufficiali, 6 sottufficiali, 2 trombettieri, 88 uomini. Le compagnie venivano assegnate in vario modo alle divisioni ed erano dotate di diversi materiali da lavoro, telegrafici,. Ai lavori del genio venivano interessate anche ditte civili. Questo è l’esercito che ha contribuito alla nostra Unità!
Favria
6.05.2019 Giorgio Cortese

Se una società non garantisce i più deboli è una società perdente… sotto tutti i punti di vista, fallita. Dai una svolta vieni a donare venerdì 10 maggio a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!
giorgioCortese