CANAVESE – Parte la stagione sciistica? Nessuna certezza dal Governo tratto da Quotidiano Canavese

Alla conferenza Stato-Regioni è stata avanzata una proposta di protocollo per permettere l’avvio della stagione invernale nelle stazioni di sci

CANAVESE – Alla conferenza Stato-Regioni è stata avanzata una proposta di protocollo per permettere l’avvio della stagione invernale nelle stazioni di sci, cercando di aprire gli impianti in maniera sicura e in modo da non mettere in crisi nuovamente il sistema sanitario. Al momento, dal Governo, solo risposte negative.

«La stagione invernale deve iniziare. Le Regioni, con gli impiantisti e le loro organizzazioni, con gli Enti locali stanno facendo il massimo. Per definire regole chiare per la riapertura. Code da gestire e contingentare, riduzione del numero di persone nelle telecabine, organizzazione e distanziamento per annullare il rischio di contagi. Tre punti fermi, già chiari a tutti i proprietari e i gestori degli impianti, condivisi», dicono Tiziano Maffezzini, Presidente Uncem Lombardia, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. «Apriremo l’anno con i Mondiali di Cortina. Sfruttiamo bene quell’onda che porterà alle Olimpiadi. Non perdiamo la stagione 2021».

«Il nostro impegno sarà quello di aprire le stazioni sciistiche perché altrimenti, stando ferme, rischierebbero di perdere il 50 per cento e più di fatturato, mettendo così in gioco la loro stessa sopravvivenza». Il presidente della Lega in Regione, Alberto Preioni, interviene dopo le ultime notizie che arrivano dal governo, chiarendo quali sono gli intendimenti dell’amministrazione piemontese circa la stagione invernale ormai alle porte. «Qui nessuno vuole lo stop degli impianti. Per raggiungere l’obiettivo di aprire possiamo prendere come esempio virtuoso l’Austria, dove le stazioni sono, per l’appunto aperte, ma restano invece chiusi bar e ristoranti dei rifugi, questo per evitare gli assembramenti e il conseguente rischio di contagio da Covid. Si può, altrimenti, ragionare sul limitare gli accessi ai punti ristoro. Lo sci è comunque uno sport individuale, praticato all’aperto».

Anche l’Anci Piemonte chiede garanzie: «Vogliamo sapere quando e con quali accorgimenti potranno riaprire gli impianti. La montagna è in grave sofferenza: ci sono posti di lavoro stagionali da confermare e il settore turistico-ricettivo punta alla nuova stagione per raddrizzare una situazione a dir poco drammatica – dice Stefano Costa, a nome dei sindaci delle località turistiche sede di impianti di risalita – c’è in ballo il futuro della montagna, le società di gestione degli impianti si erano già adeguatamente organizzate per la riapertura in sicurezza delle attività nel prossimo mese di dicembre».
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