Benvenuto Sputnik! di Giorgio Cortese

Ho appreso dai media, Quotidiano Canavese: “… nei giorni scorsi si è schiuso l’uovo della coppia di gipeti che hanno nidificato in Valnontey, nel Parco Nazionale Gran Paradiso. Il piccolo, battezzato Sputnik dai guardaparco della Valle di Cogne, è accudito dai genitori che lo nutriranno sino all’involo, previsto nel mese di luglio.” Dopo più di cento anni è nato un Gipeto nel Parco, che bella notizia. Questa notizia non può farci dimenticare che in passato le credenze popolari sono state le più subdole in assoluto, riuscendo a influenzare profondamente il nostro rapporto con alcune specie. Certi animali nella letteratura sono stati spesso associati al concetto del “male”, divenendo oggetto di vere e proprie persecuzioni rinvigorite da credenze assurde. Da questa ignoranza era stato coinvolto anche il maestoso gipeto, Gypaetus barbatus, un uccello appartenente al gruppo degli avvoltoi ma più simile a un grosso rapace tipo, cento anni addietro fu portato all’estinzione sulle Alpi, principalmente a causa del nome comune ingiustamente affibbiatogli, ovvero quello di “avvoltoio degli agnelli”, e di rapire i bambini benché esso si nutra solo di ossa recuperate da animali morti. E pensare che nella mitologia romana si dice che fu Giove stesso a far apparire a Remo e Romolo rispettivamente sei e dodici avvoltoi per indicar loro il luogo dove avrebbero dovuto fondare Roma. Il nome scientifico del gipeto deriva dalla fusione di due parole greche, gyps, avvoltoio, e aetos, aquila è all’origine del nome, elegantissimo “gigante” del cielo. L’aggettivo barbatus viene dalla presenza di penne setolose che circondano l’occhio e scendono lungo il becco a formare una specie di barba. La nascita di Sputnik, che porta il nome del primo satellite artificiale lanciato nel lontano 1957 ci ricorda che la natura non trae età che la identifichi, ma serba i suoi poemi nei suoi mutamenti attraverso i suoi stati d’animo in quelle stagioni ove i suoi sentimenti germogliano incessantemente, donandoci le sue essenze e i suoi frutti ogni volta che si riproduce per rendere magico anche un solo istante. Auguri Sputnik quando volerai in alto lassù nel cielo potrai trasportare una stella o una domanda nelle Tue robuste zampe luminose e noi non lo sapremo mai. Tu e i tuoi simili volteggerete tutt’attorno senza muovere le ali. Un vecchio proverbio recita: “Dove vola l’avvoltoio c’è la carogna”, io aggiungerei dove nella natura selvaggia del Parco vola il Gipeto c’è energia, emozione, mistero poiché ogni cosa è un frammento imprescindibile di un insieme, di tutti noi.
gipeto