Bella festa di Natale -Passa il tempo – Levente – 31 dicembre- Alfabeto dei buoni propositi 2019. – Non abbandoniamo la speranza.-Appuntamenti culturali Gennaio- Cambiamo il mondo, doniamo sangue .-L’importanza del dono-L’Epifania e Befana… LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Bella festa di Natale nel salone Pro Loco di Pertusio con i bambini della monosezione della Scuola d’Infanzia di Pertusio. Le insegnanti Simona , Stella e Daniela con l’auto di Sara, cuoca, e Vilma, operatrice. Bellissimo pomeriggio con recita, canti e presenza finale di Babbo Natale. Come Babbo Natale sono rimasto contento nel vedere dei bambini che guardano tutto con gli occhi del cuore e questo aiuta anche noi adulti e mi auguro che questa bellissima sensazione nell’animo possa proseguire per tutto l’anno nuovo che viene. Questa luce nell’animo che è discesa sul mondo, luce d’amore e di speranza sia di conforto e speranza per gli afflitti, i malati, i diseredati, gli umili, gli emarginati, gli oppressi dalla solitudine, gli anziani e per noi tutti. Ma a Natale l’amore può trionfare, per farci aprire il nostro cuore e lascialo andare. Buon Natale e di non smettere mai di sognare come i bambini di Pertusio.Auguri di Buon Natale ed un grazie ai genitori ed alla Pro Loco di Pertusio per la messa a disposizione dei locali
Favria,28.12.2018 Giorgio Cortese

Buona giornata. L’arroganza, la presunzione, il protagonismo, l’invidia: questi sono i difetti da cui occorre guardarsi ogni giorno.

Passa il tempo
Ma quanto è veloce il tempo che passa incurante delle mia vita, mentre io giorno dopo giorno sono preso dal contare i giorni del calendario pensando se i ricordi di un tempo passato sono davvero miei e se li trattengo nei ricordi mi illudo di godere ancora di quel pezzo di vita che se andato per sempre. Passa il tempo e anche il 2018 è quasi alla fine, passa il tempo senza ma e senza un perché. Il tempo passa senza che io ne sia padrone
Favria 29.12.2018 Giorgio Cortese

Ogni giorno macinano chilometri di pensieri, mentre ogni tanto sarebbebene fermarmi sul ciglio di qualche azione.

Levente!
Beh direte che mi sono sbagliato e volevo scrivere Levante. No levente, parola spagnola deriva da Levante, ma indicava i soldati della marina spagnola che nel Mediterrano andavano a caccia delle navi pirata turche con scorrerie sui domini della Sublime Porta. Ho recentemente letto il libro “Avventure del capitano de Contreras” Longanesi, pp 256 euro 18,60. Nel 1630 il capitano capitano Alonso de Contreras scrive le proprie memorie militari ed umane. Nel libro emerge la figura di una persona soddisfatta di aver vissuto e di continuare a vivere, che racconta il suo mondo da dentro, con la tranquilla sicurezza di chi non ne conosce altri. L’autore faceva parte della fanteria di marina e con semplicità e naturalezza narra la sua vita. Un libro che mai si sovrappone alla verità e che lo rende incredibilmente moderno e attuale.
Favria, 30.12.2018 Giorgio Cortese

Ci guadagneremmo di più a farci vedere come siamo che a cercar di apparire quel che non siamo.

31 dicembre
Cari amici, cari concittadini Vi auguro che possiate trovare nuovi sentieri da percorrere, nuove avventure da osare, nuovi capitoli da aprire, la sfida di nuovi cambiamenti. Vitete ora, l’anno passato è semplicemente un ricordo, non esiste. Sono vive solo le Vostre memorie che accumulate e riordinate sono la base per ripartire. Il futuro che aspettatiamo tutti è una scatola ancora da riempire con le nostra passione e voglia di fare. Avanti con speranza!
Favria 31.12.2018 Giorgio Cortese

Proposito per il nuovo anno, cercare, nel tempo, il tempo per me stesso.

Vivere non è accettare tutto, ma scegliere, sfrondare, sacrificare. La linfa dell’albero sale solo quando i rami sono stati potati. Buon anno Favriesi!

Alfabeto dei buoni propositi 2019.
Accogliere, non far sentire solo persone e non lasciarle sole.
Ballare per liberarmi di pensieri, per essere libero.
Colorare il mondo con tanti colori: rosso, giallo, verde, blu e viola.
Donare, nella vita quando dono devo esserlo veramente generoso.
Espandere le emozioni, estendere le amicizie
Fare pace per vivere in mondo in cui ci si aiuta, in cui gli essere umani sono una sola cosa, e dove tutti possiamo fare grandi cose.
Giocare, quando giochiamo esprimiamo delle emozioni diverse dalla noia ma che danno sollievo all’anima.
H come Ospitare in modo accogliente Imparare. Ascoltare, accumulare informazioni, sperimentandole e mettendole in pratica.
Invitare al dialogo sempre le persone.
Lottare, nella vita soltanto se lotto e riesco a resistere a una situazione, trovo la forza pere superarla.
Modellare, dare forma ai miei pensieri, impastare le mie idee per imprimerne delle nuove.
Nuotare nel mare della vita e sentirmi come un pesciolino che nuota felice, forte e rilassato.
Osservare, chi incontro negli occhi ed ammirare la bellezza che mi circonda.
Parlare azione che mi permette di comunicare con il resto del mondo. Se non parlo non capisco, se non capisco non riesco a fare niente. Per parlare sembra che basti una bocca, due corde vocali e la lingua e delle buone orecchie per ascoltare con o attenzione.
Ricordare. Nel mio animo si apre lo spazio per far entrare un evento, una persona. Nel mio cervello invece si che lo spazio per ripensare a ciò che ho messo nel mio animo.
Qualificarmi. Come essere umani siamo simili ad orafi e ci distinguiamo per qualità per la qualità delle nostre opere artistiche per vedere il mondo da un’altra prospettiva. Speranza, averne sempre tanta ogni giorno.
Tollerare per accettarmi come sono e per accettare gli altri.
Uscire per conoscere nuove persone, ed incontrare chi non vedo da tempo
Vivere la vita in ogni istante.
Zuccherare, mettere un po’ di zucchero per dolcificare i momenti tristi della vita.
Favria 1.01.2019 Giorgio Cortese

Da quest’anno regala qualcosa di rosso Dona il tuo sangue. Puoi salvare una vita Ti aspetto mercoledì 9 gennaio, cortile interno comune di Favria, dalle ore 8 alle ore 11,20. Vieni a Fare La Differenza.

Non abbandoniamo la speranza.
Il mondo è afflitto da guerre, da sconvolgimenti climatici, malattie e inquinamento. Quale miglior momento per sperare? Bisogna essere un po’ pazzi, ma io continuo a nutrire la speranza in un mondo in cui dilagano la fame, l’odio, i cambiamenti climatici, l’inquinamento e le malattie, per non parlare dell’insopportabile comportamento autodistruttivo di molte persone. Eppure conservo la fede e la speranza, almeno in gran parte dei casi. A volte si traduce in un cauto ottimismo, e la fiducia che le persone che amo se la caveranno e supereranno qualunque cosa la vita abbia in serbo per loro. Nutro questa convinzione nonostante mi sembrano terribili e difficili da superare, la scienza moderna, e non la bontà e la permalosità dei miei simili, che riescono sempre a stupirmi in positivo. Per me la speranza non è una cosa mistica, assomiglia più a un indumento resistente, come una vecchia giacca, che nei momenti difficili mi ricorda che in certe situazioni mi sono già trovato, e che ne sono venuto fuori e ci riuscirò ancora. Devo solo ricordarmi di non perdere mai di vista la verità. Certo mi direte che tutto molto bello, ma cos’è la verità? Nella mia piccolezza e mediocrità non pretendo di sapere che cosa sia verità assoluta, ma conosco la mia, e penso che tutti abbiamo avuto a volte dei momenti devastanti, perdite apparentemente insanabili. Eppure li abbiamo superati grazie all’amore di chi abbiamo vicino, alla proprietà terapeutica del tempo, e alla spontanea benevolenza degli altri. Certo la vita non è facile, il mondo intero sembra popolare di terroristi e di minacce di ogni tipo. Anche nel mio mondo quello in cui vivo ogni tanto irrompono nuvole nere con lutti, problemi familiari, problemi sul lavoro, e tutto ciò mette a dura prova la mia capacità di restare in piedi. In questi casi in genere nasce nell’animo una di queste due reazioni: mi abbatto, oppure trovo qualcuno a cui dare la colpa. Ma nessuna di queste due cose è la verità! La verità nasce attraverso il meccanismo dell’amore, della comunicazione, del tempo e di ciò che si definisce “grazia” , Avviene, allora, un cambiamento fondamentale che mi fa mi tornare a stare bene o almeno quasi bene e spesso è già un miracolo stare quasi bene ogni giorno. Molte sere mi domando prima da dormire come sarà mia vita domani e rifletto che devo sempre avere la speranza che è simile a un paio di occhiali nuovi. Quando mi ricordo di indossare quegli occhiali nuovi trovo motivi di speranza ogni angolo di strada. Vedo il lato positivo in tutte le cose e la vita l’affronto con l’ottimismo. Malgrado tutti i problemi sono contento di vivere in questo periodo, e ringrazio tutte le scoperte che hanno fatto per aiutare la mia vita e quella dei miei simili. Provo gioia nel vedere i volontari che intervengono in caso di calamità perché sono un valore inestimabile e sono orgoglioso di essere amico di alcuni di loro. Nella vita penso che oltre la passione ci deve essere speranza per andare avanti per dare una mano agli altri e che mi fa decidere di aiutare chi sta peggio di me. E certo posso sperare che ogni giorno accadono cose piacevoli ma se non succede non rimango deluso, se perdo la speranza perdo la resilienza che è la forza dello spirito umano. La speranza è una carica che mi da energia durante la giornata e mi da una maggiore consapevolezza della bontà degli essere umani e della bellezza del Creato. La speranza è come in queste mattinate invernali spero di vedere l’alba e l’aurora con i primi colori del giorno ed invece trovo nebbia e foschia. Eppure dalla finestra scorgo le sagome scure degli alberi del parco che si ergono maestose contro il cielo lattiginoso. E se mi sono alzato presto e sono attento posso anche vedere la pallida luna, ed eliminato il sonno una nuova alba per un nuovo giorno da vivere con sana speranza e ottimismo. Sono ottimista perché alla fine tutto andrà bene, e se non va bene, allora non è ancora la fine. Buona giornata e buon anno!
Favria 2.01.2019 Giorgio Cortese

Appuntamenti culturali mese di Gennaio….
Appuntamenti culturali per Gennaio 2019 proposti dalla Guida Turistica della Provincia di Torino Barbara Colazzo.
Giovedì 03 Gennaio ore 18: A PASSEGGIO SOTTO LE LUCI D’ARTISTA. Una passeggiata sotto le Luci d’artista, che quest’anno sono giunte alla 21° edizione e che si presentano come vere e proprie opere d’arte a cielo aperto. Costo della visita guidata: 7 euro. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Piazza Castello alle ore 17,45. Il tour terminerà in Piazza Vittorio.
Sabato 05 Gennaio ore 10,30: “I MACCHIAIOLI. ARTE ITALIANA VERSO LA MODERNITA’” IN GAM. Gli antefatti, la nascita e la stagione iniziale e più felice della pittura macchiaiola, ossia il periodo che va dalla sperimentazione degli anni Cinquanta dell’Ottocento ai capolavori degli anni Sessanta, saranno i protagonisti della mostra che per la prima volta alla GAM valorizzerà il dialogo artistico tra Toscana, Piemonte e Liguria nella ricerca sul vero. Costo del biglietto d’ingresso: intero euro 13; ridotto euro 11; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 7 euro + 3 euro di diritti di prenotazione e auricolari obbligatori. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Biglietteria della Gam in Via Magenta 31 alle ore 10,10.
Domenica 06 Gennaio ore 15,30: I MUSEI CIVICI : BORGO E ROCCA MEDIEVALE. Il Borgo Medievale, edificato per l’Esposizione Generale Italiana del 1884, nel periodo natalizio si trasforma in un fiabesco presepe con il Presepe di Lele Luzzati. La visita proseguirà all’interno della Rocca Medievale, per assaporare l’atmosfera di un Medio Evo frutto del pensiero Ottocentesco. Costo biglietto d’ingresso: Intero 6 Euro; ridotto 5 euro. Ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 8 euro; durata della visita: 2 ore. Luogo d’incontro: Parco del Valentino di fronte all’ingresso del Borgo Medievale (lato ponte levatoio) alle ore 15,15.
Martedì 08 Gennaio ore 15,30: “VAN DYCK. PITTORE DI CORTE” IN GALLERIA SABAUDA. Personaggio di fama internazionale e amabile conversatore dallo stile ricercato, Van Dyck fu pittore ufficiale delle più grandi corti d’Europa ritraendo principi, regine, sir e nobildonne delle più prestigiose famiglie dell’epoca. Per la prima volta, la mostra Van Dyck. Pittore di Corte – attraverso un percorso espositivo che si dispiega in quattro sezioni e oltre 50 opere – intende far emergere l’esclusivo rapporto che Van Dyck ebbe con le corti più autorevoli – italiane ed europee – per le quali dipinse innumerevoli ritratti, capolavori unici per elaborazione formale, qualità cromatica, eleganza e dovizia nella riproduzione dei particolari. Costo del biglietto d’ingresso: intero euro 14 , ridotto euro 12; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 7 euro + 3 euro di diritti di prenotazione e auricolari obbligatori. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Biglietteria di Palazzo Reale in Piazzetta Reale alle ore 15,10.
Giovedì 10 Gennaio ore 15,30: PICCOLI MUSEI: LA PINACOTECA ALBERTINA. La nuova iniziativa vuole raccontare i Piccoli Musei della Città: il primo appuntamento racconta la collezione della Pinacoteca Albertina, frutto delle diverse donazioni, che ancora oggi svolgono la loro primaria funzione, quella di <>. Costo del biglietto d’ingresso: intero euro 7 , ridotto euro 5; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 7 euro. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Via Accademia Albertina, 8 alle ore 15,15.
Domenica 13 Gennaio ore 15,30: I MUST: IL MUSEO DEL RISORGIMENTO. La visita vuole raccontare uno dei Musei più importanti della Città, perché nelle sue sale si trovano oggetti, documenti, opere d’arte che raccontano il nostro Risorgimento; clou della visita sarà l’affaccio sulla prima Aula Parlamentare e l’ingresso in quella mai utilizzata! Costo del biglietto d’ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 7 euro. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Piazza Carlo Alberto di fronte al Monumento a Carlo Alberto alle ore 15,15.
Martedì 15 Gennaio ore 15: “IL PIFFETTI RITROVATO E ALTRI CAPOLAVORI” ALLA REGGIA DI VENARIA. Dopo il successo della mostra Genio e Maestria. Mobili ed ebanisti alla corte sabauda tra Settecento e Ottocento e in seguito al prezioso ritrovamento da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino di uno straordinario arredo facente parte delle collezioni d’arte di Palazzo Chiablese (Torino), la Reggia di Venaria presenta nelle Sale dei Paggi una piccola ma significativa raccolta di opere di Pietro Piffetti. “Primo ebanista del Re”, torinese di nascita (1701-1777), Piffetti seppe assecondare e aggiornare il gusto dell’arredo a partire dall’estremismo decorativo dei suoi esordi sino alla più equilibrata quiete espressiva degli ultimi lavori della sua piena maturità creativa. Costo del biglietto d’ingresso: intero 6 euro, ridotto 4 euro; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 8 euro. Durata della visita: 1 ora e 15 minuti. Luogo d’incontro: Biglietteria della Reggia di Venaria in Via Mensa alle ore 14,45.
Giovedì 17 Gennaio ore 15: L’OFFICINA DELLA SCRITTURA E MANIFATTURA AURORA. Officina della Scrittura è il primo museo al mondo dedicato al Segno, attraverso un grande progetto che testimonia la nascita e l’evoluzione di un’invenzione straordinaria, quella della comunicazione non orale. Un museo unico nel suo genere che presenta un perfetto mix di tecnologia e tradizione, attraverso un percorso organico che con le sue diverse anime racconta, emoziona, educa il pubblico di ogni età. Oltre il museo, la visita comprenderà gli interni dello Stabilimento Aurora, ancora oggi una delle più importanti aziende italiane a produrre prestigiose penne stilografiche, diventate uno dei simboli del Made in Italy. Costo del biglietto d’ingresso: euro 5; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 7 euro. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Strada da Bertolla all’Abbadia di Stura 200 (Torino Nord) alle ore 14,45.
Domenica 20 Gennaio ore 15,30: LA CORONA DI DELIZIE: LA REGGIA DI VENARIA E LA REGIA SCUDERIA. La visita vuole presentare la Residenza più grande tra i palazzi di Casa Savoia, nata come residenza di caccia, diventata simbolo del potere dei sovrani, fino alla sua trasformazione in Caserma nell’Ottocento. Dopo un lungo declino e un enorme restauro la Reggia di Venaria dal 2007 è tornata a raccontare attraverso le sue Sale la vita di Corte tra Sei e Settecento. La visita si concluderà nella prestigiosa Scuderia Juvarriana, dove è conservato il piccolo Bucintoro dei savoia.Costo del biglietto d’ingresso: intero euro 20; ridotto euro 18; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 10 euro + 1 euro di diritti di prenotazione. Durata della visita: 2 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Biglietteria della Reggia di Venaria in Via Mensa alle ore 15,15.
Mercoledì 23 Gennaio ore 15,30: FOCUS: IL SEICENTO IN GALLERIA SABAUDA. In occasione della mostra su Van Dyck, la visita si snoderà per le sale del primo e del secondo piano della Galleria Sabauda per presentare i capolavori del Seicento: sarà l’occasione in cui artisti Italiani e Stranieri verranno messi a confronto . Costo del biglietto d’ingresso: 12 euro; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Museo. Costo della visita guidata: 7 euro. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Biglietteria di Palazzo Reale in Piazza Castello alle ore 15,15.
Giovedì 24 Gennaio ore 15: “ERCOLE E IL SUO MITO” ALLA REGGIA DI VENARIA. La mostra si propone di illustrare la figura di Ercole con una raccolta di straordinari dipinti e oggetti d’arte prodotti nell’antichità classica e tra Cinquecento e Settecento. Alcuni sono presentati in Italia per la prima volta, provenienti da grandi collezioni italiane e estere, opere che testimoniano l’enorme fortuna a livello iconografico e narrativo degli episodi della vita di Ercole e insieme il forte fascino della sua immagine nei secoli. La mostra coincide con i lavori di restauro della “Fontana d’Ercole”, fulcro del progetto secentesco dei Giardini della Reggia, dominata dalla Statua dell’Hercole Colosso, la cui riproposizione al pubblico rappresenta una delle fasi conclusive del grande restauro della Venaria. Costo del biglietto d’ingresso: intero euro 12; ridotto euro 10; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 8 euro. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Biglietteria della Reggia di Venaria in Via Mensa alle ore 14,45.
Sabato 26 Gennaio ore 16: MUSEI DA SCOPRIRE: IL MUSEO LAVAZZA. La visita al Nuovo Museo Lavazza si propone con un itinerario circolare che ripercorre la storia di Lavazza e la filiera del caffè; imprevedibile per contenuti, informazioni e modalità d’interazione. Un viaggio in cinque differenti aree tematiche: Casa Lavazza, la Fabbrica, la Piazza, l’Atelier e l’Universo. Costo del biglietto d’ingresso: intero euro 10; ridotto euro 8; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 7 euro. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Via Bologna, 32 A fronte Ingresso Nuvola Lavazza alle ore 15,45.
Domenica 27 Gennaio ore 10,30: “TUTTI GLI ISMI DI ARMANDO TESTA” A PALAZZO CHIABLESE. La mostra ripercorre la lunga carriera del pubblicitario e artista torinese e presenta una selezione di oltre cento opere tra manifesti, disegni, contributi video, dipinti, sculture, fotografie e oggetti di design, prodotti dagli anni ’40 agli anni ’90 del secolo scorso. Il visitatore potrà conoscere o ritrovare i soggetti pubblicitari entrati a far parte dell’immaginario collettivo di più generazioni, come Caballero e Carmencita, il simpatico ippopotamo azzurro Pippo e il Punt e Mes . Il progetto espositivo celebra Armando Testa come un innovatore che ha saputo, tra i primi, riconoscere l’importanza e la forza delle immagini per l’uomo contemporaneo, favorendo il dialogo continuo e la contaminazione tra arte e pubblicità. Costo del biglietto d’ingresso: intero euro 12; ridotto euro 6; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 7 euro + 3 euro per diritti di prenotazione e auricolari obbligatori. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Biglietteria di Palazzo Chiablese in Piazzetta Reale alle ore 10,15.
Martedì 29 Gennaio ore 15,30: LA CAPPELLA DELLA SINDONE. Dopo 21 anni di restauro apre la Cappella della Sindone; la visita, quindi, sarà un’occasione per rivederla, riscoprirla, raccontando la sua costruzione, l’incendio, il restauro. Dopo la visita in cappella, la passeggiata continuerà con l’ingresso in Duomo per avere un altro punto di vista. Costo del biglietto d’ingresso: intero euro 12; ridotto euro 6; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 7 euro. Durata della visita: 1 ora e 15 minuti. Luogo d’incontro: Biglietteria di Palazzo Reale in Piazzetta Reale alle ore 15,15.
Mercoledì 30 Gennaio ore 15,30: “MADAME REALI. CULTURA E POTERE DA PARIGI A TORINO” A PALAZZO MADAMA. La mostra documenta la vita e le azioni di due donne che impressero un forte sviluppo alla società e alla cultura artistica nello stato sabaudo tra il 1600 e il 1700: Cristina di Francia (Parigi 1606 – Torino 1663) e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours (Parigi 1644 – Torino 1724). Con oltre 120 opere, tra dipinti, oggetti d’arte, arredi, tessuti, gioielli, oreficerie, ceramiche, disegni e incisioni, la mostra ripercorre cronologicamente la biografia delle due Madame Reali e racconta le parentele che le collegano alle maggiori case regnanti europee, le loro azioni politiche e culturali, le scelte artistiche per le loro residenze, le feste sontuose, la moda e la devozione religiosa. L’allestimento sviluppa un itinerario attraverso la vita di corte in epoca barocca, negli stessi ambienti in cui vissero le due dame, documentate non solo nella loro immagine politica, ma anche in quella più intima e femminile. Costo del biglietto d’ingresso: intero euro 10; ridotto euro 8; ingresso gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei. Costo della visita guidata: 7 euro. Durata della visita: 1 ora e 30 minuti. Luogo d’incontro: Piazza Castello fronte Palazzo Madama alle ore 15,15.
Il pagamento avverrà direttamente il giorno della visita. Le visite si svolgeranno a raggiungimento del numero minimo di partecipanti. Per informazioni e prenotazioni, potete mandare una e-mail a barbaraguidato@gmail.com oppure potete contattare il numero 347 9778924. Barbara Colazzo – Guida Turistica per Torino e Cuneo

Donare il sangue rappresenta il più grande atto di vita che chiunque può compiere. Siate presenza che soccorre. Le tue gocce di sangue possono creare un oceano di felicità. Puoi salvare una vita Ti aspetto mercoledì 9 gennaio, cortile interno comune di Favria, dalle ore 8 alle ore 11,20. Vieni a Fare la Differenza.

Cambiamo il mondo, doniamo sangue …
Donare il sangue è una necessità: per assicurare le cure agli emofiliaci, per i trapianti degli organi, per curare gli ustionati, per ricavare dal plasma i cosiddetti farmaci salvavita. Donare un po’ del proprio sangue dovrebbe essere considerato un atto di civiltà e un dovere morale per chi è in buona salute. Recarsi, almeno una volta all’anno, in una struttura del Paese dovrebbe essere sentito come un atto d’amore verso chi manca di qualcosa d’importante .Ogni giorno, in Italia, migliaia di persone sopravvivono grazie a un gesto così semplice ma così importante. Non indugiamo, perché “certe cose” non accadono solo agli altri. Gli “altri” siamo noi. Ti aspetto mercoledì 9 gennaio, cortile interno comune di Favria, dalle ore 8 alle ore 11,20. Vieni a Fare la Differenza.
Favria 3.01.2019 Giorgio Cortese

Scriveva Terenzio: “Fallacia alia aliam trudit, un inganno tira l’altro”. Ricordiamoci sempre che l’azione onesta sta bene con tutto. Quella falsa, con tutti

L’importanza del dono
Mi giro la testimonianza che mi ha scritto una signora di Torino: “Ciao mi chiamo Maria, nome di fantasia, da cinque anni ho iniziato a scoprire l’importanza che ha una sacca di sangue. In quel tempo fui ricoverata d’urgenza per piastrinopenia con conseguente diagnosi di LES, patologia autoimmune, così iniziò il mio viaggio in questo grande mondo dove ho sperimentato, imparato e soprattutto “ricevuto”. Dopo 3 anni di farmaci e controlli vari, arrivarono le prime plasmaferesi per pulire il mio sangue dagli anticorpi “cattivi”. Il ricordo più bello di queste sedute, è di quel giorno in cui il medico mi disse “sai chi è il donatore del plasma di oggi?”. “sono io..…” Mi rispose. Gli sorrisi timidamente e capii che dietro una comunissima sacca di sangue o plasma c’è una persona che ha scelto di essere “importante” per qualcun’altra.” E allora aiutiamo Maria venite a donare mercoledì 9 gennaio, cortile interno comune di Favria, dalle ore 8 alle ore 11,20.
Favria 5.01.2018 Giorgio Cortese

Nella vita Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona. Vieni a donare mercoledì 9 gennaio, cortile interno comune di Favria, dalle ore 8 alle ore 11,20.

Chi può diventare donatore di sangue?
Per donare il sangue è necessario avere almeno 18 anni, essere in buona salute, con un peso di almeno 50 chilogrammi e una pressione arteriosa di almeno 110/70. Si può donare fino a 65 anni: oltre questa età i donatori che chiedono poter continuare vengono prima attentamente valutati dal punto di vista cardiologico.
Favria 5.01.2019 Giorgio Cortese

Le lacrime di una madre non possono salvare il suo bambino, ma il Tuo sangue si! Vieni a donare mercoledì 9 gennaio, cortile interno comune di Favria, dalle ore 8 alle ore 11,20.

L’Epifania e Befana…
Una vecchia filastrocca popolare recita: “L’Epifania tutte le feste le porta via” ed effettivamente con il 6 di gennaio si chiudono tutte le celebrazioni natalizie e quelle di Capodanno iniziate già dal giorno dell’Immacolata l’8 dicembre quando nelle case si preparano alberi e presepi. La celebrazione dell’Epifania è una festa cristiana che cade il 6 gennaio per le chiese occidentali e quelle orientali che seguono il calendario gregoriano mentre viene celebrata il 19 gennaio da quelle che seguono il calendario giuliano. Il termine “Epifania” deriva dal greco antico e significa manifestazione”, apparizione divina, venuta e si riferisce all’apparizione di Gesù bambino all’umanità rappresentata dalla visita dei tre Re Magi nel Cristianesimo occidentale e dal battesimo nel Cristianesimo Orientale. Il termine Magi deriva dal greco di magos, il titolo attribuito ai sacerdoti dello Zoroastrismo, religione tipica dell’Impero persiano. Magio non era però sinonimo di mago, quanto piuttosto di dotto in astrologia e astronomia, a proposito pensiamo che è proprio una stella a condurre i Magi da Gesù. Il fatto che i Re Magi fossero tre così come il fatto che si chiamassero Melchiorre, Baldassare e Gaspare fu introdotto dalla Chiesa solamente nel Medioevo. I Vangeli e la Bibbia non danno i indicazioni precise sul numero e l’identità dei Magi, sembra che furono scelti nomi diffusi all’epoca tra i sovrani indoeuropei e la Persia. Una vecchia filastrocca recita: “La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte con le toppe alla sottana: Viva, viva la Befana!”. Ma chi è la Befana questa brutta ma simpatica vecchietta che, volando sul manico di una scopa, porta dolciumi in dono ai bambini la notte dell’Epifania? Anche qui le origini vanno ricercate in antichi riti pagani propiziatori legati ai cicli della natura che si rifanno al raccolto dell’anno passato pronto per rinascere e al culto del dio persiano Mitra e altri culti come quello celtico, che sono legati all’inverno boreale. Gli antichi Romani associarono poi queste celebrazioni al loro calendario festeggiando il periodo tra la fine dell’anno solare e la ricorrenza del Sol Invictus, un appellativo religioso usato per diverse divinità nel tardo Impero romano. La dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura. I Romani credevano che in queste dodici notti, che rappresentano i dodici mesi del calendario romano, figure femminili volassero sui campi coltivati, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti. Questa figura femminile, secondo alcune fonti storiche, fu identificata in Diana, la dea lunare non solo legata alla cacciagione, ma anche alla vegetazione, mentre secondo altri fu associata a una divinità minore chiamata Satia, dea della sazierà, oppure Abundia, dea dell’abbondanza. Altri studiosi collegano la Befana ad una antica festa romana invernale in onore di Giano e Strenia, da cui deriva anche il termine strenna, durante la quale ci si scambiavano doni. La Befana potrebbe derivare anche da alcune figure importate della mitologia germanica, come ad esempio Holda e Berchta, sempre come una personificazione al femminile della stessa natura invernale. A partire dal IV secolo d.C., la Chiesa di Roma, iniziò a condannare tutti riti e le credenze pagane. Ma non esistendo religione così potente da eliminare del tutto le antiche credenze radicate nel popolo, si originarono molte personificazioni, che portarono, a partire dal Basso Medioevo, alla figura della Befana che è entrata nell’immaginario collettivo odierno, il cui aspetto, benché benevolo, fu chiaramente associato a quella di una strega. La Befana vola su una scopa, antico simbolo che, da rappresentazione della purificazione delle case, e delle anime, in previsione della rinascita della stagione poi ritenuto strumento di stregoneria. Tradizione vuole che nella calza della Befana ci siano dolciumi per i bambini buoni e carbone per quelli che non si sono comportati bene. Il carbone, antico simbolo rituale dei falò, inizialmente veniva inserito insieme ai dolci, in ricordo del rinnovamento stagionale, ma anche dei fantocci bruciati. La morale cattolica nei secoli successivi ha trasformato il significato del carbone in una punizione per i soli bambini che si erano comportati male durante l’anno precedente. Esiste anche una leggenda cristiana della Befana pentita che risale al XII secolo. Secondo questa storia i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni a una signora anziana. La donna diede le informazioni richieste ma non seguì i tre Magi a far visita al piccolo, nonostante le insistenti richieste. Poi in seguito, si pentì di non aver seguito i Re Magi e, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa per cercarli, ma non li trovò. Così si fermò a ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora gira il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare. In Francia, l’ Epifania è detta Le Jour des Rois, il giorno dei re, o la Fête des Rois. Dolce tipico di questo giorno è La galette des Rois, torta dei re, rotonda, piatta, ripiena di marzapane e di una fève, fava chi riesce a trovarla diventa re o regina per l’intera festa, da noi la focaccia dell’Epifania e trovare la fava è auspicio di fortuna. In Spagna , i bambini riempiono le scarpe di paglia o di grano per far mangiare gli stanchi cammelli dei Re Magi e le appendono sui balconi o davanti la porta di casa. Il giorno dopo trovano biscotti, caramelle oppure regali al posto della paglia e del grano. I tre Re Magi, secondo la tradizione spagnola, portano ciascuno doni differenti: Gaspare i giocattoli, Melchiorre i gingilli e Baldassarre il carbone. Nei n altri paesi latino-americani il Dia de los Reyes Magos è il giorno in cui i Re Magi e non Babbo Natale portano i regali per i bambini . Per cui la lettera a Babbo Natale diventa quella ai Re Magi. In Germania, specie in Baviera, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio , i ragazzi girano segnando le case con la scritta “KMB”, acronimo dei nomi dei tre magi e il numero dell’anno in corso, per dare il benvenuto ai magi e ricevere prosperità per tutto l’anno.
Favria, 6.01.2019 Giorgio Cortese

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