Alto Canavese in declino «I comuni devono unirsi» di Ornella De Paoli

Le criticità del territorio in uno studio presentato dal sindacato pensionati Cgil «Convinciamo la Regione a inserirci tra le aree pilota. In gioco 190 milioni»
tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
Uno strumento di lavoro da non lasciare nel cassetto, ma da utilizzare subito per raggiungere degli obiettivi. È quello che deve essere, secondo Cgil e Spi Piemonte che l’hanno commissionato, lo studio presentato durante il convegno “Crescita contro declino” svoltosi sabato mattina nel teatro Don Salvetti di Rosone.
I risultati dello studio, realizzato dall’istituto “Ires Lucia Morosini”, si basano su di un’inchiesta svolta attraverso 430 questionari distribuiti alla popolazione (soprattutto anziana) e a interlocutori privilegiati (sindaci, presidenti di enti ed associazioni).
Ne risulta che l’Alto Canavese e la Valchiusella (78 mila abitanti distribuiti in 50 Comuni) sono un territorio in declino, con industria in crisi, agricoltura ridotta ai minimi termini, isolamento e calo demografico dei numerosi piccoli centri, rete di trasporti pubblici insufficiente, in particolare quella ferroviaria.
A questo territorio, però, non mancano importanti risorse (idriche, ambientali, forestali,e ccellenze come il polo dello stampaggio e il parco nazionale) che potranno diventare fattori di crescita attraverso programmazione e sinergie,superando la “frammentazione istituzionale” (basso numero di comuni associati) indicata nello studio come causa frenante della crescita.
«Il primo obiettivo da raggiungere – ha affermato il segretario regionale del sindacato pensionati Spi, Mario Borgna – è quello di inserire questa zona tra le “aree interne” pilota, per le quali è predisposta una strategia nazionale di sviluppo». Per queste aree, in effetti, è a disposizione un fondo nazionale di 190 milioni di euro, come ha precisato Marco Bussone dell’Uncem, facendo rilevare che l’Alto Canavese non rientra tra quelle individuate dalla Regione (Val Maira e Grana, Val d’Ossola, Valli di Lanzo e Alta Val Bormida).
Sono seguiti numerosi altri interventi, coordinati da Alfredo Ghella, segretario Spi Alto Canavese, alcuni più o meno velatamente polemici, come quello del primo cittadino di Locana, Giovanni Bruno Mattiet, il quale ricordando come la frammentazione istituzionale delle valli sia la conseguenza dello scioglimento delle Comunità montane, ha puntato
il dito contro l’attuale giunta della Regione, rea di non aver avuto il coraggio di abolire la legge di riordino degli enti montani varata negli anni precedenti. Al convegno è intervenuta anche l’assessore regionale Giovanna Pentenero per chiudere i lavori della mattinata. odp