9 Febbraio 2018: da Lasinet alla … Torre di Lavina 3308mt. con Loris

Era venerdì, mentre facevo legna a Lasinet, che la guardavo, e mi chiedevo, chissà se domani riuscirò a scalarla finalmente in inverno. Forse un sogno, forse una pazzia, mentre respiravo la farina sollevata dal vento dei 3000mt nel mese di febbraio quasi neanche io ci credevo, di essere lassù, sulla montagna di casa mia per eccellenza.
3 di notte sveglia, partenza alle 4 da Campiglia, le orme dei lupi sulla neve del pian dell’Azaria mi tenevano compagnia insieme alla mia frontale, poca neve fino al canalone sotto il rancio e poi, più che neve ghiaccio, che neanche in discesa nel pomeriggio ha mai mollato. Raggiungo facilmente la parte inferiore della testa di Torre Lavina, e da qui inizia il divertimento.
Là, dove d’ estate c’e un canalone e un esile intaglio che permette di raggiungere il colletto, ora al 9 di febbraio, vi è un ripido pendio di neve farinosa e ghiaccio, strapiombante e a rischio, ma del resto, siamo in inverno a 3000mt. Con picche e ramponi risalgo con fatica e un po’ di timore gli ultimi pendii stracarichi di neve mentre il vento mi tirava la farina in testa.
Il freddo era insistente, grazie a Dio, altrimenti avrei dovuto ripiegare come un mese fa per l’eccessivo pericolo. Ho impiegato un’ora per risalire gli ultimi 50mt.,  causa di questa polvere che non faceva scalare ma alla fine, esausto, raggiungo la vetta e la croce, purtroppo non innevata a causa del vento forte di questo inverno.
Essere lassù è sempre una grande emozione, nonostante per me sia l’ ottava volta, in questa stagione diventa veramente … essenza. (complimenti sinceri a Loris!)
51921170_10218112507783529_4376071147725258752_n